interior design green

Giorgio Caporaso – l’economia circolare dei prodotti

Il fenomeno green non è più una semplice moda passeggera, oggi il consumatore considera con un notevole peso l’impatto ambientale dei prodotti che andrà ad acquistare. Tutti sono più consapevoli del fatto che l’economia circolare è la giusta strada da percorrere per preservare il pianeta.

Bisogna però fare dei distinguo, a livello delle aziende, tra chi realmente è impegnato su questo fronte e chi persegue questa strada solo come strategia di immagine. Ne parliamo con Giorgio Caporaso, Architetto e Designer che già da qualche anno è un attento sostenitore di questa tesi.

libreria e sedie design eco
Lei è stato uno dei precursori dell’economia circolare, tema che ha richiesto il suo tempo prima di incominciare a avere un ruolo importante nella progettazione. Quanta strada è stata fatta e a che punto siamo, qual è il livello di attenzione rivolto oggi all’ecosostenibilità?

Non so se sono stato un precursore, ma il mio approccio all’ecosostenibilità, e in seguito all’economia circolare, risale ai primi anni del 2000. La sensibilità nei confronti dell’ambiente sin dall’inizio della mia attività di progettista mi ha portato verso scelte che non lo trascurassero. In quegli anni alcuni interlocutori pensavano che bastasse la scelta di un materiale riciclabile per essere ecosostenibili. E invece è tutto il progetto che è importante e fondamentale e il materiale è solo uno degli aspetti, che serve per “chiudere il cerchio”.

La Ecodesign collection che ho ideato e progettato per il brand Lessmore utilizza un materiale completamente riciclabile come il cartone perché è funzionale al progetto ma sono gli altri aspetti nella globalità che la rendono ecosostenibile, come la modularità e la componibilità per adattarsi alle trasformazioni e alle diverse e modificate esigenze di utilizzo, la multifunzionalità, la trasformabilità cioè poter sostituire solo le finiture per aumentarne la durata dal punto di vista “semantico”, la riparabilità per combatterne l’obsolescenza funzionale e aumentarne la durata di vita, la disassemblabilità a fine vita per andare allo smaltimento differenziato e al riciclo.

E questi sono solo alcuni degli aspetti da tener presente. Certamente nel tempo la sensibilità e la consapevolezza dell’urgenza che abbiamo di salvaguardare il nostro ambiente è aumentata e sono stati fatti grandi passi in avanti in tal senso. Le aziende cominciano a capire che alla base di ogni progetto macro o micro, deve esserci una squadra di professionisti competenti, ognuno con le proprie conoscenze, in grado di creare a priori “prodotti” basati sul concetto dell’economia circolare.

tavolinetti tondi design eco
Quindi le aziende devono fare il primo passo nel proporre prodotti che rispettino i principi dell’economia circolare, ma è anche l’utente finale che deve modificare lo stile di vita in modo da diventare un “consumatore” consapevole?

Ormai ogni giorno, in base a quello che mangiamo, che indossiamo, che utilizziamo, le risorse che consumiamo, siamo messi di fronte a una scelta: rispettare noi stessi e il mondo che ci circonda. Non credo sia molto intelligente continuare a maltrattarlo, non pensare a quali possano essere le conseguenze di queste scelte, attuali e in futuro. Poiché non possiamo svegliarci una mattina e trovare un mondo diverso al quale allinearci, dobbiamo partire da noi stessi, pur sentendoci a volte gocce nel mare, compiere scelte individuali, anche piccole, che sommate ad altre scelte individuali diventino approcci a stili di vita diversi.

Lei parla di studi, di conoscenza, di nuovi strumenti, insomma se l’economia deve essere circolare non bisogna mai fermarsi, un prodotto non è mai realmente finito, tutto è migliorabile.

Certo, dev’esser un lavoro di miglioramento continuo. Personalmente io penso che per affrontare e cercare di vincere le sfide future verso un modello di vita più sostenibile sia indispensabile continuare ad andare avanti, a investire nella ricerca scientifica, nello studio e sperimentazione di nuovi processi e materiali. E modelli. Le sfide future si potranno vincere con la contaminazione e la condivisione dei saperi, delle culture e delle ricerche e delle scoperte relative, in una sorta di rete allargata.

arredi design ecosostenibile
Per fare un esempio ho applicato come rivestimento ad alcuni complementi di arredo un tessuto realizzato da un’azienda virtuosa che lo produce trasformando i rifiuti plastici raccolti e recuperati dal mar Mediterraneo. Un interessante realtà aziendale, la ditta spagnola Ecoalf, che produce moda e tessuti di alta qualità con questo approccio.
La spazzatura raccolta dalle acque del Mediterraneo viene tramutata in microgranuli che vengono poi trasformati in un filato resistente e di qualità attraverso speciali processi di tessitura. Per ottenere un metro di filato si possono eliminare fino 70 bottiglie di plastica abbandonate in acqua.

particolare tessuto rivestimento eco
Ho sperimentato l’ utilizzo di questo tessuto per proporre un nuovo rivestimento della Chaise-Longue “X2Chair” di Lessmore, oggetto ormai iconico e già vincitore, nella versione easy, dell’ambito Top Design of the Year di grandesignEtico. Così il circuito è diventato ancora più virtuoso recuperando il rifiuto creato dall’uomo in materia prima seconda che trova il suo utilizzo in un prodotto di particolare design.

chaise longue design
Da qualche mese a Varese sono stati inaugurati i Giardini di Sacro Monte e presentata la riqualificazione per il rilancio del complesso Borghi 18 (ex Giardini Sospesi), lei di quali interventi progettuali si è occupato?

Sono stato chiamato per la riqualificazione ed il rilancio di un complesso residenziale già di pregio e con interessanti e importanti caratteristiche legate al risparmio energetico. Il mio intervento progettuale è stato richiesto su molteplici aspetti in cui ho cercato di operare sul concetto della percezione di benessere, sulla sostenibilità e il particolare rapporto con l’ambiente del complesso in generale, in linea con i modelli di edifici residenziali sostenibili di cui già conosciamo esempi importanti.

giardino verticale androne palazzo
L’inserimento di elementi vegetali nella composizione architettonica ha creato dei veri e propri giardini verticali, che valorizzano le caratteristiche ambientali del complesso.
Inoltre, mi sono occupato anche della progettazione degli appartamenti “campione” di vari tagli e tipologie, intervenendo globalmente sia sui rivestimenti e sulle finiture fino al progetto dell’arredo, compreso accessori e allestimenti.

giardino verticale interno edificio
Tutte le immagini del servizio sono di Giorgio Caporaso

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