di Costanza Carbotta.
“L’albero non va abbattuto, dev’essere piantato“. Questo è il concetto fondamentale del progetto KeepLife, un innovativo materiale creato grazie ai gusci della frutta secca (noci, nocciole, castagne, mandorle, pistacchi e arachidi), plasmabile in prodotti resistenti adatti a ogni tipo di design.
Per Pietro Petrillo e il suo studio non si tratta di riuso o riciclo, e neanche di una vuota promessa di ecosostenibilità. Quindi, perché riutilizzare materiali ed evitare lo spreco, quando è possibile non causare lo spreco a prescindere?
Qual è la storia dietro questo progetto, com’è nato?
KeepLife nasce per un’esigenza concreta del mondo che ci circonda, in particolare quello dello sfruttamento del legno, che inizia dal taglio e dall’abbattimento dell’albero da cui si crea un oggetto d’arredo.
Io ho voluto invertire questo processo: non abbattere l’albero, ma piantarlo. Si pianta un albero da frutto – una delle sei tipologie che noi usiamo – e al guscio ricavato si dà una continuità materica. Finirebbe, altrimenti, come combustibile o drenante, se non semplicemente buttato.
Io non lo intendo come un processo di riciclo o recupero, ma una vera “continuità”, perché è importante analizzare i cicli produttivi e rendere consapevoli le persone, i fruitori finali del design, di “come” si arriva al prodotto, prima del prodotto stesso.
I blocchetti di KeepLife, la base di ogni progetto. Sono disponibili in quattro colorazioni ottenute mescolandoli con tipi diversi di terra.
Hai collaborato con molti designer e molti studi. Come mai, e c’è un prodotto a cui sei particolarmente legato?
Fin da subito la mia idea è stata quella di aprire il progetto a tanti colleghi. L’intento era quello di avere un materiale che rispondesse a un’esigenza comune a tutti, la base per ogni prodotto, e renderlo aperto e disponibile, creando uno “studio diffuso”, il cui cuore è KeepLife.
A oggi le collaborazioni sono diventate tante, anche con maestri del design riconosciuti a livello nazionale e internazionale. È stato molto importante coinvolgere sia designer già affermati che emergenti, creando una realtà trasversale e aperta a tutti.
Per quanto riguarda i singoli progetti, ognuno è come un figlio, e sono tutti importanti, anche se sono di altri designer: seguo ogni prodotto dal momento in cui è solo un blocco di KL (KeepLife) fino a quando è un oggetto finito.
Polipo e Alice, uno dei prodotti del Bestiario. Design di Luigi Petrillo.
Che progetti hai per il futuro di KeepLife?
Secondo me il futuro è oggi, non bisogna pensare troppo in là, altrimenti si rischia di perdere per strada l’obbiettivo originale. Il futuro di KeepLife, dello studio e del movimento collettivo che si è formato intorno a questo materiale, è quello che già facciamo oggi, ovvero aprirsi sempre a nuovi designer e opportunità con delle call, cercando di coinvolgere un pubblico sempre più ampio.
Alla fine, attraverso un unico progetto, cerchiamo di coinvolgere non solo i designer, ma anche le aziende agricole che piantano gli alberi e ci forniscono il materiale di base, e anche le università che preparano i nuovi e giovani designer, attraverso lo sviluppo di varie tematiche.
Ognuno è libero di sviluppare l’argomento e ambito che preferisce: tutti partono da un blocco di KeepLife e ne devono ricavare un oggetto finito. L’inizio è uguale per tutti, ma ognuno decide il suo personale traguardo.
Formichiere di Giulio Iacchetti.
Durante l’ultimo Fuorisalone abbiamo indagato il mondo degli animali, con il progetto Bestiario. Ogni designer che ha partecipato ha realizzato un animale a scelta, partendo da un blocchetto di materiale. L’idea era di riportare gli animali nella nostra vita, nelle nostre città e nelle nostre case attraverso questi oggetti.
Giraffa di Pietro Petrillo.
Questa sarà una call aperta tutto l’anno, che si amplia con ogni tappa ed esposizione. La prossima sarà la Dutch Design Week di Eindhoven: una collezione itinerante via via sempre più grande, partita dalla Milano Design Week e supportata da Isola Design, aperta a tutti i designer che desiderano partecipare.
I due designer dietro KeepLife. A sinistra Pietro Petrillo e a destra Ilaria Spagnuolo.