di Evi Mibelli.
“La Natura è Maestra, è l’essenza della forma e della perfezione come risultato di un percorso di sottrazione. Nulla è in più o in meno”. Una citazione che, potendo scegliere poche parole per descrivere il lavoro di Ross Lovegrove, calza a pennello. Nato a Cardiff, Galles, il 16 agosto del 1958, si laurea in Disegno Industriale al Politecnico di Manchester nel 1980, e consegue il Master di Design al Royal College of Art nel 1983. Nei primi anni ’80 lavora come designer per Frog Design occupandosi di progetti come i Walkman per Sony e i computer per la Apple.
Si trasferirà a Parigi come consulente di Knoll International per poi unirsi all’Atelier di Nimes insieme a Jean Nouvel e Philippe Stark. Rientra a Londra nel 1988 portando a termine altri importanti progetti per British Airways, Parker Pens, Kartell, Ceccotti, Cappellini, Alfi Zitzmann, Philips, Moroso, Driade.
Lo Studio di Ross Lovegrove a Notthing Hill, Londra
Nell’ambiente del design è conosciuto come Captain Organic. Parte dal principio per cui “la forma tocca l’anima e le emozioni delle persone”. Attenzione però, non è un amore fine a sé stesso, si tratta di un sistema di codificazione estremamente sofisticato che parte da molto lontano attraversando migliaia di anni di evoluzione.
“Noi rispondiamo istintivamente alla forma – racconta – e io sono interessato a creare forme intelligenti. Per farlo osservo la Natura che offre un mondo di soluzioni incredibili. Mi guida soprattutto l’istinto. Detesto tutto ciò che superficialmente viene classificato come design e induce a un consumo inutile e dannoso”.
La scala interna che collega i due piani dello studio di Lovegrove è ispirata alla doppia elica del DNA ed è stata realizzata in setreolitografia in un unico pezzo
Parla di DNA e ne dà una definizione che si cala perfettamente nei due mondi che frequenta sul piano del pensiero: da una parte il codice della vita, dall’altra l’estensione dell’acronimo in Design Natura Arte. Nel suo studio di Notthing Hill – un incrocio tra un museo di storia naturale e un laboratorio della NASA – ne ha una rappresentazione in forma di scala che collega i due piani dell’ufficio.
Il design industriale, per Ross Lovegrove, è la forma d’arte del XXI°secolo. Gli strumenti a disposizione – digitali ma anche i nuovi materiali e le tecnologie di produzione – consentono di perfezionare i processi creativi e di raggiungere risultati inaspettati. È emblematica la bottiglia d’acqua Ty Nant. Ha fatto storia.
“Ho usato un tablet per disegnare la mia idea di acqua. Ho assecondato una tensione, una tentazione sapendo ‘istintivamente’ che avrei raggiunto lo scopo. Gli strumenti e i materiali sono gli ingredienti invisibili del design industriale. Quando mi portarono il prototipo rimasi deluso. Ma una volta riempita d’acqua ho capito che ero riuscito a dare una pelle all’acqua stessa”.
Ogni bottiglia è diversa, l’acqua assume sembianze diverse. “È individualismo di massa in un singolo prodotto. La sua forma si adatta all’impugnatura della mano, sia essa di una persona artritica, o di un bambino”.
La bottiglia per acqua Ty Nant, pluripremiata, la cui forma esalta l’elemento che contiene e offre una impugnatura sicura adatta a tutti
Affascinato dai modelli di crescita (vedi i frattali, per esempio) dove la Natura sviluppa le sue “creazioni” in modo da non avere vincoli, ne trae insegnamento per disegnare oggetti dalla forma tecnicamente perfetta, sempre emozionale.
Lampada a LED da esterno POD LENS, disegnata per Luceplan. In policarbonato, la forma si ispira alle gemme primaverili che compaiono sui rami degli alberi
Studiando la struttura alveolare delle ossa arriverà, per esempio, a produrre una sedia leggera, solida ed elastica utilizzando il magnesio. Coi polimeri e i biopolimeri varca nuove frontiere: è il caso della sedia, disegnata per Moroso, realizzata in un unico pezzo a iniezione. Il “carotaggio” dello schienale lascia il corpo respirare. Il materiale non necessario semplicemente viene eliminato e ne risulta una seduta flessibile.
GO CHAIR, realizzata in magnesio, per Bernhardt Design. È inclusa nell’elenco Best of 2001 di Time Magazine
Seduta DIATOM disegnata per MOROSO, in alluminio, completamente riciclabile, gioca la sua sfida nella leggerezza assoluta e nella robustezza conferita dalla particolare lavorazione della superficie, che si ispira ai microrganismi di silicio che si trovano nelle profondità oceaniche
“Quello che la Natura fa è scavare e liberare forme. Io seguo la stessa logica e trasferisco ogni giorno quel processo naturale nel mio processo progettuale”.
L’obiettivo di Lovegrove è essere un ponte tra presente e futuro: unire scienza e nuovi sistemi di produzione, conoscenza della materia e della Natura per arrivare ad usare le risorse in modo più intelligente. “Come designer è mio dovere promuovere la sostenibilità. La Natura, come abbiamo visto, porta bellezza e soluzioni perché frutto di un ‘pensiero’ che punta sempre al necessario. E lo fa in maniera maledettamente geniale”.
Sedia da esterni impilabile SUPERNATURAL, in polipropilene iniettato, per MOROSO
In copertina, Ross Lovegrove