Nato il nato il 31 agosto 1866 in una piccola città della Danimarca, Georg Jensen è stato un designer e argentiere tra i primi ad utilizzare l’acciaio nella realizzazione delle posate e a riconoscere il grande potenziale dell’argenteria moderna, grazie alla quale raggiunse una fama internazionale.
Apprendista orafo sin dall’età di 14 anni, si concentra dapprima sulla scultura per poi tornare ai gioielli e aprire il suo primo laboratorio a Copenaghen nel 1904. Espone le sue opere orafe in diversi paesi stranieri e da subito il pubblico riconosce la bellezza, la raffinatezza e la qualità delle sue creazioni in stile Art Nouveau. Nel 1919 apre la prima grande fabbrica e alla fine degli anni ’20 Jensen contava negozi a Stoccolma, Londra, Parigi, Berlino e New York.
Georg Jensen, servizio da te Blosson, 1920.
Georg Jensen, servizio da te Blosson, teiera, 1920.
La natura è un tema costante nel lavoro del designer, contagiato dai movimenti Art Nouveau e Arts and Crafts dell’epoca. Tutti gli artisti e gli artigiani che lavorano nel suo grande laboratorio sono influenzati dal suo stile riconoscibile, identificato come stile “Georg Jensen”. La sua filosofia è quella di creare oggetti democratici belli e funzionali, prodotti ancora oggi nel rispetto del disegno originale ma realizzati da giovani designer con tecniche di lavorazione contemporanee.
Nel 1916 il grande laboratorio che vede coinvolti più di 125 artigiani si trasforma in una società e negli anni successivi le collaborazioni con i più acclamati artisti del XX secolo si fanno sempre più frequenti, sino ad arrivare a quelle più recenti con Marc Newson e Kengo Kuma.
Sono proprio queste contaminazioni che hanno contribuito a dare vita ad un archivio di oggetti che riflettono i mutevoli movimenti del design durante le varie epoche, dall’Art Deco al Minimalismo.
A sinistra, Arne Jacobsen, servizio di posate, 1957, Georg Jensen. A destra, Hennin Koppel, brocca Swan, 1956, Georg Jensen.
Kengo Kuma, servizio da the Kusa, 2016, George Jensen
Marc Newson, servizio da the, 2015, Georg Jensen
Marc Newson, servizio da the, 2015, Georg Jensen. Un servizio da the in edizione limitata in argento martellato a mano ed elementi in avorio. Il bordo del vassoio e le basi delle teiere sono realizzate in rattan, una tecnica artigianale che rimanda alla manualità e alla tradizione del the nei paesi rurali.
Nel 2012 lo stilista taiwanese David Chu prende le redini della società Georg Jensen liberandola dalla sua reputazione “vecchia e polverosa”con l’intenzione di rinnovare la sua immagine.
Dopo il suo arrivo il marchio ha collaborato con vari rappresentanti del design contemporaneo quali Aldo Bakker e Scholten & Baijings, con il fine di attirare l’attenzione di un gruppo di consumatori più giovani, perché la passione per il design iconico non è dettata dall’età.
Scholten & Baijings, servizio da té “un té con Georg”, 2013, Georg Jensen
Scholten & Baijings, alzatina”, 2013, Georg Jensen. L’abitudine del te pomeridiano europea incontra la cerimonia del te giapponese in una collezione essenziale che prende il meglio di entrambi le culture, in termine di estetica e di rituali.
Aldo Bakker, oggetti per la tavola, 2014, Georg Jensen. Una collezione di piccoli oggetti domestici con forti legami con l’arte e la scultura. Brocca per l’acqua, oliera, saliera e zuccheriera accomunati da forme sinuose e plastiche ispirate al movimento dei liquidi e le loro consistenze.
Aldo Bakker, saliera, 2014, Georg Jensen
Nell’immagine di copertina, Georg Jensen nel suo primo laboratorio.