di Giacomo Edoardo Salmoiraghi.
La degustazione del vino passa (anche) dai calici in cui viene servito; ogni qualità ha il suo calice, capace di esaltarne aromi e profumi. L’importante è sapere quale scegliere.
Il vino è uno dei piaceri della vita e ogni “appassionato” che si rispetti possiede una cantina, con le migliori etichette sul mercato, tra bottiglie blasonate e piccole produzioni vinicole d’eccezione. Ma, se si vuole essere pignoli, tutto questo non è sufficiente, soprattutto se ci si considera degli esperti.
Per esaltare al meglio i propri vini preferiti, e permetterne la migliore degustazione possibile, è essenziale dare la giusta importanza ai bicchieri nei quali consumarli. Nulla è lasciato al caso, si possono, infatti, definire almeno cinque diverse tipologie di calici, indispensabili per ottenere il massimo piacere gustativo – e sensoriale – da ogni varietà di vino.
Bollicine
Un aperitivo – oppure l’inizio di una cena importante – vede spesso come protagonista un vino spumante: sia un italianissimo Franciacorta, oppure uno Champagne, si avrà bisogno di un calice che esalti la gioiosa visione delle bolle, che corrono verso l’alto senza sminuire l’esperienza olfattiva e gustativa.
La classica coppa champagne, ampia e poco profonda, non è – in realtà – il bicchiere più adatto per consumare le “bollicine”, al contrario, aiuta la dispersione dei profumi e della sua allure frizzante. Il flûte è più consigliato, bisogna però ricordare che si concentra solo ed esclusivamente sull’aspetto estetico delle bollicine, lasciando poco spazio agli aromi per “esprimersi”. La scelta migliore sono i cosiddetti calici a tulipano, che riescono a esaltare sia visivamente, sia a livello sensoriale, la degustazione ottimale dei vini bianchi frizzanti, senza compromettere tutte le caratteristiche e le qualità che li rendono unici.
A sinistra, la classica coppa champagne, photo by Louise Lyshøj; a destra, il flûte da bollicine, photo by Oliver Sherwin
Il calice a tulipano, photo by Deleece Cook
Vini bianchi e rosé
Per degustare facilmente vini bianchi e rosé, i calici da bianco non conoscono ancora rivali. Molto versatili, più piccoli dei corrispettivi da rosso, dalla coppa regolare e dal fondo delicatamente tondeggiante, permettono ai profumi di propagarsi verticalmente verso l’imboccatura. La personalità fruttata di un Pecorino, o l’aromaticità di una Malvasia, saranno perfettamente messi a fuoco. Non ci si può dimenticare del rosé: un Chiaretto del Garda, oppure un inebriante Rosato del Salento, saranno felici di essere versati in questo calice per essere apprezzati al meglio.
Il bicchiere da vino bianco, photo by Celina Albertz
Il bicchiere da vino bianco è adatto anche al rosé, photo by Chelsea Pridham
Vini rossi
Leggeri ed eleganti, o dal corpo potente e fruttato, nei calici giusti i vini rossi otterranno il massimo. La propagazione dei profumi avviene grazie al fondo, che dovrebbe essere piatto: la quota del vino rimane a un livello costante a contatto con l’aria e questo ne permette la giusta carica aromatica in fase di degustazione. Per un utilizzo più informale, durante una cena tra amici, è molto gradevole anche la versione priva di stelo e piede. Consigliatissima per Lambrusco e Bonarda spumeggianti.
Il calice più adatto per i vini rossi, photo by Farhad Ibrahimzade
Vini rossi invecchiati
I grandi vini necessitano di grandi bicchieri. I calici ballon e grand ballon, a seconda dell’intensità del vino, hanno le caratteristiche ideali per far ossigenare e volteggiare vortici di Barolo, Amarone e Brunello di Montalcino, esaltandone il colore, il profumo inebriante e il gusto. L’esperienza gustativa di alcuni vini così importanti, attraverso un tale bicchiere, è amplificata al massimo.
Il grand ballon, il calice perfetto per i vini rossi invecchiati; a sinistra, photo by Theme Photos; a destra, photo by Lefteris Kallergis
Vini dolci e perpetui
Ogni grande pasto gourmet che si rispetti termina in bellezza. Il “gran finale”, con un dolce o il leggendario carrello dei formaggi, richiede un abbinamento ottimale. La scelta più adatta vira solo in una direzione: vini dolci e passiti, oppure vini perpetui come Marsala e Porto. Per esaltare le caratteristiche di queste dense etichette – o le qualità di un distillato – si usa un bicchiere più piccolo, se paragonato al modello ballon, con un diametro ridotto e con l’imboccatura rivolta verso l’esterno, appositamente studiata per trasmettere la personalità, ricca e corposa, tipica del vino liquoroso.
Il calice giusto per assaporare i vini dolci e perpetui; photo by Önder Örtel
In copertina, photo by Kelsey Chance. Photos courtesy Unsplash