Il 30 Luglio 1930 nasceva a Milano Joe Colombo, designer visionario e anticonformista diventato figura di spicco nel mondo del design italiano e personificazione dell’entusiasmo, sperimentazione e fiducia del futuro degli anni ’60.
Capace di eccellere in più di un settore – prima di essere designer fu pittore autodidatta, costruttore edile, commerciante di automobili e imprenditore nel campo elettrico – decide di dedicarsi al product design a 360 gradi dal 1964, quando fonda il suo studio dopo la laurea al Politecnico di Milano. E proprio la città meneghina, per celebrare la sua grandezza, gli ha intitolato una via.
Joe Colombo e la sua immancabile pipa
Nel suo lavoro predilige forme curve ed avvolgenti, disegnando pezzi caratterizzati da un’estetica fortemente influenzata dalla cultura pop degli anni ’60. Un design non convenzionale, proiettato verso il futuro sfruttando le nuove tecnologie produttive dell’epoca, soprattutto quelle dell’industria milanese delle materie plastiche come Kartell, per la quale disegna la Universal Chair.
Prodotta dal 1967, si tratta della prima seduta in plastica per adulti stampata ad iniezione utilizzando un unico stampo. “Universale” perché è possibile trasformarla in uno sgabello, una sedia da pranzo normale o una sedia bassa semplicemente sostituendo le gambe. Pratica, leggera ed ergonomica, l’Universal Chair è diventata negli anni un classico del design e fa parte della collezione permanente del MOMA di New York.
Universal chair (1965)
Gli oggetti di Colombo si distinguono per un design innovativo ed originale ma soprattutto perché incoraggiano l’utente ad interagire e partecipare attivamente, giocando con la disposizione e combinazione dei loro componenti.
Tube chair (1969)
È il caso della Tube chair – designata nel 1969 per Flexform e rieditata da Cappellini a partire dal 2016 – una seduta che sembra un gioco: una serie di cilindri di diverso diametro rivestiti in tessuto elastico dai colori brillanti che regalano un’estrema versatilità nelle sue diverse composizioni secondo il piacere e utilizzo dell’utente. Fuori dal comune anche il packaging, infatti veniva venduta con i cilindri infilati l’uno dentro l’altro per risparmiare spazio.
Tube chair nelle sue composizioni
La poltrona Multichair riprende tutti i caratteri di flessibilità e adattabilità della Tube chair riducendo però la struttura in soli due distinti elementi – due cuscini in poliuretano espanso e acciaio – che si sovrappongono e accostano in vari modi dare vita ad una molteplicità di sedute con caratteristiche diverse tra loro, dalla poltrona da conversazione fino alla più comode chaise longue.
Multichair (1970)
Le infinite composizioni della Multichair
Joe Colombo diede un taglio agli arredi di tradizione (mobilli in legno, specchiere, lampadari a gocce) in favore di arredi componibili, espressione di un nuovo modi di vivere la casa.
Il carrellino Boby, disegnato nel 1970 e originariamente pensato per le esigenze di uno studio di architettura, diventa protagonista in tutti gli ambienti della casa, potendolo spostare grazie alle sue comode ruote.
Non un semplice carrellino contenitore ma un concentrato di funzioni e versatilità con i suoi cassetti apribili a ventaglio a diverse capienze personalizzabili. Ancora oggi prodotto da B-line, da quest’anno lo si può acquistare anche nella versione rosa, colore del momento.
Carrellino Boby (1970)