di Evi Mibelli.
La storia di B&B Italia, nata esattamente il 13 Aprile del 1966 (come C&B) a Meda, è semplice ed esemplare, e coincide con l’immagine di colui che fu il suo visionario fondatore: Piero Ambrogio Busnelli, nato a Meda il 13 Aprile 1926.
Già osservando il volto, i suoi occhi s’impongono per la vivacità e l’acutezza dello sguardo. Sembrano muoversi pur nella staticità di uno scatto fotografico.
I fondatori, nel 1966, di C&B Cesare Cassina e Piero Ambrogio Busnelli (foto archivio)
Dietro alla sua straordinaria energia, c’erano le sue doti di imprenditore, di innovatore coraggioso, ma pure la sua solida matrice artigiana e soprattutto una volontà ferrea nel voler essere pioniere del proprio tempo. Lo ha dimostrato nella scelta dei designer e degli architetti che hanno lavorato per B&B Italia, negli investimenti tecnologici, nella comunicazione e nel marketing, e tutto senza sudditanza culturale, perché va ricordato che Piero Ambrogio Busnelli aveva solo la licenza elementare. A dimostrazione che il talento e il genio sono un dono e nulla può ostacolarne l’espressione se uniti a intuizione, volontà, determinazione e duro lavoro.
Formativamente Piero Busnelli è piuttosto discontinuo: “Tutti i lavori che facevo dopo un po’, quando ne ero padrone, mi stufavano”; fa il tipografo, si cimenta nella meccanica di precisione, è apprendista tessitore, intarsiatore. Fino a che, nel 1953, fonda insieme al fratello Franco la F.lli Busnelli, azienda di produzione di poltrone e divani che va a inserirsi in quel distretto dell’arredo che è la Brianza, ricco di manifatture e artigianato di qualità. Ma non basta, vuole rilanciare. Scalpita e pensa in chiave industriale con l’obiettivo di conquistare i mercati esteri.
Da dove partire, allora? Si concentra nella ricerca di nuovi materiali in alternativa alla classica gommapiuma per gli imbottiti, s’interessa a nuove tecnologie e ai sistemi di produzione avanzati in campi diversi da quelli di sua pertinenza. Viaggia molto pur non conoscendo le lingue, sfruttando la sua prodigiosa curiosità e la sua acuta osservazione. È davvero la versione vivente del mito di Prometeo.
Il divano Coronado disegnato da Afra e Tobia Scarpa, nel 1966 e tutt’ora in produzione
Atterra a Londra per visitare la mostra Interplast, dove vede una macchina che produce papere con iniezioni di poliuretano a freddo, e ne resta folgorato. Piero Busnelli, rientrando in Italia, ne compra due fusti e si mette al lavoro: ha capito di avere in mano la chiave che cambierà per sempre il modo di produrre gli imbottiti.
Ovviamente il salto tecnologico e produttivo non è così semplice, a cominciare dal procurarsi la materia prima: “Dovevo comperarne in quantità industriale, ma quando mi presento alla Bayer, illustre sconosciuto, non mi ricevono. Ricorro a un loro rappresentante e ottengo il poliuretano che mi occorre”.
Piero Busnelli investe sullo sviluppo di macchinari specifici, adatti al progetto che aveva in mente, ma il fratello Franco non è convinto dell’idea, e così si separano. È il 13 Aprile 1966, il giorno del suo 40esimo compleanno, quando fonda la C&B, insieme a Cesare Cassina. L’idea che Piero Busnelli spiega a Cesare per convincerlo è, sinteticamente, questa: i telai tradizionali di divani e poltrone sono in legno. Perché non fare una struttura in metallo da inserire in uno stampo e annegarla nel poliuretano iniettato a freddo? L’intera operazione dura all’incirca 30 minuti e ne esce un prodotto solo da rifinire.
Campagna istituzionale del 1968. C&B si racconta attraverso gli investimenti in impianti tecnologici d’avanguardia (foto archivio B&B Italia)
L’unione tra Cassina e Busnelli vide nascere un’impresa capace di fondere la straordinaria lungimiranza di Cesare nell’avvalersi della migliore generazione di architetti del dopoguerra – Vico Magistretti, Gianfranco Frattini, Marco Zanuso, per citarne alcuni – con le qualità pionieristiche di Piero, in campo industriale.
Il capolavoro simbolo – e ancora oggi in produzione – di quell’esordio è il divano Coronado di Afra e Tobia Scarpa, un prodotto da assemblare in modo rapido, con l’uso di sole due viti. La sua componibilità lo rende perfetto per le spedizioni andando a rivoluzionare la logistica che, da questo momento in avanti, si evolve e diviene più agile e leggera. Un successo planetario, uno strike da manuale, la sintesi di una nuova cultura industriale applicata all’arredo.
La serie Amanta del 1966, disegnata da Mario Bellini, segnerà il salto quantico nella produzione dell’imbottito (foto archivio Mario Bellini Architects)
Sempre nel 1966 da quel capannone di C&B – di cui a breve si racconterà la storia – esce un altro bestseller, Amanta, disegnato da un giovane ventinovenne con all’attivo già un Compasso d’Oro: Mario Bellini. “Ricordo che camminando nel capannone con Piero Busnelli, presi in mano un foglio e osservando la linea di produzione, disegnai il profilo di Amanta. Piero decise subito, era una delle sue qualità. Non perdeva tempo”.
Reparto di schiumatura (archivio B&B Italia)
Torniamo per un attimo al capannone: Piero Busnelli, per la sua nuova azienda non vuole un comune prefabbricato, vuole un’architettura di valore; decide di guardarsi intorno e va a vedere la sede dei Benetton a Ponzano, costruita su progetto di Afra e Tobia Scarpa, e una volta visitato il complesso chiede ai due architetti veneti, poco più che trentenni, di progettare la C&B (il cui logo, tra l’altro, porta la firma di Bob Noorda). Afra e Tobia Scarpa lavorano così sugli spazi e sull’organizzazione produttiva, consegnando uno stabilimento concepito secondo criteri industriali innovativi.
Sede B&B Italia a Novedrate, progetto Renzo Piano Richard Rogers, 1971-72
Sede B&B Italia a Novedrate, progetto Renzo Piano Richard Rogers, 1971-72- dettaglio degli impianti, parte integrante dell’estetica dell’edificio
Pochi anni più tardi, sempre a Novedrate, farà costruire l’attuale sede amministrativa e il Centro di Ricerca & Sviluppo di B&B Italia. È il 1971 e affida il progetto a due giovani architetti, sconosciuti alle cronache dell’architettura sino a quel momento: Renzo Piano e Richard Rogers.
Solo nel 1973 conquisteranno la notorietà mondiale firmando il progetto del Centre Pompidou di Parigi, il Beaubourg (dal nome del quartiere), una costruzione che dividerà il mondo della critica ma che segnerà in modo indelebile l’architettura del XX° secolo. Intanto dal 1966 al 1971 prendono vita, nelle linee produttive della C&B, molte delle icone dell’Italian Style nel mondo.
Il Centre Pompidou, Parigi, 1973. Progetto di Renzo Piano e Richard Rogers (Foto © Gianni Berengo Gardin / Renzo Piano Building Workshop)
Il divano modulare Lombrico, disegnato da Marco Zanuso nel 1967 (archivio B&B Italia, photo Mauro Masera)
Nel 1967, Marco Zanuso progetta Lombrico, un imbottito modulare che anticipa di almeno vent’anni la nascita delle forniture destinate al contract. La componibilità all’infinito è la chiave estetica e concettuale del progetto. Un ulteriore aspetto rendeva Lombrico qualcosa di veramente unico: la sua carica comunicativa, tanto da diventare protagonista di formidabili campagne pubblicitarie sotto la guida di Enrico Trabacchi, giovane art director, voluto nella squadra dell’azienda proprio da Piero Busnelli.
La Serie Up, disegnata da Gaetano Pesce, nel 1969. Icona dell’Italian Style nel mondo, è presente permanentemente al Moma di New York
A sinistra, Serie Up, design Gaetano Pesce resta un’icona senza tempo, perfetta nelle case di oggi. A destra, campagna pubblicitaria firmata da Enrico Trabacchi e Oliviero Toscani per la serie Le Bambole, design Mario Bellini, 1972
Nel 1969, un altro capolavoro arricchisce il catalogo di C&B: la serie Up, disegnata dal ventinovenne Gaetano Pesce. Qui tecnologia e design sono talmente in simbiosi da creare un prodotto dalla carica dirompente, non solo per la forma avvolgente e iconica, ma anche per il mercato e la logistica; è infatti un imbottito venduto sottovuoto, una sottiletta facile da stoccare e da distribuire. Non solo, questa caratteristica diventa anche il fil rouge della campagna pubblicitaria: aperta la confezione, la poltrona prende vita, si gonfia in un going up che gli conferisce tridimensionalità.
Nel 1972 è la volta della serie Le Bambole, disegnata da Mario Bellini. Enrico Trabacchi per la campagna pubblicitaria ricorre a un giovane fotografo, Oliviero Toscani. Ne scaturì un lavoro trasgressivo, con una modella a seno nudo, al punto da essere censurato proprio nei padiglioni del Salone del Mobile, ottenendo l’effetto desiderato: clamore e interesse per il prodotto e per l’azienda. Con Le Bambole arriva anche il primo Compasso d’Oro assegnato a un imbottito.
Intanto il fatturato di C&B cresce e raggiunge quello di Cassina (l’azienda madre): è l’inizio del divorzio tra Piero Busnelli e Cesare Cassina, che si concluderà due anni dopo con la nascita di B&B Italia.
Campagna pubblicitaria e frame degli spot TV del divano Alanda, design Paolo Piva per B&B Italia, 1981
La centralità del design, della ricerca tecnologica e del marketing trova ulteriore sponda in una politica della comunicazione – come già anticipato – assolutamente inedita per quegli anni: B&B Italia è la prima azienda italiana a fare spot tv; storici sono quelli che ritraggono il divano Alanda di Paolo Piva, accompagnati dal claim “Datemi il superfluo e io farò a meno dello stretto necessario”.
Siamo all’inizio degli anni 80: Piero Busnelli è affiancato ormai da diverso tempo da una squadra di collaboratori formidabili, composta da Rolando Gorla e Federico Busnelli che presidiano il Centro Ricerca e Sviluppo, e dal figlio Giorgio che, giovanissimo, segue quel padre dall’energia inestinguibile, ne assorbe la passione, ne ammira la forza e la risolutezza.
Sono anni nei quali B&B Italia conquista i mercati mondiali e mette a segno prodotti eccezionali come l’armadio Sisamo, disegnato dallo Studio Kairos (Compasso d’Oro 1984); il sistema imbottito Sity, disegnato da Antonio Citterio (Compasso d’Oro 1987).
L’armadio ad ante scorrevoli Sisamo, design Studio Kairos, 1983 e il sistema divano Sity, design Antonio Citterio, 1987. Entrambi Compasso d’Oro (archivio B&B)
Nascono le divisioni B&B Italia Contract, B&B Italia Home Division, B&B Italia Outdoor Division. Spazia dall’home design, alle commesse per navi da crociera (con Costa Crociere).
Il sogno di Piero Busnelli è realtà viva, in costante evoluzione, e l’affida, progressivamente, nelle mani di Giorgio e del dreamteam che si occupa del Centro Ricerche. Oggi il Gruppo si muove in una dimensione competitiva globale, forte di una identità straordinaria che funziona da bussola per le sfide che il futuro impone.
Piero Busnelli si spegnerà il 25 gennaio del 2014, all’età di 88 anni. Nonostante la tangibile assenza, piace pensare che sia lui quella bussola che ancora oggi indica la strada da percorrere.
Imbottito componibile Bend, design Patricia Urquiola, 2010
Nell’immagine di copertina, Piero Ambrogio Busnelli (13 Aprile 1926 – 25 Gennaio 2014). Foto Archivio B&B Italia