di Marta Meggiolaro.
È una delle regine incontrastate dell’outdoor romantico, citata in romanzi famosi, protagonista di fioriture rigogliose e dai colori charmant: un vero e proprio timeless elegante e dalle grandi prestazioni.
Non è esigente come la rosa, ma è bella, resistente ed è una grande signora dei nostri giardini: si tratta della camelia. Giunta dall’Oriente nel Settecento, ha conquistato il cuore della vecchia Europa e, anche se la sua epoca d’oro è trascorsa (ma sta ritrovando il suo posto nell’olimpo dei must have da balcone) è capace di regalare tanto agli outdoor privati.
È facile da coltivare in vaso e può essere un’ottima scelta per i balconi e le terrazze, perché è una sempreverde e le sue fioriture anticipano di molto la stagione. I suoi fiori appaiono all’inizio della primavera, quando i giardini sono ancora addormentati, e regalano un’incredibile abbondanza di colore fino a maggio, ma ci sono anche specie a fioritura autunnale.
La Camellia japonica è perfetta per la coltivazione in vaso; va collocata in mezz’ombra, al riparo dalle correnti d’aria.
LA COLTIVAZIONE DELLA CAMELIA
Per coltivare in vaso la camelia servono contenitori grandi almeno un terzo rispetto alla zolla, meglio se in legno: in questo modo le radici saranno ben isolate. Il terriccio per acidofile è ideale. Sul fondo del vaso va posto uno strato di ghiaia o argilla espansa per il drenaggio. Prima di spostare la zolla, va lasciata in acqua per qualche minuto e nel vaso deve restare appena sotto il primo strato di terriccio. Per quanto riguarda l’irrigazione: amano l’umido, ma non il ristagno.
Camellia sasanqua resiste molto bene al freddo: i fiori affrontano splendidamente anche le ultime nevicate di stagione.
Le irrigazioni devono essere frequenti e costanti tutto l’anno, in estate devono essere quotidiane e anche in inverno bisogna fare attenzione che il terriccio sia sempre umido, altrimenti si potrebbe compromettere la fioritura. Non amano l’acqua calcarea e contaminata dal cloro che è tipica della rete idrica.
Per questo è meglio, quando possibile, raccogliere l’acqua piovana in cisterne e riutilizzarla per le irrigazioni. Altrimenti, è utile riempire l’innaffiatoio il giorno prima con l’acqua del rubinetto e innaffiare il giorno dopo.
Il fiore di Camellia x vernalis, nelle sue delicate sfumature di rosa. Nel linguaggio dei fiori la camelia rosa simboleggia la nostalgia per la persona a cui viene regalata.
DOVE COLLOCARE LA CAMELIA
Le diverse specie di camelia possono avere esigenze un po’ diverse le une dalle altre; quindi, occorre sempre riferirsi alle indicazioni presenti in etichetta. È possibile, comunque, fornire delle indicazioni generali. Hanno bisogno di molta luce e devono essere lontano da correnti d’aria.
In inverno, posizioni in pieno sole sono perfette, ma in estate preferiscono posizioni di mezz’ombra. Il pieno sole estivo potrebbe danneggiare i fiori e le foglie e seccare troppo la terra. Durante l’inverno, se la temperatura scende sotto i 5°C, è opportuno coprire la chioma con i teli di TNT. Se il clima è rigido, meglio orientarsi su varietà che sopportano bene il freddo, come Camellia hiemalis, Camellia sasanqua e Camellia vernalis.
Camellia sinensis non ha fiori particolarmente belli, ma dalle sue foglie si ricava il tè.
CURA DELLA CAMELIA
Le concimazioni sono fondamentali, è indicato il concime per acidofile (camelie, azalee, rododendri), che mantenga il Ph del terreno e fornisca il corretto apporto di azoto. In questo modo il colore delle foglie e dei fiori si mantiene intatto. In primavera va concimata una volta a settimana, in estate si può rallentare fino a fermare le concimazioni in autunno, quando la pianta ha già formato i boccioli per l’anno successivo e va in dormienza.
Il rischio più grande è quello che le radici marciscano: il marciume delle radici si manifesta con l’ingiallimento delle foglie. Si può trattare con fungicida. Potrebbe essere attaccata anche da acari (puntini bianchi sulle foglie) e cocciniglie (sostanza appiccicosa e puntini). Se invece i fiori marciscono dall’interno, è colpa di un fungo chiamato “peste delle camelie”: in questo caso i fiori malati vanno rimossi al più presto. Altre malattie fungine sono l’oidio e la ticchiolatura. Vanno tutte trattate tempestivamente.
Le affascinanti striature della Camellia japonica “Contessa Lavinia Maggi”.
CURIOSITÀ
Le camelie fanno parte della famiglia delle Theaceae, e il genere camelia conta più di 80 specie. La pianta del tè fa parte di questa famiglia: è la Camellia sinensis. Sono piante antichissime, hanno almeno quattromila anni e popolano l’Europa dal Settecento.
In Occidente le varietà ornamentali, fra cui la più conosciuta è la Camellia japonica, hanno avuto un grande successo, con schiere di appassionati e collezionisti, che hanno creato ibridi stupendi. Gli esemplari coltivati in giardino possono raggiungere, in alcuni casi, i dieci metri di altezza; sono piante esigenti, ma longeve: esistono esemplari che hanno la notevole età di 200 anni. La più antica è la Camelia di Pillnitz, che ha quasi 250 anni e ha un diametro di più di 11 metri.
Camellia japonica in eleganti sfumature rosse. Photo Annie Spratt.
In copertina, photo Micheile Henderson.