Architetto, urbanista e designer, Anna Castelli Ferrieri è stata una delle figure femminili nel panorama italiano che ha saputo rappresentare e reinventare il made in Italy con innovazioni tecniche e stilistiche.
Nata a Milano il 6 agosto 1920, studia architettura al Politecnico di Milano e in contemporanea lavora assieme a Franco Albini. L’influenza del designer razionalista fu molto incisiva nella sua formazione “Albini mi ha allenato a sentire la responsabilità del progetto” e nel suo modo di approcciarsi al design, considerato come progetto nella sua accezione più ampia “ si può parlare di industrial design o di design tout court, che vuol dire progetto di tutto, dall’urbanistica all’architettura, fino al disegno industriale”.
Nonostante sia stata tra le prime donne a laurearsi in architettura, la sua figura è nota soprattutto per la collaborazione con Kartell, dalla quale nascono prodotti accomunati da un uso innovativo della plastica. Tra gli anni ’70 e ’80 diventa art director dell’azienda fondata dal marito Giulio Castelli, con l’obiettivo di creare oggetti belli e funzionali che rendessero il design alla portata di tutti.
Tra i primi pezzi storici la sedia sovrapponibile 4870, tra le prime sedie realizzate completamente in plastica e vincitrice del premio Compasso d’oro nel 1987. La caratteristica principale è quella di essere facilmente impilabile con altre sedie dello stesso modello, combinando così l’aspetto funzionale con uno stile elegante e sobrio.
Sedia 4970, Kartell, 1986.
La sua fama è riconducibile principalmente ai contenitori Componibili di Kartell, veri e propri best e long seller dell’azienda nonostante siano stati progettati nel 1967. Inizialmente chiamati con il nome “mobili 4970/84”, vengono apprezzati fin da subito per la praticità, adattabilità e l’innovazione. Furono una vera e propria rivoluzione per l’epoca dal punto di vista del materiale, i primi componenti assemblabili stampati ad iniezione in plastica ABS, e della modularità, ottenuta grazie ad una semplice e solida sovrapposizione che regala un’assoluta libertà compositiva.
Componibili, Kartell, 1967.
Componibili nella versione oro, argento e rame, edizione 2014.
Nel 2018, in occasione del cinquantenario dal loro debutto al salone del mobile di Milano, i Componibili sono stati personalizzati e rivisitati da designer stilisti del calibro di Ron Arad, Piero Lissoni, Alessandro Mendini, Nendo, Philippe Starck, Missoni e Patricia Urquiola.
I vari designer con le loro interpretazioni.
La rivisitazione di Missoni.
Nel 1994 vince nuovamente il premio Compasso d’Oro con il servizio di posate Hannah per Sambonet, un elogio all’eleganza e alla semplicità. Le posate associano la funzionalità e la praticità ad una naturale grazia, senza nessuna linea o decorazione ad interrompere la loro sinuosità.
A sinistra (credit Lovethesign) set di posate Hannah, Sambonet, 1993. A destra, set di posate Hannah, Sambonet, 1993.
La lunga carriera professionale contraddistinta da un forte impegno culturale e amore per la progettazione hanno portato Anna Castelli Ferrieri a ricoprire anche cariche di prestigio tra le quali la presidenza dell’ADI e la docenza universitaria in Italia e all’estero.
Per rendere omaggio ad uno dei personaggi che più ha segnato il mondo del design milanese, assieme ad altre figure femminili di riferimento come Gae Aulenti e Lina Bo Bardi, il comune di Milano lo scorso anno le ha dedicato la galleria del design district all’interno nel nuovo CityLife shopping district.