matali crasset

Icone di Design – Matali Crasset

di Evi Mibelli.

Matali Crasset è un nome affermato nel mondo dell’architettura e del design internazionale. Personalità brillante, dalle idee innovative e dalla semantica progettuale originale. Il suo ‘linguaggio’ è un’inedita mescolanza: dai richiami al pop, al razionalismo, sino a esplorare il mondo dell’artigianato per il quale nutre, da sempre, grande interesse soprattutto come espressione di un sapere e di un fare legato ai luoghi, ai materiali, ai riti sociali, alla sostenibilità.

Porta avanti un concetto di progettualità multidisciplinare che collega architettura, grafica, musica, tecnologia, comunicazione digitale. I suoi progetti sono esposti in numerose collezioni pubbliche e private, in tutto il mondo, tra cui il Museo delle Arti decorative di Praga, il Centro Georges Pompidou a Parigi, il Museo del Design a Lisbona, il MoMA a New York.

A sinistra Coll. Les Capes Manufacture de Sevres; a destra lampada in legno Sticks per Fabbian
les capes e lampada legno

Nasce nella cittadina francese di Chalons-en-Champagne, il 28 luglio del 1965, nel cuore di una campagna rigogliosa, a contatto con la natura e gli animali. La casa dove cresce è una classica fattoria in cui la vita familiare si intreccia con il lavoro. Gliene deriva un’idea di spazio dove il ruolo delle relazioni umane diventa centrale, aspetto che si ritrova nella sua casa studio, nel quartiere di Belleville a Parigi, che è concepita come una sorta di cohousing dove vita privata, mestiere, incontri sono la struttura ‘concettuale’ su cui modella i luoghi del quotidiano.

Concepisco la casa come parte di un villaggio. Penso agli amici, ai vicini, che condividono il verde comune, e anche l’orto. Nella scelta di un quartiere cittadino, infatti, preferisco di gran lunga quelli che hanno bisogno di trasformazione con potenzialità ancora non espresse, alla ricerca di una propria identità”.

Dar HI, Ecolodge, realizzato a Nefta, in Tunisia. Una sintesi perfetta tra lo spirito del luogo e una nuove idea di ospitalità. Foto Jérôme Spriet
ecolodge tunisia crasset

Nel 1988, a Parigi, frequenta la Scuola Nazionale Superiore di Creazione Industriale e una volta diplomata collabora prima con lo Studio di Denis Santachiara, poi con Philippe Starck. Nello stesso periodo diventa responsabile del centro ricerca della Thompson Multimedia e, successivamente del polo dedicato al design di Thompson: Tim Thom.

Un’esperienza che segnerà il suo modo di pensare il progetto in un’ottica multilevel, consapevole della complessità del mondo contemporaneo. “Gli interni delle case sono una stratificazione di oggetti e di ricordi, di cose che ci piacciono e a cui siamo legati. Di riti personali e nuove relazioni. Ma è importante mantenersi liberi, avere la possibilità di cambiare. Le strutture devono essere pensate per accogliere la vita nelle sue mille declinazioni e, soprattutto, nelle sue possibili evoluzioni. Vale per la casa, ma anche per altri luoghi”.

Gli interni dell’HImatic Hotel, a pochi isolati dalla Bastiglia. La sua peculiarità è l’automatismo e un’idea di spazio funzionale e versatile. Foto Matali Crasset
himatic hotel crasset

Interessante è la sua idea di ospitalità ben rappresentata dall’HImatic hotel, un piccolo albergo in Rue de Caronne, vicino alla Bastiglia. È una versione europea del Riokan giapponese, un albergo ostello dotato di tutti i comfort, agile nella gestione, perfettamente ‘autonomo’, con arredi super funzionali, tanto colore, prezzo economico e colazioni fai da te erogate da un distributore automatico. Un’idea di ospitalità a basso impatto e massima funzionalità.

Alla razionalità e funzionalità associa sempre una tensione verso qualità immateriali. Non si limita al binomio forma-funzione. Punta sempre a conferire valori complessi, legati alla sfera delle emozioni come generare ottimismo, senso di libertà, condivisione e scambio.

La Plateforme, residenza per vacanze in Normandia. L’appartamento con vista sull’oceano è suddiviso in aree funzionali attraverso una piattaforma alta 30 cm che modifica la volumetria degli spazi. Foto Philippe Piron
la plateforme matali crasset

Questo vale per gli spazi, ma anche per gli oggetti: “Non esistono ostacoli: la tecnologia, i materiali, i contesti, le interfacce digitali, sono dati con i quali mettere in moto un processo progettuale che li integri in modo armonico. Ciò che è davvero difficile è dimostrare di poter superare il limite e trovare una nuova dimensione. Immaginare un futuro”.

Ondulation, collezione tavoli in pietra leccese per PIMAR
tavoli pietra leccese

Centrotavola in betulla ARBRE per Moustache. Matali Crasset approccia il tema dei materiali e delle tradizioni lavorando sulle eccellenze artigiane locali
centrotavola in betulla

Appare chiaro quale ruolo attribuisca al designer: è una guida del cambiamento. “Il nostro lavoro è quello di guardare all’uomo e al suo essere nel mondo, alla sua capacità di interagire con la Natura, alla modalità con cui lo fa o su come potrebbe farlo. Siamo tutti collegati e credo molto nelle comunità territoriali: sono motori che aiutano ad affrontare con maggiore sensibilità piccoli e grandi problemi del nostro presente. Questa cosa mi fa guardare con fiducia al futuro e a ciò che si può fare per renderlo migliore a tutti”.

Les Maison Sylvestres, si collocano nel cuore del Dipartimento della Mosa, all’interno del progetto che coniuga arte e natura Vent des Forêts. Le quattro case sono pensate come ‘idee da abitare’ nella quiete di boschi incontaminati.
Les-Maison-Sylvestres

In copertina, Matali Crasset

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