“Il tempo è una delle poche cose che possono definire la qualità di un oggetto”
Per riassumere la grande carriera e l’eccezionale contributo che Richard Sapper ha saputo dare al design italiano, è sufficiente ricordare la motivazione con la quale nel 2014 gli fu assegnato il Compasso D’Oro alla carriera, il suo undicesimo, «Per aver unito il rigore tedesco e la genialità nel disegnare una moltitudine di prodotti straordinari e di grande successo in ambiti anche molto distanti tra loro».
Nato in Germania il 30 maggio 1932, dopo una laurea in economia e commercio la sua brillante carriera inizia presso il reparto styling di Mercedes-Benz per poi proseguire a Milano, dove si trasferisce nel 1958. Qui inizia a lavorare nello studio di Gio Ponti, poi nel dipartimento design de La rinascente e nel 1960 inizia una proficua e duratura collaborazione con l’architetto Marco Zanuso.
I due inizialmente lavorano come consulenti di design per l’azienda elettronica italiana Brionvega, per la quale disegnano la radio Cubo TS502 e il televisore Algol. La plastica prende il posto dei materiali pregiati, le scocche si colorano di tonalità sgargianti, i bordi arrotondati e i vari componenti vengono semplificati, aiutando la massa a familiarizzare con i prodotti tecnologici sul mercato da pochi anni.
Radio CuboTS502, 1964 Brionvega, disegnata con Marco Zanuso
Televisore Algol, 1965 Brionvega, disegnato con Marco Zanuso
Uno dei loro primi progetti fu la sedia per bambini in plastica 4999 prodotta da Kartell nel 1964. Prima sedia al mondo realizzata interamente in plastica, è smontabile, impilabile e maneggevole, pensata come modulo che può comporsi e aggregarsi ed elemento di gioco per i bambini.
Sedia in plastica 4999, 1964, Kartell, disegnata con Marco Zanuso
Negli anni successivi Zanuso e Sapper lavorano per le più grandi aziende di design, contribuendo ad una diffusione di oggetti decisamente all’avanguardia per l’epoca e precursori di stili che si sarebbero affermati solo nei decenni successivi, diventando pionieri di una nuova estetica del dopoguarra chiamata tecno-funzionalismo.
Tra questi ricordiamo il telefono Grillo del 1966 per Siemens, un concentrato di tecnica, funzionalità ed estetica che aveva poco in comune con i telefoni precedenti. Le sue parti pieghevoli eliminano la distinzione fra cornetta e base, le dimensioni ridotte e la sua scocca compatta in plastica contengono tutte le componenti necessarie e con la sua chiusura “a conchiglia” si può considerare l’antenato dei modelli di cellulari flip prodotti negli anni ’90.
Telefono Grillo, 1966, Siemens, disegnato con Marco Zanuso
Sapper apre il proprio studio e lavora autonomamente, confrontandosi con figure professionali e tecnici appartenenti ai più svariati campi dell’industria: dall’elettronica all’illuminazione, dalle aziende storiche del mobile ai produttori di oggetti per la cucina e firma progetti per una grande quantità di aziende come Knoll, B&B Italia, Molteni, Magis, Kartell e Alessi.
Per quest’ultima disegna la caffettiera 9090, innovativa nel profilo, nei materiali e nel modo di utilizzo – si apre con una mano sola – e il bollitore 9091 con il suo famoso suono melodico quando l’acqua raggiunge l’ebollizione a differenza di quello fastidioso dei tradizionali bollitori.
A sinistra, Caffettiera 9090, 1979, Alessi. A destra, Bollitore 9091, 1983, Alessi
Gli anni ’70 e ’80 sono gli anni della consacrazione di Sapper come progettista del problem solving: dare un senso alla forma considerando la bellezza come risultato dell’utilità. Materiali anticonvenzionali, dettagli studiati alla perfezione e meccanismi avveniristici rendevano i suoi oggetti immediatamente riconoscibili dal loro minimalismo formale coniugato perfettamente con la funzione che dovevano svolgere.
Un chiaro esempio è la lampada Tizio per Artemide del 1972, tuttora una delle lampade più vendute al mondo. L’idea alla base era quella di disegnare una lampada da scrivania facilmente manovrabile, poco ingombrante la cui base occupasse il minimo spazio. Il risultato è un oggetto semplice solamente all’apparenza, in cui le aste metalliche fungono da conduttori di corrente permettendo l’eliminazione dei cavi elettrici a vista e un innovativo sistema di pesi e contrappesi permettono di direzionare la luce semplicemente con un dito.
Lampada Tizio, 1972, Artemide
Negli anni ’80 diventa il consulente capo del design industriale per IBM e Lenovo e disegna vari computer contrassegnati da innovazioni nel design e nella tecnica, come il laptop ThinkPad. Un computer squadrato, di colore nero che rompe la tradizione dei computer grigi e con un pulsante rosso al centro della tastiera diventato tratto distintivo dell’azienda.
La dedizione e le novità apportate nel mondo del personal computer attirano addirittura l’attenzione di Steve Jobs che contatta il designer per collaborare con Apple in California, un invito declinato da Sapper perché preferì restare a lavorare nella sua Milano.
Richard Sapper rimane uno dei designer più incisivi nel panorama internazionale del secondo Novecento. La sua proficua produzione di oggetti, contraddistinti da un’estrema efficenza tecnica ed un’ essenzialità che sa emozionare, gli valsero ben 11 Compassi d’Oro e si trovano esposti in tutti i più importanti musei del mondo.
Laptop ThinkPad, 1992, Lenovo