Vivere la casa con stile

Luca Papini – vocazione per il design

di Costanza Carbotta.

L’architettura ha fatto crescere in me l’interesse per la storia, per le città e per il ruolo che gli architetti hanno nel trasformarle, avendo così la possibilità di migliorare la vita quotidiana delle persone”.

La sua è una progettualità creativa, un percorso che si lega alla forma, intesa come il risultato di un processo completo votato al design. Luca Papini è stato da sempre attratto da quei mestieri in cui le persone “avevano le mani sempre occupate” a disegnare, costruire, creare. Partendo da questa curiosità, ha inizialmente studiato architettura a Firenze per approdare, successivamente, all’industrial design, specializzandosi allo IED di Milano, dove ha anche insegnato. Nato a Brescia nel 1975, è vincitore di numerosi premi e ha alle spalle molte collaborazioni internazionali, tra cui la Tsinghua University di Pechino, dov’è professore ospite.

Qual è la tua idea di design?

Se parliamo di estetica e funzione dell’oggetto, penso siano entrambi fondamentali. Consideriamo una seduta: deve essere comoda e robusta ma, allo stesso tempo, la sua parte stilistica è fondamentale perché in casa si vogliono mettere mobili che, oltre a essere funzionali, siano anche belli e piacevoli alla vista.

Quando creo una nuova opera, incide molto l’idea alla base del lavoro, se si tratta di un progetto molto tecnico o più “emozionale” in cui, di conseguenza, si dà maggior peso a un aspetto piuttosto che all’altro. Una parte fondamentale del mio design è la progettazione e il disegno, oltre al rapporto con la produzione e l’azienda che se ne occupa.

Mi interessa conoscere il brand con cui lavoro, le sue tecniche specifiche e i suoi limiti, in modo da poterli superare e creare così prodotti di qualità sempre maggiore. Personalmente, come credo per molti altri designer, il mio sogno è riuscire a creare qualcosa che diventi “senza tempo”, come quelli dei grandi maestri, che resti contemporaneo anche ad anni e anni di distanza.

La pompa di calore Støne disegnata per Innova, progettata per unire funzionalità ed estetica.
pompa calore design

Nel tuo percorso di studi sei passato dall’architettura al design: come mai questo cambio?

Ai tempi in cui studiavo in molti iniziavano il loro percorso da designer con architettura, per poi passare allo studio del prodotto e al design. Infatti, molti grandi maestri, erano anche architetti oltre che designer quindi ho pensato di partire da un campo e, solo più tardi, passare all’altro. Alla fine, però, ho deciso di interrompere questo percorso e di dedicarmi direttamente ed esclusivamente al design, perché mi sono reso conto che mi interessava molto di più dell’architettura, che però resta e continua ad essere una mia grande passione.

Lavabo freestanding Canyon e vasca Margot disegnata per Relax Design.
rubinetti design papini

L’ambiente internazionale in cui lavori che impatto ha sulla tua idea di design?

Il bello di lavorare all’estero è il contatto con culture molto diverse da quella a cui siamo abituati. Quando ho collaborato per alcuni progetti in Cina, sono stato chiamato come interior designer perché, negli ultimi anni, la cultura cinese è cambiata e, se prima non c’era l’abitudine di invitare spesso amici o persone a casa, adesso è nata questa esigenza e quindi anche la necessità di progettare nuovi ambienti domestici.

All’estero, anche al di fuori dell’Europa, noto che il design italiano continua ad affascinare molto professionisti e aziende internazionali, che vedono nel nostro mondo e modo di lavorare e progettare un punto di interesse e riferimento.

Alcuni pezzi della linea di rubinetti Modo disegnati per Quadro Design, ideati per un’eleganza semplice e funzionale.
rubinetti bagno design

Tu hai insegnato all’Istituto Europeo di Design, com’è stata quest’esperienza a contatto con giovani aspiranti designer?

Ho avuto modo di confrontarmi con molti studenti di molti paesi, ovviamente anche italiani, e ho incontrato ragazzi curiosi e desiderosi di imparare, dalla nostra cultura, tecniche e idee per fare design. È stata davvero una bellissima esperienza, che mi ha permesso di conoscere dei giovani davvero eccezionali e pieni di talento.

Molti di loro, sono profondamente appassionati di design e da subito puntavano a rendere “il design” il loro lavoro, anche se il percorso è molto lungo e difficile, sognando da subito di lavorare per una grande azienda o diventare famosi nel settore.

Il tavolo Faro designato per Infiniti Design, ideale per esterni.
tavolo alto sgabelli esterno

Hai progettato molti prodotti diversi collaborando anche con la Hyundai e la Kia, come ti aiuta questa trasversalità?

A volte, lavorando in un settore molto diverso da quello a cui sono abituato, mi capita di scoprire nuove tecniche o materiali che poi posso riadattare e riutilizzare in altri ambiti. Ad esempio, ho lavorato anche nel settore della pasticceria e della gelateria, creando dei piattini e delle coppettine per il finger food che sembravano delle micro-sculture e, in questo progetto, mi sono tornati utili i miei studi in architettura.

In generale, penso che tutto quello che impariamo prima o poi torni in mente e sia utile, un aspetto fondamentale, soprattutto nel campo del design, che è pura creazione, in cui si cercano sempre nuove soluzioni e nuove ispirazioni.

lucapapini.com

Luca Papini.
ritratto designer luca papini

In copertina, Carta da parati Cosmato disegnata per Inkiostro Bianco.

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