di Marta Meggiolaro.
Quando le temperature esterne cominciano a scendere sotto lo zero, può accadere che le piante all’esterno presentino segni di sofferenza. Niente paura, la situazione si può risolvere con qualche accorgimento.
Molte delle piante che popolano i giardini sanno mettere in atto dei meccanismi di difesa verso il freddo, che permettono loro di superare l’inverno senza troppi danni. Le gelate improvvise, fra la fine dell’autunno e l’inizio della primavera, possono però risultare pericolose, perché potrebbero causare problemi. Questo accade perché l’acqua, all’interno dei tessuti, gela a causa del freddo intenso, quindi si espande, rompendo le cellule dei vegetali, mentre gelando nel substrato impedisce alle radici di assorbire l’acqua, facendo subire alle piante un “colpo di secco”.
Se invece si tratta di specie non adatte ai climi rigidi, quindi senza difese naturali contro le basse temperature, i danni si verificano anche se l’ingresso nella stagione fredda è avvenuto gradualmente. Fortunatamente, esistono alcuni accorgimenti che consentono di difendere le piante, e di curarle, quando vengono colpite da improvvise gelate o da inverni particolarmente rigidi.
Scegliere una pianta non adatta alle temperature del luogo espone al rischio che non riesca a superare l’inverno. Foto Adobe Stock.
Verificare il grado di rusticità delle piante prima dell’acquisto
La selezione delle piante da acquistare in vivaio o in garden center deve considerare – oltre all’aspetto estetico, alle esigenze e alle dimensioni della pianta a maturazione – anche la temperatura che possono sopportare (sia sopra sia sotto lo zero).
Ognuna, infatti, è caratterizzata da uno specifico grado di rusticità che ne indica la resistenza al freddo. L’etichetta di vendita riporta la temperatura minima sopportabile: se nella zona di messa a dimora si raggiungono temperature inferiori, non è adatta per essere messa in piena terra. Generalmente i giardinieri consigliano di acquistare piante tipiche del luogo proprio per questo motivo, perché già adatte al clima. Per fare un esempio, un viburno o un’ortensia superano senza problemi l’inverno in quasi tutte le fasce climatiche presenti in Italia.
Parlando invece di piante con una bassa tollerabilità al freddo, che trovano però dimora in zone con inverni rigidi, è conveniente optare per la manutenzione in vaso, ricordando che in autunno vanno spostate in una zona più assolata. Inoltre, è opportuno prepararle proteggendo il colletto e le radici con corteccia e foglie secche, che faranno da isolante. Altrettanto efficace la copertura con il tessuto non tessuto o la collocazione all’interno di serre in plastica, a patto di ricordarsi di arieggiarle. Tutti questi accorgimenti possono facilitare il passaggio delle piante attraverso il freddo invernale senza particolari danni.
Foglie secche, paglia e corteccia sono ottimi materiali isolanti, che preservano il terreno intorno alle radici dal congelamento. Foto Adobe Stock.
Riconoscere una pianta colpita da gelata
Il pericolo più grande per le piante è un colpo di freddo improvviso, soprattutto all’inizio dell’inverno, quando la pianta non si è ancora preparata del tutto al letargo invernale. Riconoscerla è semplice, la pianta gelata assomiglia a una pianta bruciata: le foglie e i petali ingialliscono e si accartocciano.
In realtà, come accennato, quello che è accaduto al suo interno è molto diverso, l’acqua contenuta nei tessuti della pianta, e nel terreno, congelando si espande, “rompendo” letteralmente le cellule vegetali che la compongono. Le possibilità di recuperare una pianta gelata ci sono, ma si tratta di procedere per tentativi: non si hanno certezze che la cura funzioni, si può solo provare e aspettare di vedere se la pianta colpita si riprende, oppure no.
Foglie di rosa colpite da una gelata primaverile. Foto Adobe Stock.
Curare una pianta gelata in vaso
Se la pianta danneggiata è in vaso, le probabilità di ripresa sono più alte, perché può essere spostata in un ambiente riparato, come una veranda coperta o un pianerottolo, offrendole un ambiente con una temperatura favorevole alla sua rinascita: fresco e luminoso, ma non esposto al sole diretto.
Non deve però essere troppo caldo, altrimenti lo sbalzo di temperatura e le diverse condizioni di umidità la ucciderebbero definitivamente. Bisogna darle il tempo di ambientarsi gradualmente. Le parti danneggiate vanno eliminate, e nel caso il substrato sia asciutto, va innaffiata leggermente. Il calore dovrebbe favorire la ripresa vegetativa: se si nota la cacciata di nuovi getti, allora si può aggiungere all’acqua di irrigazione del fertilizzante specifico per le situazioni di stress.
Le piante aromatiche e le altre piante in vaso vanno spostate verso la fine dell’autunno in un luogo fresco e luminoso, come una veranda. Foto Adobe Stock.
Curare una pianta gelata in giardino
È invece completamente diversa la procedura se, la pianta colpita dal gelo, si trova in giardino. In questo caso è sconsigliata l’eliminazione dei rami colpiti dal freddo, perché i tagli sono vere e proprie ferite che debiliterebbero ulteriormente la pianta. Occorre invece proteggerla e irrigarla nelle ore più calde del giorno.
Il colletto e la zolla vanno protetti con materiale pacciamante, cioè una copertura, che mantenga l’umidità e il calore del terreno. Il fusto e i rami vanno avvolti in tessuto non tessuto. Le coperture andranno tolte quando le temperature si saranno assestate stabilmente al di sopra dello zero, e sarà superato anche il rischio di gelate primaverili.
Le nuove cacciate indicheranno quali sono le parti danneggiate irrimediabilmente, che andranno quindi eliminate. Questa operazione va effettuata con forbici o cesoie, che prima e dopo l’uso andranno disinfettate, preferibilmente con candeggina. A questo punto la pianta andrà avanti a vegetare e si riprenderà.
Protezioni realizzate in tessuto non tessuto intorno agli alberi da frutto. Foto Adobe Stock.
Salvare le piante mediterranee da una gelata
Per le piante originarie dei climi più caldi, come ad esempio gli agrumi, gli ulivi, le piante mediterranee che popolano i giardini del Centro Nord, vale la regola che prevenire è (davvero) meglio che curare: andrebbero protetti fin dalla fine dell’autunno, per non rischiare.
La soluzione migliore è avere una serra in cui sistemarle fino a primavera, ma non tutti possono permettersi un’orangerie. In commercio si trovano serre in plastica che, collocate in una zona protetta e assolata, funzionano bene. Un altro sistema, più immediato, è avvolgerle nel tessuto non tessuto, ma se le temperature scendono di oltre cinque gradi sotto lo zero, vanno aumentati gli strati protettivi.
In ogni caso è fondamentale che queste piante non restino senz’acqua: spesso i sintomi della gelata sono in realtà da attribuire a un colpo di secco. Quindi, irrigazioni moderate e concimazioni regolari, dopo aver eliminato le parti morte e dopo aver coperto la parte aerea della pianta con tessuto non tessuto, e la superficie del substrato di pacciamante. Gli effetti benefici sono assicurati e la primavera porterà, di sicuro, buone notizie.
La location ideale per riporre le piante mediterranee in inverno: una serra. Foto Adobe Stock.
In copertina, le gelate primaverili possono danneggiare seriamente una pianta: meglio proteggerle fino a che le temperature non si stabilizzano. Foto Adobe Stock