Nato a Vercelli il 20 ottobre 1924, la personalità di Roberto Sambonet è sempre stata in bilico tra quella del designer, del pittore e del grafico, senza prediligere mai nessuna classificazione.
Dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura di Milano, si trasferisce a Sao Paolo del Brasile dove insegna grafica al Museu de Arte de Sao Paulo, cura allestimenti di mostre e disegna tessuti per alcune collezioni di moda. Viaggiare è una delle sue passioni più grandi: Svezia, Cina, Francia, Thailandia e altri paesi dai quali si lascia ispirare e raccoglie semplici oggetti d’uso che traduce in dipinti, riflessioni e rivisitazioni per la produzione industriale.
Nel 1953 rientra in Italia e collabora con Alvar Aalto, personalità che influenza notevolmente la sua formazione e lo stimola ad aprire il proprio studio a Milano, dedicandosi principalmente alla pittura e al design. I primi lavori sono per la fabbrica di posaterie e vasellame di famiglia Sambonet, apportando significative innovazioni sia dal punto di vista tecnico che formale e occupandosi anche della grafica e della pubblicità.
Il più noto tra gli oggetti in acciaio progettati è la Pesciera, premiata con il Compasso d’Oro nel 1970, definita da linee essenziali di grande rigore e funzionalità. Concepita per essere un oggetto multiuso, va oltre la sua originaria funzione per la cottura del pesce diventando vassoio da portata o semplicemente un raffinato svuotatasche.
Un oggetto rivoluzionario anche nella produzione per la complessità dello stampo e il particolare disegno dei manici-cerniera, che consentono di socchiudere la pesciera in tre differenti posizioni o di separare le due parti.
Pesciera, Sambonet, 1956, Compasso d’Oro 1970
Gli oggetti firmati da Roberto Sambonet si ispirano alle forme della natura, della luce e del mare, lontani da ogni eccesso di funzionalismo perché a prevalere è la sua attitudine da artista. Indispensabile è il rapporto sinergico che si instaura tra progettista, tecnici ed esecutori, sensibile ai problemi della lavorazione, alle caratteristiche del materiale e all’economia di prodotto, per ottenere il massimo risultato tecnico-formale con il minimo intervento possibile.
Otto contenitori in acciaio Center Line, Sambonet, 1964, fuori produzione
Straordinario sistema impilabile di padelle/tegami in acciaio per cucinare e servire
La sua lunga attività di progettista spazia dal prodotto al disegno di tessuti, dall’allestimento di mostre per la Triennale di Milano al graphic design, ambiti di ricerca differenti ma strettamente connessi tra di loro. Negli anni Sessanta è consulente per la Rinascente dove si occupa di allestimenti delle vetrine e delle campagne promozionali. Nel 1974, insieme a Bruno Munari, Bob Noorda e Pino Tovaglia, progetta il marchio della Regione Lombardia.
Marchio regione Lombardia, con Bruno Munari, Bob Noorda e Pino Tovaglia. Compasso d’Oro 1979
Dagli anni Settanta collabora con le aziende Baccarat, Seguso Murano, Tiffany e Richard Ginori, parallelamente procede con l’attività di pittore che lo porta a esporre in mostre personali a Stoccolma, Helsinki, Milano, Roma, Vercelli, alla XXXIII Biennale d’Arte di Venezia e lo accompagnerà fino alla sua scomparsa nel 1995.
Tra i numerosi riconoscimenti, il «Gran Premio» alla XII Triennale di Milano del 1960 e quattro premi Compasso d’oro tra i quali quello alla carriera nel 1995.
Set di bicchieri, Baccarat, 1972, fuori produzione
Nell’immagine di copertina, un ritratto di Roberto Sambonet