pannelli fotovoltaici tetto

Sistemi di accumulo fotovoltaico – storage

di Gaia Mussi.

L’energia rinnovabile autoprodotta può essere utilizzata quando si vuole: vantaggi, costi e vita della batteria.

Le batterie e i sistemi di accumulo sono componenti che si possono combinare al fotovoltaico per immagazzinare l’energia prodotta. Prima di entrare nel merito, però, è meglio fare una premessa sull’importanza dell’energia rinnovabile, che oggi è altamente incentivata come alternativa alle fonti tradizionali e come importante strumento per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, fissati dall’Europa per i prossimi decenni.

Questo significa favorire l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile ma, anche, ottimizzarne il consumo e rivedere l’impostazione tradizionale del sistema di distribuzione dell’energia. I sistemi di accumulo si collocano proprio in questo ambito.

lampadine terra

Cosa sono le batterie e i sistemi di accumulo per il fotovoltaico

Un sistema di accumulo per il fotovoltaico, detto anche storage, è un dispositivo che permette di immagazzinare l’energia solare prodotta dai pannelli. In questo modo, diminuisce la quantità di energia che deve essere acquistata dalla rete, nei momenti in cui il fotovoltaico non ne produce a sufficienza, come di notte o nei giorni molto nuvolosi. Infatti, l’energia accumulata nelle batterie può essere utilizzata quando si vuole, senza dover sostenere costi aggiuntivi.

Esistono diverse tipologie di accumulatori, che vengono realizzati con differenti tecnologie, tra cui le più conosciute sono le batterie al litio (simili a quelle per i dispositivi elettronici, come gli smartphone), le batterie al piombo e le batterie al gel.

batterie solari

Tutti i vantaggi dei sistemi di accumulo

Il primo vantaggio è sicuramente quello di aumentare il consumo di energia rinnovabile autoprodotta, riducendo il proprio impatto ambientale. Senza sistema di accumulo, l’energia prodotta dal fotovoltaico ha solo due alternative: l’autoconsumo diretto e immediato in casa o l’immissione in rete, mediante il meccanismo dello scambio del posto, che prevede un compenso proporzionato alla quantità di energia che viene “venduta”.

Il costo di quella che si deve acquistare, però, è maggiore di quello che viene riconosciuto quando si immette energia in rete. Questo rende i sistemi di accumulo vantaggiosi economicamente, perché si consuma più energia autoprodotta, anche di sera e di notte. Di conseguenza, il vantaggio dei tagli in bolletta è importante, soprattutto per chi è fuori casa tutto il giorno e ha bisogno di energia la sera, e permette di ammortizzare l’investimento in tempi inferiori.

Inoltre, i costi sostenuti dipendono meno dall’innalzamento dei costi dell’energia, che ad esempio si stanno vivendo proprio ora. Questo meccanismo, fa crescere l’indipendenza energetica, trasformando i consumatori in produttori.

energia solare

Quanto costano le batterie per il fotovoltaico?

La scelta della batteria dipende sia dalla potenza installata di fotovoltaico sul tetto, che dai consumi domestici da soddisfare. Il consiglio è quello di farsi aiutare da un tecnico competente nel calcolo della giusta capacità della batteria da installare a casa, soprattutto in considerazione del fatto che questa caratteristica, insieme alla tecnologia e alla marca scelte, incide sul costo.

Per dare un’idea, una batteria da circa 5 kWh può costare da 5.000 a 8.000 euro circa, incluso acquisto e installazione. Mentre se si sale a 10 kWh, i costi aumentano anche fino a 12.000 euro. La notizia positiva è che i sistemi di accumulo permettono di accedere agli incentivi fiscali, con una detrazione IRPEF del 50% (spalmata in 10 anni), anche nel caso in cui si abbia già installato un impianto fotovoltaico a casa. Inoltre, se si stanno eseguendo interventi che permettono di accedere al Superbonus, si può detrarre anche l’installazione di un sistema di accumulo al 110%.

tetto fotovoltaico

Quanto durano le batterie?

La durata media della vita di una batteria dipende dalla tecnologia con cui è stata realizzata. Ad esempio, le batterie al litio e le batterie al gel hanno una vita abbastanza lunga, che raggiunge anche i 10 anni di garanzia. Le batterie al piombo, invece, hanno una durata inferiore, che di solito non supera i 5 anni. Inoltre, è bene sottolineare che le batterie sono rifiuti speciali, da smaltire secondo precise normative e regole, anche per tutelare l’ambiente. Generalmente, sono gli stessi installatori a farsi carico della raccolta e dello smaltimento delle batterie esauste.

In aggiunta, una Direttiva Europea del 2006, incita i Paesi dell’Unione Europea a riciclare batterie e accumuli, per almeno il 50% del loro peso. Un’intenzione nata ormai 15 anni fa, quando erano più diffuse le batterie al piombo-acido, critiche da un punto di vista ambientale. Ad oggi il tasso di riciclo è ancora basso, ma si stanno studiando nuove soluzioni per riciclare e riconvertire le batterie, in modo sempre più semplice e sostenibile. In Italia è nato un processo finalizzato al recupero di alcune preziose sostanze contenute nelle batterie, non solo per il fotovoltaico, come il litio, il manganese, il cobalto e il nichel.

In copertina, photo by Jeremy Bezanger on Unsplash

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