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Risparmio energetico e comfort – le regole per l’estate

di Gaia Mussi.

Risparmiare energia in estate è possibile, soprattutto prestando attenzione a come si usa il condizionatore e valutando la combinazione con dei sistemi passivi per il raffrescamento.

I consumi di energia in casa andrebbero sempre monitorati e ridotti il più possibile, sia per aumentare la nostra sostenibilità che per ridurre le bollette. Questo significa che anche durante l’estate ci si deve ricordare di utilizzare in modo efficiente l’energia in casa. Infatti, le abitudini scorrette non hanno stagione e molto spesso gli sprechi sono maggiori di quanto si possa pensare.

Alcuni consigli per il risparmio energetico estivo, in realtà, sono validi tutto l’anno: non si dovrebbero lasciare dispositivi in stand-by, si deve favorire la luce naturale e gli elettrodomestici devono essere in elevata classe energetica. Ma veniamo al problema dell’estate: ridurre il caldo.

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Le regole per utilizzare al meglio il condizionatore

Su tutti, sicuramente il condizionatore è uno dei principali colpevoli di elevati consumi energetici estivi. Infatti, sono in tanti ad utilizzarlo in modo scorretto, ma è bene fare attenzione perché il condizionatore, oltre a provocare sprechi di energia e soldi, potrebbe anche compromettere il benessere e il comfort interno, causando problemi come tosse o infiammazioni delle vie respiratorie.

Per evitare tutto ciò e risparmiare energia, allora, ecco 5 regole fondamentali:

1. Il condizionatore deve essere in classe energetica elevata (non inferiore alla A) e anche se il costo d’acquisto è maggiore, il risparmio successivo è garantito e raggiunge anche il 30% dei consumi.
2. Posizionare il condizionatore nel posto più idoneo, sufficientemente in alto e senza coprirlo con tende, mobili o altri ingombri.
3. Impostare la temperatura corretta, senza scendere di 5-6 gradi rispetto all’esterno e in ogni caso mai sotto i 25-26°.
4. Non deve essere acceso quando e dove non serve, utilizzando solo i dispositivi nelle stanze in cui è davvero necessario raffrescare e solo quando si devono utilizzare quegli ambienti.
5. I filtri devono essere controllati almeno una volta all’anno, perché se sporchi – oltre a compromettere l’efficacia del raffrescamento – possono ridurre la salubrità dell’aria, con la formazione di muffe e batteri.

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Le soluzioni naturali per raffrescare gli ambienti

Per risparmiare energia e assicurare comunque il comfort interno è consigliabile valutare delle soluzioni naturali per rinfrescare l’aria. Si parla, in generale, di sistemi di raffrescamento passivi, ossia in grado di regolare il microclima interno senza l’ausilio di alcun tipo di impianto tecnologico. Alcuni sistemi richiedono interventi di maggior importanza, come la creazione di pareti ad elevata inerzia termica o di camini solari, mentre altri sono più semplici da attuare. Eccone alcuni:

1. Le superfici esterne degli edifici dovrebbero essere bianche o di colori chiari, per evitare il surriscaldamento.
2. Favorire la ventilazione naturale, aprendo le finestre sui lati opposti degli ambienti nelle ore più fresche o sfruttando le correnti d’aria che si generano in caso di spazi come giardini o corti.
3. Posizionare in casa della vegetazione, che interferisce sull’umidità e sulla temperatura (abbassandola anche di 4-5°) in modo del tutto naturale.
4. Ombreggiare in modo adeguato la casa, con l’ausilio di tende, ante, ma anche portici, pergole e alberi. È bene ricordare che gli apporti solari in inverno sono positivi, quindi le schermature devono essere rimovibili.
5. Se possibile, inserire specchi d’acqua in ambienti come patii e corti interne. In alternativa, si possono valutare dei sistemi di nebulizzazione.

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