di Arianna Giancaterina.
Il diffondersi della pandemia ha rallentato e bloccato moltissimi settori produttivi, tra cui quello legato al comparto edile. Sono stati numerosi i cantieri sospesi in corso d’opera e molte le ristrutturazioni che hanno subìto lunghi periodi di stop, con tutte le conseguenze che tali rallentamenti hanno comportato.
L’ingresso dell’appartamento
Questo progetto nasce proprio nel bel mezzo della pandemia e la sua ristrutturazione, curata dall’arch. Roberto Amatori in collaborazione con l’arch. Michela Zanotto, è iniziata a febbraio 2020 per bloccarsi il mese successivo, causa lockdown nazionale, e ricominciare a maggio 2020, facendo slittare inevitabilmente tutte le previsioni e scadenze fissate ad inizio cantiere.
L’apertura tra cucina e living
Si tratta di un appartamento di 70 Mq situato in un edificio degli anni ’50 nel quartiere Nomentano di Roma. I due giovani proprietari desideravano avere una casa in stile industriale caratterizzata da spazi fluidi e materiali grezzi lasciati a vista.
Gli interventi strutturali sono stati davvero pochi, la distribuzione interna è rimasta pressoché inalterata rispetto all’originale, sono stati eliminati solo un ripostiglio e un piccolo disimpegno per ampliare la zona cucina e il bagno. Per esaudire quanto richiesto dai committenti si è agito sulla scelta di materiali, rivestimenti, palette colori e soluzioni di interior capaci di creare la giusta atmosfera grunge.
La cucina su misura e la ferro-finestra tra living e camera da letto
Su tutta la superficie calpestabile è stato montato a correre un parquet prefinito in rovere tinto opaco, la finitura opaca risulta essere la soluzione più idonea per questo stile di interni. Solo in cucina si è optato per un più funzionale grès porcellanato di colore grigio a grandi piastrelle quadrate 60×60 cm. Tutti i muri sono stati tinteggiati con un particolare intonaco spatolato ad effetto cemento per un risultato opaco e disomogeneo.
La ferro-finestra che divide living e camera da letto
Per replicare, all’interno di un appartamento dalla metratura esigua, la fluidità degli spazi di un tipico alloggio in stile industriale – che spesso prevede superfici a doppia altezza, pochissime tramezzature interne e ambienti molto luminosi – sono state predisposte delle aperture comunicanti tra cucina e zona giorno e tra quest’ultima e la camera da letto. Altro elemento tipico dell’industrial style utilizzato in questo progetto, è l’utilizzo di esili vetrate in ferro e vetro stratificato, le cosiddette ferro-finestra tanto in voga ad inizio ‘900 e nelle factory newyorkesi.
La parete del living volutamente lasciata a mattoni grezzi
La cucina ad angolo, con ante in legno spazzolato e top color grigio antracite, si apre sulla zona giorno attraverso un’apertura incorniciata da travi in cemento lasciato a vista. Anche il living è caratterizzato da una parete volutamente lasciata a mattoni grezzi, una preesistenza rinvenuta in fase di ristrutturazione. Regola fondamentale dello stile industriale è infatti mostrare e non nascondere. Così anche i termosifoni in ghisa e i tubi della colonna condominiale del riscaldamento non sono stati mascherati, bensì esaltati da una laccatura a polvere color giallo semaforo.
Nel vero rispetto dell’autentico stile industriale i colori dominanti risultano essere il nero e il grigio, il mobìlio è essenziale, basico e dalle linee pulite, accostato solo a pezzi di recupero e oggetti vintage, non prevedendo alcun tipo di decorativismo e orpello.
Uno scorcio del bagno e dei dettagli di interior design dell’appartamento
Le immagini e il progetto sono dell’arch. Roberto Amatori in collaborazione con l’arch. Michela Zanotto