E’ l’ultima frontiera della ricerca. Già lo scorso anno a Milano, in occasione di Euroluce – la fiera biennale che raccoglie ed espone la migliore produzione mondiale di illuminazione per la casa e il contract – tante sono state le proposte luminose che alla funzione primaria di illuminare hanno associato quella di ridurre l’impatto sonoro negli ambienti che le accolgono.
A sinistra, Zero Round di Panzeri (panzeri.it). A destra, Fexia di Artemide (artemide.com)
Pensate prevalentemente per i luoghi di lavoro, gli hotel e i luoghi pubblici risultano, tuttavia, per design, eleganza e prestazioni un ottimo investimento anche nell’architettura privata. Soprattutto per chi cerca un benessere a cinque stelle tra le mura di casa.
E’ noto come il rumore eccessivo o continuato danneggi la salute, incida negativamente sulla qualità del relax e, in generale, sia fonte di stress. Perchè non orientare la scelta verso un prodotto che coniughi comfort visivo a comfort acustico?
A sinistra, Trypta di Luceplan (luceplan.com). A destra, Alco di Modo Luce (modoluce.com)
Le lampade fonoassorbenti si caratterizzano per l’utilizzo di materiali costruttivi che ‘assorbono’ le onde sonore attenuandone, di fatto, il riverbero nell’ambiente. Il risultato è l’ottenimento di un contesto dove è piacevole sostare, conversare (per esempio a tavola) o lavorare senza che si generi un fastidioso sottofondo che impedisce la corretta ricezione dei suoni e al contempo trasformi un momento di riposo o di studio in una faticosa maratona sensoriale.
A sinistra, U Light di Axolight (axolight.it). A destra, Hush di Martinelli Luce (martinelliluce.it)
Scegliere lampade con queste caratteristiche, inoltre, consente di evitare l’applicazione di pannelli acustici alle pareti, una soluzione non sempre esteticamente piacevole (oltre che costosa). Pensando al tipo di prestazioni verrebbe da credere si tratti di prodotti tecnici dal design un po’ freddo. E invece si scoprono proposte di assoluta eleganza, dai tratti futuristici per bellezza e qualità estetica. Merito anche di designer, alcuni di fama internazionale come Marc Sadler, Odile Decq o Stephen Burks che hanno colto questa sfida tecnica.
Prevale, anche per ragioni strutturali, la forma lineare dove la superficie ampia consente di massimizzare le prestazione di assorbenza acustica. I materiali impiegati sono perlopiù sintetici, facilmente riciclabili (tipo tessuto) a densità variabile per ottenere un assorbimento selettivo delle diverse frequenze. Non da ultimo l’impiego sempre più diffuso di materiali di riciclo come PET che garantiscono alte performance e un approccio green in gemellaggio con l’ormai consolidata tecnologia LED (anche in versione dimmerabile).
A sinistra, Exagon Silence Green di OLEV( olevlight.com). A destra, Pétale di Luceplan (luceplan.com)
Sul piano dimensionale, ovviamente, sono piuttosto generose. Si rivelano ideali, per un uso domestico, come lampade a sospensione nella zona pranzo, sopra a un bel tavolo. Tendenzialmente, con lampade di dimensioni importanti, la distanza dal soffitto si dovrebbe attestare sui 40 cm e circa 1 metro dal piano da illuminare.
Scenograficamente sarà di sicuro impatto e contribuirà a rendere acusticamente perfetto l’intero living. Non solo. Per chi vive in un loft e in generale in un open space l’installazione di lampade acustiche può rappresentare una soluzione ideale per il comfort abitativo generale. Un investimento che vale la pena di programmare.
Una variante interessante, anche sul piano del design (con riferimenti pop, a ben vedere), è la lampada da terra che all’illuminazione associa l’effetto del pannello fonoassorbente.
Facilmente posizionabili, si trasformano in autentici pezzi d’arredo.
A sinistra, Eggboard di Artemide (artemide.com). A destra, Eden Collection di Rotaliana (rotaliana.it)
Nell’immagine di copertina, coll. Stage Horizontal Silence, design Marc Sadler per OLEV (olevlight.com)