La bioedilizia e la bio-architettura si stanno diffondendo sempre di più come risposta concreta alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale e al benessere indoor. Gli edifici costruiti negli ultimi decenni con materiali e tecniche tradizionali risultano infatti a forte impatto negativo sull’ambiente esterno e molte volte nocivi anche per la salute dell’uomo.
L’inquinamento dell’aria generato oggi negli ambienti interni a causa dei materiali utilizzati per la costruzione, risulta superiore a quello dell’aria esterna. Sono infatti molto evidenti i legami tra fonti di inquinamento interno quali vernici, lacche, solventi, materiali sintetici e fibre minerali e varie malattie fisiche e psicologiche come reazioni cutanee, cefalea, nausea, irritazioni oculari e delle vie aeree, affaticamento, vertigini che colpiscono l’uomo.
Isolamento a cappotto in sughero.
La prerogativa fondamentale perché un materiale sia considerato di bioedilizia è sia di minimo impatto ambientale durante tutto il suo ciclo di vita, quindi dovrà avere le seguenti caratteristiche:
- essere di origine naturale
- essere di provenienza locale, per ridurre al minimo l’impatto dovuto al trasporto
- avere un basso dispendio energetico nella sua lavorazione ed eventuale estrazione
- non avere tossicità, emissioni di gas nocivi e radioattività
- essere altamente riciclabile e/o facilmente smaltibile
I materiali bioedili più diffusi e utilizzati sono:
- per la struttura portante e il tetto: legno, laterizio, laterizio microporizzato con farina di legno;
- per l’isolamento: pannelli in fibra di legno, lino o canapa, pannelli di sughero, materassini in lana di pecora, paglia oppure materiali utilzzati per l’insufflaggio come la perlite, la cellulosa, il cotone;
- per le finiture superficiali: la calce, l’argilla per gli intonaci; il gesso, l’ocra, il talco;
- per pitture, vernici e collanti: resine vegetali (dammar, pino); oli vegetali (lino, soia, tung); cere vegetali, gomme e colle vegetali (gomma arabica); coloranti e diluenti come olio di rosmarino, alcool, indaco, reseda.
Struttura in legno e isolamento in calce-canapa.
I primi marchi di qualità bioecologica dei materiali sono nati in Germania e in Austria (IBO,IBR,IBN) e in Italia dal 2001 l’ANAB ha messo a punto con gli Enti tedeschi il marchio di “prodotto certificato per la bioedilizia”. Il marchio Ecolabel è quello rilasciato dalla Commissione Europea.
Inoltre i sistemi di certificazione più diffusi, fra i quali ricordiamo CasaClima Nature, Itaca e Leed, premiano con punteggi più elevati da aggiungere a quelli che valutano il fabbisogno di energia, l’utilizzo di materiali che abbiano caratteristiche di sostenibilità ambientale, quali appunto i materiali naturali, riciclati e di cui si sia studiato l’impatto sull’ambiente nel loro intero ciclo di vita.
L’argilla cruda, da sempre universalmente impiegata per le costruzioni anche a diverse latitudini ed in ogni parte del globo, è il materiale per eccellenza ecologico: esiste in grandi quantità nel sottosuolo, non ha costi energetici di produzione in quanto non è cotta ma essiccata, ha delle notevoli proprietà fisiche che consentono di creare un ambiente ottimale dal punto di vista dell’umidità e delle temperatura. La sua utilizzazione ideale è sotto forma di blocchi, in associazione con le strutture in legno.
Con l’argilla, il legno è il materiale base per la costruzione bioecologica, il più riciclabile tra quelli presenti sul mercato, soprattutto se proveniente da foreste certificate, dove il taglio e la piantumazione vengono pianificati e da produzione locale. ll legno, tuttavia, può perdere le sue caratteristiche ecologiche e trasformarsi in un materiale pericoloso per l’ambiente e per la salute umana se trattato con prodotti di sintesi petrolchimica, come impregnanti, collanti e vernici protettive ricche di formaldeide, solventi ed altri prodotti ad alta tossicità. Anche i semilavorati (compensati, listellari, multistrati, mdf, osb) richiedono l’uso di collanti di origine petrolchimica o, in particolare, di formaldeide, prodotto pericoloso oltre determinate concentrazioni, utilizzata per protezione e incollaggio del legno. Il contenuto massimo di formaldeide in questi prodotti è regolato da apposite normative.
Case a schiera in paglia a Fano, studio Archetica.
Un altro materiale naturale, utilizzato in associazione alle strutture portanti in legno, è la paglia: materiale di facile reperibilità, altamente riciclabile, ottimo coibente termico ed acustico, molto traspirante se associato ad intonaci a calce, può essere addirittura utilizzato per case in autocostruzione ed è molto economico: la quantità necessaria di paglia per costruire una casa di 150mq ha un costo di circa € 1.500-2.000.
Nell’immagine di copertina, città in terra cruda , Yemen.