La bioedilizia – una casa ecologica

La bioedilizia e la bio-architettura si stanno diffondendo sempre di più come risposta concreta alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale e al benessere indoor. Gli edifici costruiti negli ultimi decenni con materiali e tecniche tradizionali risultano infatti a forte impatto negativo sull’ambiente esterno e molte volte nocivi anche per la salute dell’uomo.

L’inquinamento dell’aria generato oggi negli ambienti interni a causa dei materiali utilizzati per la costruzione, risulta superiore a quello dell’aria esterna. Sono infatti molto evidenti i legami tra fonti di inquinamento interno quali vernici, lacche, solventi, materiali sintetici e fibre minerali e varie malattie fisiche e psicologiche come reazioni cutanee, cefalea, nausea, irritazioni oculari e delle vie aeree, affaticamento, vertigini che colpiscono l’uomo.

Isolamento a cappotto in sughero.
isolamento cappotto sughero
La prerogativa fondamentale perché un materiale sia considerato di bioedilizia è sia di minimo impatto ambientale durante tutto il suo ciclo di vita, quindi dovrà avere le seguenti caratteristiche:

  1. essere di origine naturale
  2. essere di provenienza locale, per ridurre al minimo l’impatto dovuto al trasporto
  3. avere un basso dispendio energetico nella sua lavorazione ed eventuale estrazione
  4. non avere tossicità, emissioni di gas nocivi e radioattività
  5. essere altamente riciclabile e/o facilmente smaltibile

I materiali bioedili più diffusi e utilizzati sono:

  • per la struttura portante e il tetto: legno, laterizio, laterizio microporizzato con farina di legno;
  • per l’isolamento: pannelli in fibra di legno, lino o canapa, pannelli di sughero, materassini in lana di pecora, paglia oppure materiali utilzzati per l’insufflaggio come la perlite, la cellulosa, il cotone;
  • per le finiture superficiali: la calce, l’argilla per gli intonaci; il gesso, l’ocra, il talco;
  • per pitture, vernici e collanti: resine vegetali (dammar, pino); oli vegetali (lino, soia, tung); cere vegetali, gomme e colle vegetali (gomma arabica); coloranti e diluenti come olio di rosmarino, alcool, indaco, reseda.

Struttura in legno e isolamento in calce-canapa.
isolamento interno calce canapa
I primi marchi di qualità bioecologica dei materiali sono nati in Germania e in Austria (IBO,IBR,IBN) e in Italia dal 2001 l’ANAB ha messo a punto con gli Enti tedeschi il marchio di “prodotto certificato per la bioedilizia”. Il marchio Ecolabel è quello rilasciato dalla Commissione Europea.

Inoltre i sistemi di certificazione più diffusi, fra i quali ricordiamo CasaClima Nature, Itaca e Leed, premiano con punteggi più elevati da aggiungere a quelli che valutano il fabbisogno di energia, l’utilizzo di materiali che abbiano caratteristiche di sostenibilità ambientale, quali appunto i materiali naturali, riciclati e di cui si sia studiato l’impatto sull’ambiente nel loro intero ciclo di vita.

L’argilla cruda, da sempre universalmente impiegata per le costruzioni anche a diverse latitudini ed in ogni parte del globo, è il materiale per eccellenza ecologico: esiste in grandi quantità nel sottosuolo, non ha costi energetici di produzione in quanto non è cotta ma essiccata, ha delle notevoli proprietà fisiche che consentono di creare un ambiente ottimale dal punto di vista dell’umidità e delle temperatura. La sua utilizzazione ideale è sotto forma di blocchi, in associazione con le strutture in legno.

Con l’argilla, il legno è il materiale base per la costruzione bioecologica, il più riciclabile tra quelli presenti sul mercato, soprattutto se proveniente da foreste certificate, dove il taglio e la piantumazione vengono pianificati e da produzione locale. ll legno, tuttavia, può perdere le sue caratteristiche ecologiche e trasformarsi in un materiale pericoloso per l’ambiente e per la salute umana se trattato con prodotti di sintesi petrolchimica, come impregnanti, collanti e vernici protettive ricche di formaldeide, solventi ed altri prodotti ad alta tossicità. Anche i semilavorati (compensati, listellari, multistrati, mdf, osb) richiedono l’uso di collanti di origine petrolchimica o, in particolare, di formaldeide, prodotto pericoloso oltre determinate concentrazioni, utilizzata per protezione e incollaggio del legno. Il contenuto massimo di formaldeide in questi prodotti è regolato da apposite normative.

Case a schiera in paglia a Fano, studio Archetica.
case paglia bioedilizia
Un altro materiale naturale, utilizzato in associazione alle strutture portanti in legno, è la paglia: materiale di facile reperibilità, altamente riciclabile, ottimo coibente termico ed acustico, molto traspirante se associato ad intonaci a calce, può essere addirittura utilizzato per case in autocostruzione ed è molto economico: la quantità necessaria di paglia per costruire una casa di 150mq ha un costo di circa € 1.500-2.000.

Nell’immagine di copertina, città in terra cruda , Yemen.

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