Da qualche anno a questa parte si sente parlare sempre più spesso di temi come risparmio energetico, classe A, riqualificazione energetica. Ma che significato hanno questi termini e quali possono essere di interesse per la nostra casa?
La maggior parte delle case esistenti è stata costruita negli anni 60 e 70, anni in cui non esisteva alcuna legge che disciplinasse la qualità edilizia sotto il profilo del corretto isolamento. In una casa poco isolata gran parte del calore prodotto dai sistemi di riscaldamento viene disperso attraverso le pareti e i serramenti all’esterno dell’abitazione, e i risultati si vedono sia sulla bolletta, che risulta sempre più cara, ma anche sulla mancanza di comfort interno all’abitazione sia d’inverno che d’estate. La mancanza di un buon isolamento provoca infatti anche in questa stagione un surriscaldamento eccessivo delle pareti esposte al sole e di conseguenza un uso eccessivo degli impianti di raffrescamento.
Oggi, nelle nuove costruzioni, le leggi sul risparmio energetico impongono dei limiti di trasmittanza termica relativa all’isolamento delle pareti, dei solai, dei tetti e ai serramenti, al di sotto dei quali non è più possibile costruire. In una casa nuova in Classe A le pareti e i solai sono caratterizzati da una trasmittanza termica molto bassa quindi un alto potere isolante (W/m2k)
I vantaggi di una casa ben isolata sono:
– Miglior comfort invernale ed estivo all’interno dell’abitazione: con un buon isolamento la parete esterna d’inverno si raffredda meno e più lentamente e in estate si riscalda meno, le temperature esterne fredde o calde che siano si percepiscono meno all’interno e non è necessario innalzare la temperatura (o abbassarla con l’accensione di climatizzatori).
– Riduzione dei consumi di energia e delle spese legate ad essi: un isolamento maggiore si traduce in una minore fabbisogno di calore o di raffrescamento all’interno dell’appartamento con un conseguente risparmio sulla bolletta di una percentuale che si aggira tra 10 e il 40%.
– Riduzione dell’inquinamento: un minor consumo di energia che oltre ad essere un risparmio economico, è anche un vantaggio dal punto di vista ambientale riducendo le emissioni di Co2 nell’atmosfera.
– Scelta di sistemi di riscaldamento più economici: realizzando un efficace involucro edilizio, sarà anche inutile scegliere impianti altamente performanti e innovativi, il più delle volte sovradimensionati rispetto alle necessità reali del sistema.
– Incremento del valore immobiliare dell’appartamento: con la realizzazione di un buon isolamento e di un risanamento in generale dell’immobile, lo stesso si rivaluta economicamente sul mercato immobiliare innalzando anche la sua classe energetica.
Anche negli edifici esistenti si può migliorare la situazione, realizzando degli interventi di riqualificazione che possono interessare l’intero edificio, oppure le singole abitazioni.
Quando si è in procinto di ristrutturare il proprio appartamento, con una minima spesa in più pari circa al 20%, si possono prendere in considerazione quindi anche alcuni lavori di riqualificazione energetica come:
-l’isolamento delle pareti e di tutte le superfici verticali e orizzontali a contatto con l’esterno o con i locali non riscaldati (corpi scala e ascensore, cantine, box, aggetti, porticati, bow-window)
-la sostituzione delle finestre con serramenti più performanti
-l’isolamento dei cassonetti delle tapparelle
-la correzione dei ponti termici dovuti alla presenza di pilastri e travi in cemento armato che molte volte provocano la formazione di muffe e condense
-l’ottimizzazione dell’impianto di riscaldamento sia autonomo che condominiale e il corretto utilizzo delle valvole termostatiche
-la previsione un impianto di ventilazione meccanica controllata localizzata o centralizzata per una corretta areazione degli ambienti (soprattutto quando si sostituiscono le finestre e si applica come vedremo più avanti un sistema di coibentazione interna delle pareti esterne)
L’ isolamento delle pareti perimetrali si può effettuare attraverso l’applicazione di un cappotto esterno o interno, oppure tramite insufflaggio.
1 – ll cappotto isolante esterno, è una soluzione realizzabile soltanto nei casi in cui il rivestimento esistente sia costituito da intonaco oppure quando è possibile operare sulla facciata dell’intero edificio.
2 – Il cappotto isolante interno si adotta quando non è possibile intervenire dall’esterno ed è costituito da un rivestimento interno di materiale isolante protetto sul lato interno da una controparete in cartongesso. Nei casi in cui non è possibile ridurre lo spazio utile interno alla stanza da isolare, si possono adottare due soluzioni: la prima è quella di demolire il tavolato più interno e sostituirlo con una nuova controparete isolata. La seconda è quella di utilizzare un tipo di isolamento interno a basso spessore come i pannelli sottovuoto o quelli costituiti da Aerogel, un materiale isolante nanotecnologico.
3 – L’insufflaggio di materiale isolante all’interno dell’intercapedine, è una soluzione che si può scegliere quando la parete esterna è costituita da due pareti con una camera d’aria all’interno: il vuoto viene riempito dal materiale isolante sotto forma di fiocchi di cellulosa, o microsfere di perlite o di sughero, e il vantaggio di questa scelta è la pulizia e la rapidità della posa: in questo caso non è infatti necessario allestire un cantiere.
La scelta del materiale da utilizzare per la coibentazione dipende da molti fattori ed è molto importante nella fase di valutazione e di progettazione del risanamento essere seguiti da tecnici competenti, che siano in grado di fornire una consulenza sulle soluzioni specifiche per ogni situazione valutando, anche attraverso una diagnosi energetica, costi e benefici dell’operazione.
E’ molto importante anche la scelta della ditta esecutrice poiché la mancanza di attenzione nella posa del cappotto con i giunti, gli agganci, le sigillature, ecc., e di tutti i materiali, compresi i serramenti, può causare nel tempo una serie di problemi, portando costi elevati di intervento e risultati a volte dannosi.
Gli Incentivi fiscali
Nel caso di interventi di riqualificazione globale, ossia l’insieme di interventi che facciano conseguire determinati miglioramenti delle prestazioni energetiche si può detrarre fino a 100 mila euro in 10 anni, pari al il 65% di 154mila euro. Se invece si effettuano i singoli interventi, si può detrarre sempre il 65% delle spese sostenute: ad esempio per la sostituzione dei serramenti e per la coibentazione di pareti e solai il tetto massimo da detrarre è pari a 60 mila euro, mentre per sostituzione di caldaie, installazione di pompe di calore o sistemi a biomasse è pari a 30 mila euro.