spazio cappellini milano

La casa – da spazio privato a spazio pubblico

A poco più di un anno dall’inizio della pandemia, che ha improvvisamente e forzatamente trasformato la contemporaneità di tutti, abbiamo assistito a Milano, in occasione della Designer’s Week, alle prime prove per un “ritorno alla normalità”.

Una è andata in scena nello spazio Cappellini, in via Santa Cecilia, dove le novità di prodotto firmate da Jasper Morrison, Cyril Dunděra & Matěj Janský, Francesco Forcellini e Giulio Cappellini, hanno dialogato in un mondo immaginifico “Amor Fati”, ideato dall’istrionica designer Elena Salmistraro. Questo evento ha fornito l’opportunità per una riflessione vis-à-vis sulla casa (in tutta sicurezza) con l’art director Giulio Cappellini.

spazio cappellini divano
In particolare il ragionamento si è focalizzato sul quanto e come i nostri spazi quotidiani siano stati modificati con la pandemia, come si siano adattati velocemente alle nostre nuove esigenze e, soprattutto, come sia cambiata la nostra privacy. Infatti, fino a un anno fa, la nostra abitazione era assolutamente off limits per gli estranei. A pochi era concesso conoscere aspetti della nostra vita familiare, oggi invece, complici conferenze, webinair e call di lavoro, la nostra abitazione, da spazio rigorosamente privato, si è trasformato in spazio pubblico. Non completamente, per fortuna.

Tutti noi abbiamo dovuto fare i conti anche con una vita online – spiega Cappellini – e all’inizio, i nostri collegamenti mostravano un muro bianco alle nostre spalle. Adesso invece, ecco che si intravede una libreria, un quadro, un oggetto o un’opera d’arte. La casa è diventata il nostro palcoscenico e ci racconta. E poi ci sono gli elementi d’arredo, che sono diventati multifunzionali. Il tavolo che al mattino ti serve per consumare la prima colazione, si trasforma nella scrivania da lavoro e, alla sera, torna a essere il tavolo dove si riunisce la famiglia per consumare la cena”.

tavolini vasi spazio cappellini
Questa capacità polifunzionale non è però applicabile in maniera indistinta a tutti gli arredi. “La stessa sedia che puoi usare un ora, per pranzare o cenare – continua Cappellini – è impensabile da usare durante le otto ore, e più, di lavoro. Perché è scomoda. Però non vuoi utilizzare una sedia da ufficio. E allora cerchi una seduta comoda ma esteticamente bella”.

Ma i cambiamenti, all’interno delle nostre mure domestiche, non si fermano a questo. Abbiamo assistito anche a un progressivo processo di ibridizzazione dei locali. “In cucina prima si cucinava o ricevevi gli amici. Adesso lavori, segui una conferenza, segui i figli in DAD” ci spiega Giulio Cappellini.

arredi spazio cappellini
In particolare, qual è stato l’ambiente che è stato maggiormente stravolto?

La zona living, è lì che si concentra tutta la famiglia. Anche perché dobbiamo pensare che non tutti hanno la fortuna di abitare in case da trecento metri quadri, soprattutto se si parla di abitazioni in grandi città. E quindi, anche se si condividono gli stessi spazi, per necessità lavorative – a maggior ragione se si lavoro in smart working – diventa fondamentale avere uno spazio privato. Questo è un altro tema molto importante: riuscire a dividere gli ambienti, anche se non sono troppo grandi, in modo intelligente. Quindi, per me, la parte votata ad essere la più pubblica della casa è il living”.

spazio cappellini salmistraro
Qualcosa in più rispetto al futuro?

Si. Abbiamo tutti tanta voglia di tornare a guardarci negli occhi, in presenza“. E speriamo che il fato possa essere a nostro favore.

Per interpretare al meglio il tema dell’accettazione consapevole del destino, tanto amato dagli Stoici e da Nietzsche, il designer e imprenditore italiano ha voluto la designer milanese Elena Salmistraro. “Mi è sempre piaciuto il suo approccio fantasioso e ironico al design e, nell’attesa di vedere una sua nuova collezione di piccoli oggetti che ha creato per Cappellini, le ho chiesto di rappresentare l’idea dell’Amor Fati, lasciandole massima libertà di interpretazione”.

Dal suo immaginario onirico e da quel tratto iperdecorativo ed eclettico, che sono diventati i codici stilistici inconfondibili del suo design, Elena Salmistraro ha dato vita a un allestimento dal forte impatto iconografico. Disegni dalle cromie vivaci, mixati a collage e grafiche, che reinterpretano pezzi cult di Cappellini, decorano pareti, pavimenti e quinte all’interno dello showroom, dove si possono ammirare le novità 2021.

giulio cappellini elena salmistraro

In copertina, la collezione di poltroncine Marfa, con e senza ruote, di Cappellini Design Team. Alle pareti e sul pavimento, disegni di Elena Salmistraro

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