di Anna Vittoria Zuliani.
Alla luce delle importanti agevolazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico degli edifici esistenti, sono molti gli aspetti da valutare per potere affrontare la ristrutturazione di un’abitazione degli anni ’80, costruita circa quaranta anni fa.
Ogni intervento richiede valutazioni particolari, in relazione alle tecniche costruttive impiegate e al contesto in cui si trova: ogni edificio ha la propria storia. È quindi preferibile rivolgersi ad un progettista che possa valutare la conformità urbanistica ed edilizia dell’immobile e sappia valorizzare l’involucro e lo spazio interno della casa.
Serve la consulenza di un esperto del settore edilizio che, dopo un sopralluogo, possa valutare il suo stato di conservazione e le problematiche visibili. Il progettista ha il compito di adeguare e attuare il progetto complessivo alla normativa vigente e di suggerire nuove soluzioni distributive e di rinnovamento degli spazi.
In primo luogo è importante verificare lo stato di conservazione delle strutture dell’edificio, analizzando la profondità delle fondazioni e se sono presenti crepe o fessurazioni, che comportano l’analisi di un intervento strutturale e un consolidamento degli elementi. In questo caso è richiesto l’approfondimento e il progetto di intervento di un ingegnere.
Serve inoltre un’attenta verifica delle zone soggette ad umidità, per valutare quali opere di risanamento siano necessarie prima della posa dell’isolamento termico. Di questa materia è competente il termotecnico, il quale ha il compito di valutare gli interventi necessari al raggiungimento di determinate prestazioni energetiche dell’edificio, nel rispetto della normativa.
Sarà probabilmente necessario prevedere una soluzione isolante continua delle chiusure opache verticali e orizzontali, oltre alla sostituzione dei serramenti e degli infissi, con nuovi elementi ad elevate prestazioni. Va valutato anche lo stato della copertura, per verificare se necessita di manutenzione, del rifacimento del manto e, appunto, dell’isolamento.
Su questa superficie può essere consigliata, dal termotecnico, l’installazione di pannelli fotovoltaici e sarà necessario sviluppare un progetto per l’installazione di linee vita per la sua manutenzione. Altra competenza, di chi si occupa del progetto di efficientamento energetico dell’edificio, è la valutazione degli impianti esistenti. Si dovrà, sicuramente, sostituire il vecchio impianto con una nuova e performante caldaia a condensazione e/o pompa di calore.
Se il progetto lo prevede, il riscaldamento a pavimento necessita la rimozione della pavimentazione esistente, per consentire la posa delle serpentine. In alternativa, un più classico sistema a radiatori prevede un corretto ridimensionamento e posizionamento dei corpi riscaldanti, relazionato al nuovo progetto di distribuzione interna.
Il progetto di ristrutturazione, se comporta una nuova distribuzione degli spazi, prevede la sostituzione dei rivestimenti, dei pavimenti e nuove finiture: bisognerà valutarne il supporto per potere consolidare, irrigidire o intervenire in presenza, per esempio, di umidità.
Prima della posa del rivestimento è necessario un progetto degli impianti (idraulico ed elettrico) per potere predisporre le tracce necessarie al passaggio dei tubi. Una volta definiti attacchi, prese e punti luce, è possibile procedere con le opere di finitura, ovvero con tinteggi, pavimenti, porte, battiscopa, rivestimenti e tutto quanto è previsto dal progetto.
Ognuno di questi aspetti è soggetto a valutazioni, calcoli e normative specifiche che richiedono competenze adeguate per potere essere affrontati correttamente. Per un buon progetto, la valutazione complessiva degli interventi necessari, una stima dei costi e una buona gestione del cantiere, è consigliato rivolgersi a geometri, architetti, ingegneri e imprese di costruzioni che possano fornire tutte le competenze indispensabili per affrontare serenamente la ristrutturazione.