di Marta Meggiolaro.
Gli ambienti di casa sono al centro della nostra attenzione, dedichiamo molto di più alla loro organizzazione e ci aiutano a conservare (o magari ad aumentare) il nostro benessere. Per questo nell’ultimo anno sono cresciuti moltissimo gli acquisti di piante, capaci di rendere lo spazio in cui viviamo più accogliente, e di permetterci di godere del verde pur restando in casa.
La buona notizia è che le piante da interno non solo arredano e “scaldano” le stanze in cui viviamo e lavoriamo, migliorano anche l’aria che respiriamo. Non ci riferiamo soltanto ai vantaggi della respirazione fogliare, che assorbe l’anidride carbonica e restituisce ossigeno, le piante, in più, depurano l’aria dai VOC, le sostanze organiche volatili che si trovano anche in casa.
Dendrobium, un’orchidea che assorbe efficacemente l’ammoniaca
Le sostanze inquinanti che si trovano nelle nostre case sono molte, le più comuni sono la formaldeide, il benzene, l’ammoniaca. Le resine usate per produrre manufatti, rivestimenti e schiume isolanti tendono a rilasciare nel tempo molecole di formaldeide nell’ambiente.
Il benzene è un idrocarburo aromatico, sintetizzato a partire da altri composti chimici presenti nel petrolio stesso. Si trova negli adesivi, nei sigillanti, nei rivestimenti per soffitto, nelle stampanti, nelle vernici, nei pannelli per pavimenti, nelle lacche, nel fumo di sigaretta, nella tappezzeria. L’ammoniaca è un composto dell’azoto: si presenta come un gas incolore, tossico, dall’odore pungente caratteristico, ed è irritante per le vie respiratorie; è presente soprattutto nei prodotti per la pulizia della casa.
L’Anthurium ha buone capacità di depurazione dall’ammoniaca
Fra le piante verdi da interno che possiamo scegliere per la nostra casa, ce ne sono alcune che più di altre hanno capacità depurative. Queste capacità vengono analizzate fin dagli anni Ottanta: fra i primi a prendere in considerazione la capacità di “ricambio” e di depurazione dell’aria delle piante ci sono stati gli scienziati della Nasa, che cercavano un sistema per depurare l’aria delle stazioni spaziali.
Da allora gli studi sono proseguiti e si è visto che le piante hanno capacità depurative differenti e che le diverse specie sono specializzate nella depurazione di altrettante sostanze. Ma come si svolge il processo depurativo? Le piante assorbono le molecole delle sostanze inquinanti attraverso gli stomi, le microscopiche aperture che si trovano sulla superficie delle foglie, grazie a cui avviene la respirazione cellulare. Tramite il sistema linfatico queste molecole arrivano alle radici, dove vengono scomposte e diventano inoffensive.
Lo Spathiphyllum è una delle piante con il più alto potere di assorbimento di sostanze inquinanti
Tra le varie specie di piante esistono vere e proprie specializzazioni, che possiamo tenere in considerazione quando scegliamo le piante che verranno ad abitare con noi. Qualche esempio: lo Spathiphyllum è un vero portento, ha una notevole capacità di depurare l’aria dal tricloroetilene ed è efficace anche nei confronti dell’ammoniaca, del benzene e della formaldeide. L’Anthurium e il Dendrobium assorbono efficacemente l’ammoniaca.
La formaldeide viene contrastata da Ficus benjamin, Maranta e Dracaena, che è efficace anche contro il benzene. Altre piante che hanno una buona capacità di depurazione dal benzene sono Sansevieria, Areca e Schefflera. Anche le felci sono nostre amiche. La felce di Boston in particolare può assorbire la formaldeide, il benzene e lo xilene, un’altra delle sostanze nocive presenti negli ambienti interni.
La felce è perfetta in ambienti umidi come i bagni. Più esemplari insieme creano un gradevole effetto giungla
Anche in giardino possiamo ospitare alberi capaci più di altri di ripulire l’aria dall’anidride carbonica e dalle polveri inquinanti. La top ten è stata realizzata da Coldiretti e raccoglie gli alberi in grado di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10.
Di quali si tratta? Acero riccio, betulla, Ginko Biloba sono fra i primi. La lista prosegue con il Tiglio e il Bagolaro, l’Olmo campestre e il Frassino comune. L’Ontano nero, con la sua altezza media di dieci metri, è il più basso del gruppo e quindi il più adatto ai giardini privati. Nonostante le dimensioni “ridotte”, riesce a bloccare fino a 2600 chili di CO2 e a garantire un forte assorbimento di inquinanti gassosi: un ottimo scudo da tenere in giardino.
Anche i nostri giardini aiutano a contrastare l’inquinamento. La betulla ad esempio, oltre a essere bellissima, è uno degli alberi che assorbe più anidride carbonica e sostanze nocive