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Elisa Motterle – l’eleganza è una questione di buone maniere

Al grido del motto ‘le buone maniere salveranno il mondo’, Elisa Motterle è la voce più ascoltata, e di ultima generazione, del bon ton italiano, esperta di galateo e buone maniere – ormai il vero status symbol da possedere e sfoderare per essere una Lady riconosciuta – oltre che di international business etiquette, l’ultima e più aggiornata branca dell’educazione legata al mondo del lavoro. Il suo è un mondo di grazia e bellezza, come si suol dire, ma senza affettazione e tantomeno snobismo.

L’approccio moderno verso un’arte antica, quella del buon gusto e le sue regole, aggiorna ai nostri tempi le sempiterne leggi dell’educazione e fornisce tutti gli strumenti indispensabili per elevare la propria persona e migliorarsi, in definitiva, davanti a se stessi e, di conseguenza, agli occhi degli altri. In questa dinamica Elisa Motterle, membro dell’Ancep – Associazione Nazionale Cerimonialisti degli Enti Pubblici, è una ventata di freschezza su un argomento che visto da fuori sembra d’antan ma che in realtà è l’ultima e più contemporanea frontiera del ‘saper vivere’.

La riscoperta voglia di ‘sapersi comportare’ non si riduce all’essere perfetti padroni di casa ma trova una strada anche nell’ambiente lavorativo, come ci ha spiegato la gentile Elisa che è anche trainer certificata dall’International Etiquette and Protocol Academy di Londra.

La sua specializzazione è Business Etiquette e galateo cross-culturale, attraverso i suoi workshop aiuta le aziende a trasformare gli employee in ambasciatori del loro brand, facendo loro riscoprire o conoscere le regole del comportarsi che fanno davvero la differenza, soprattutto in determinati ambienti ma applicabili anche alla vita di tutti i giorni, nella visione di un ‘modo di fare’ che purtroppo negli ultimi anni è stato un po’ dimenticato ma che sta tornando fortunatamente in auge.

Nel nostro incontro con questa giovane esperta del bien vivre non potevamo lasciarci scappare l’occasione di chiederle qualche dritta, in tema ai nostri interessi, per ricevere gli ospiti. Non tanto su mise en place e tableware, dove peraltro è ovviamente un’esperta, ma su quei piccoli dettagli che davvero sanno fare la differenza.

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Partiamo dal principio: cos’è per te l’eleganza?

L’eleganza è una questione di buone maniere, è un insieme di piccoli dettagli improntati sulla gentilezza, dati dall’attenzione al prossimo che non presuppone nessun comportamento che può ‘dar fastidio’. È in realtà un’arte molto sottile, è fatta di rispetto verso gli altri e spesso è contraddistinta da una parte di buonsenso, come ad esempio non parlare mai ad alta voce, silenziare il telefono quando si è in compagnia di qualcuno, capire quando è il caso di tacere, saper ascoltare e non parlare sopra gli altri. In realtà si potrebbe dire che, soprattutto se pensiamo a una padrona di casa, l’eleganza sia mettere i propri ospiti a loro agio, un benessere che viene dall’applicazione di queste semplici regole.

Quando si riceve in casa, da cosa si dovrebbe partire?

Sembra strano, ma una delle prime cose da fare è liberare la casa dal maggior numero di soprammobili, per creare comodi e indispensabili piani d’appoggio e anche prevenire eventuali incidenti che mortificherebbero gli ospiti e darebbero dispiacere ai padroni di casa. Giocando d’anticipo, si può creare spazio sugli appendiabiti all’ingresso per le giacche, evitando di utilizzare il letto come guardaroba che può rimanere l’ultima spiaggia anche se, sinceramente, non è elegante.

Un altro fattore determinate, oltre all’ordine che può essere rilassato senza essere esagerato, è la pulizia della casa e, soprattutto, del bagno, dove saranno predisposti degli asciugamani specifici per gli ospiti senza neanche prendere in considerazione che usino quelli in dotazione alla famiglia.

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A un invito a cena come ci si comporta davanti ai regali che vengono portati dagli ospiti?

Premettendo che a una cena se si porta del vino bisognerebbe informarsi sul menu e su quali vini ha scelto la padrona di casa, senza fare di testa propria – sempre nell’eventualità di creare imbarazzo – come anche nel portare dolci e altre cibarie, il consiglio se si è invitati è portare dei fiori o un piccolo regalo per la casa.

Quando invece si ricevono, nel primo caso è bene tenere sempre pronto qualche piatto vuoto per servire le leccornie portate in dono – evitando così inutili ricerche e via e vai dalla credenza – mentre nel secondo, un vaso a portata di mano sarà l’immediata location del mazzo di fiori gentilmente offerto. Una piccola regola non sempre seguita è quella di aprire subito il regalo davanti a chi lo porge per ringraziare con un bel sorriso e metterlo subito in bella mostra a tavola o all’ingresso, nel caso dei fiori.

Ultima domanda, un po’ spinosa e fonte di discussione: bambini si o bambini no?

A parte rare eccezioni, sono della scuola del ‘bambini no’ per una semplice realtà: i bambini hanno bisogno di muoversi e giocare, si annoiano a morte a restare seduti composti a tavola per lungo tempo, tanto meno si può pretendere che non facciano rumore o stiano zitti. Escludendo le riunioni di famiglia e le feste a loro dedicate, a una cena un minimo formale e votata all’eleganza sarebbe meglio non far presenziare i bambini, che possono cenare prima e giocare nella stanza a fianco, con la supervisione dei genitori che si alterneranno a controllare che tutto sia a posto fino al momento in cui andranno a letto, che dovrebbe coincidere con l’inizio della cena degli adulti.

Per scoprire il mondo di Elisa Motterle: elisamotterle.com – Instagram: elisa_motterle

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