di Marta Santacatterina.
C’è chi le ama, c’è chi le odia. Ma anche in Italia abbiamo sempre più a che fare con le bacchette per il cibo, visto il trend gastronomico che vede moltiplicarsi dei locali che propongono piatti orientali. Cominciamo questo articolo accennando ai sottili bastoncini con cui afferrare sushi o ramen, perché proprio loro, gli “hashi”, hanno ispirato l’omonima lampada da terra orientabile concepita da Federico Delrosso e prodotta per Davide Groppi. Una lampada che, grazie alle particolarità tecniche e all’eleganza delle sue linee, è stata selezionata dall’Associazione per il Disegno Industriale che l’ha inclusa nell’Adi Index 2019: sarà quindi una delle concorrenti del XXIV ADI Compasso d’Oro del 2020.
Hashi, design Federico Delrosso © Davide Groppi srl, per concessione della Davide Groppi srl, ogni diritto riservato
La scelta dei candidati al prestigioso premio nato nel 1954 da un’idea di Gio Ponti non è stata certo semplice: si sono contate infatti 970 candidature, e tra prodotti, servizi e progetti solo 226 hanno passato il primo “esame” da parte della commissione, i cui esperti dislocati su tutto il territorio italiano hanno rilevato da un lato una grande varietà di proposte provenienti da tutte le regioni italiane, e dall’altro lato una sempre crescente attenzione verso la sostenibilità dei prodotti.
Hashi, design Federico Delrosso © Davide Groppi srl, per concessione della Davide Groppi srl, ogni diritto riservato
Ma veniamo ad Hashi, che come gli altri oggetti selezionati è stata presentata in occasione di due mostre di organizzate da ADI: la prima a Milano al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e l’altra alla Casa dell’Architettura a Roma. La lampada, secondo il designer, “illumina con una luce diretta in modo semplice e flessibile”, ma il suo punto di forza è il contatto quasi invisibile dei due elementi, collegati tramite uno snodo a frizione che “scompare” all’interno del tubolare nero opaco, permettendo così di regolare con precisione la rotazione delle due parti, le cui proporzioni studiate attentamente rendono il movimento libero e fluido.
Hashi, design Federico Delrosso © Davide Groppi srl, per concessione della Davide Groppi srl, ogni diritto riservato
Purezza e flessibilità sono quindi i punti di forza di Hashi. Del resto Federico Delrosso non è nuovo alla progettazione di raffinati sistemi di illuminazione: con i suoi progetti, e lo dichiara lui stesso, intende generare una speciale alchimia tra gli oggetti, lo spazio, chi lo abita e chi lo ha concepito, giungendo quindi a creare un equilibrio delicato e sottile tra luce e materiali naturali.
Hashi, design Federico Delrosso © Davide Groppi srl, per concessione della Davide Groppi srl, ogni diritto riservato
Proprio grazie a un metodo di lavoro rigoroso ma allo stesso tempo giocoso e appassionato, il designer ha trovato in Davide Groppi un interlocutore attento e sensibile, un imprenditore che fin dagli anni Ottanta – quando nel piccolissimo laboratorio in centro storico a Piacenza inventava e produceva lampade – ha creduto nell’indipendenza creativa e in progetti di luce basati sui concetti fondamentali di semplicità, leggerezza, emozione, invenzione e sorpresa. Peraltro Davide Groppi è ben noto al Compasso d’Oro: si è aggiudicato un doppio premio nel 2014 per per le lampade Nulla e Sampei e nel 2016 la Menzione d’Onore è andata a Tetatet. Ai giudici internazionali che nel 2020 esamineranno Hashi e le tante altre proposte, l’ardua sentenza.
I lavori di Federico Delrosso sono pubblicati sul sito federicodelrosso.com, mentre i progetti di Davide Groppi e le collaborazioni con i designer si possono consultare su davidegroppi.com (shop online www.stylight.it). Per quanto riguarda il premio Compasso d’Oro, il sito di riferimento è adi-design.org .
Federico Delrosso
Nell’immagine di copertina, Hashi, design Federico Delrosso © Davide Groppi srl, per concessione della Davide Groppi srl, ogni diritto riservato