Le Riflessioni sono immagini evocate da una mente generatrice; brillano solo di luce propria, sempre diversa. Indistinguibile è tuttavia la forma vera da quella specchiata, se la riflessione ha elevata qualità.
Questo progetto – Riflessioni – porta la firma di Marco Brunori, architetto e designer, allievo di Dino Gavina. Lui, Marco, è un designer-artista visionario che ha pensato i 5 specchi carismatici. Si tratta di un progetto audace, in grado di trasformare un oggetto reale in visione metafisica. Queste le parole che meglio descrivono Riflessioni, la collezione di specchi realizzata dal brand Adele-C – azienda nata nel 2009 dall’impulso imprenditoriale di Adele Cassina – che va ad arricchire le linee di arredi fino ad ora proposte dall’azienda con il primo, importante complemento.
La collezione – presentata in anteprima in occasione dell’ultimo Salone del Mobile – si declina in 5 modelli iconici, accomunati dalla natura composita e dalla presenza di differenti superfici riflettenti: Pablo. Un profilo di fronte, Ray. Il lampo di genio, Kiki 100. Incarnazione della femminilità, Kiki 180. L’eleganza della libertà, Marcel. Una mente matematica.
LA COLLEZIONE
Pablo: il ritratto per antonomasia. Picasso e i suoi inconfondibili “profili di fronte”. In Pablo, l’intersezione dei piani che ne costituisce l’elemento distintivo spezza e frammenta l’immagine riflessa, rendendola sfaccettata e dissolvendone la percezione unitaria. “Chi vi si riflette – racconta Marco Brunori – è il bambino, uomo integro che nel crescere perde il senso della sua completezza originaria”.
A sinistra, specchio Ray. A destra, specchio Pablo.
Ray: l’intuizione creativa, un lampo improvviso. Rivela in proposito il designer: “Luca, mio figlio, prende in mano un modellino di carta su cui lavoro. Istintivamente lo piega, lo osserva e con il telefono scatta una foto. Il giorno dopo me la mostra e dice ‘Così è più bello”. Anche in Ray la presenza composita di differenti superfici riflettenti frammenta e moltiplica l’immagine riflessa, rendendola al tempo stesso più complessa ed enigmatica.
Specchio Kiki nella versione 100 e 180.
Kiki (100 e 180): la musa di Man Ray, espressione ancora oggi incontrastata di spregiudicatezza, femminilità e bellezza. “La nostra Kiki – racconta Marco Brunori – non è di carne e ossa ma di specchio; è fragile, accogliente, volubile, semplice ma sofisticata nella sua elegante natura composita, nei suoi indissolubili enigmi vero-falso. Più di tutti evoca il mistero della superficie specchiante, lasciandolo irrimediabilmente irrisolto”.
Specchio Marcel.
Marcel: la pura rappresentazione del movimento. Proprio come nel dipinto “Nudo che scende le scale”, Marcel coglie l’essenza cinetica attraverso una successione composita di fotogrammi che cattura la figura nel suo muoversi e agire. “Passandoci vicino – rivela ancora una volta il designer – lo specchio ti riflette mentre torni indietro, quando in realtà stai andando avanti: sembra quasi svelare, filmandola, l’antitesi insita in ogni scelta che facciamo”. La logica matematica si trasforma così in ricerca filosofica.
Specchio Kiki.
Chi è Marco Brunori
Architetto, urbanista, docente, designer-artista, Marco Brunori è discepolo di Dino Gavina – il più sovversivo degli imprenditori del design – presso il cui studio di Bologna comprende che “l’architettura è niente che dia fastidio” e che “il classico è lo stato costante della mente artistica”. Da sempre attratto dai misteri delle superfici riflettenti – l’ambito in cui preferisce cimentarsi – a partire dal 1990 e fino al 2007 progetta collezioni per Ultramobile, Simon e Simongavina Paradisoterrestre. La specularità è una sua costante, il suo tratto distintivo inequivocabile.
Per maggiori info – adele-c.it
Nell’immagine di copertina, specchio Marcel e specchio Ray.