di Marta Santacatterina.
Cinque giovani architetti romani con la passione dell’architettura, una disciplina che dà pure l’iniziale al nome dello studio, A.Profiles.
Proprio la A consente loro di posizionarsi primi nelle liste in ordine alfabetico, ma i progetti si collocano nella parte alta delle classifiche anche e soprattutto grazie all’originalità e alla cura con cui sono realizzati, come è il caso di ZigPack presentato allo scorso Salone Satellite di Milano.
La seduta porta un sottotitolo emblematico: “il design in 14 cm”. Eh sì, perché A.Profiles ha preso ispirazione dalla celebre sedia ZigZag di Rietveld (1932) per creare una nuova struttura completamente richiudibile. Con un sistema di cerniere e triangoli apribili, le quattro componenti della sedia si trasformano in un tavolino oppure in un piccolo parallelepipedo facilmente trasportabile o riponibile in spazi ridotti. Per capire meglio come sono nati lo studio e il progetto, abbiamo intervistato il team di lavoro composto da Luca Caprioli, Ludovica Ferrari, Domizia Picalarga, Teresa Rossini ed Eleonora Vitellozzi.
Quali sono i principi su cui si basa il vostro design? A quali requisiti deve rispondere e a quali maestri vi ispirate?
Il nostro design elabora linee semplici rese vibranti da accostamenti cromatici e materici. Trasformando un’idea in elementi d’arredo dal design di elevato pregio, lo scopo è uscire dal coro, ideando oggetti unici e soluzioni personalizzabili. La mission principale di A.Profile è innovare, proponendo uno stile in continuo mutamento grazie alla creatività e alle nuove interpretazioni delle intramontabili icone di design. Ci ispiriamo ai grandi classici del Movimento Moderno e in particolare nell’ultima collezione il nostro mentore è stato Gerrit T. Rietveld.
Come vi siete conosciuti e quali sono stati i passaggi che vi hanno convinto ad aprire lo studio A.Profiles?
Il team di A.Profiles è nato al termine del percorso di studi svolto presso la facoltà di Architettura di Roma “la Sapienza”. Conoscendoci, abbiamo riscontrato il desiderio di emergere e la voglia di voler “toccare con mano” un nostro progetto di design mettendoci alla prova.
E il nome? Come mai avete scelto questo “A.Profiles”?
A sta per Architectural. Da giovanissimi architetti quali siamo, abbiamo voluto evidenziare la nostra preparazione tecnica al servizio del design e abbiamo ideato la prima collezione come se fosse un vero progetto di architettura. Travi, piatti d’acciaio… E non da ultimo, fa sempre comodo essere i primi della lista!
Nel vostro team siete tutti “alla pari”, non c’è un fondatore dello studio che guida i suoi collaboratori, giusto? Come si mettono d’accordo cinque teste pensanti e come si svolge il vostro processo lavorativo?
Esatto, il nostro team è composto da cinque architetti alla pari: il confronto orizzontale ci stimola in continui scontri/incontri portandoci a una crescita progettuale. Ogni idea ha lo stesso peso e viene studiata e migliorata grazie al lavoro di squadra. Non essendoci un leader, ogni decisione viene presa a seguito di processo democratico. L’unione fa la forza!
Roma, rispetto a Milano, è una città periferica se pensiamo al settore del design. Ci raccontate il contesto romano, cosa lo caratterizza, quali sono i suoi punti di forza e di debolezza?
Il contesto romano ci offre le tecniche e le competenze dell’artigianato di qualità che per un lungo tempo hanno arricchito i palazzi che hanno segnato la storia del nostro Paese. Questo artigianato è l’anima del nostro design. Il contesto milanese, invece, possiede una scintilla creativa che rappresenta un continuo e stimolante fermento che consente un confronto produttivo a livello mondiale, oltre a offrire una preziosa opportunità di grande visibilità. Roma appare quasi disinteressata al confronto internazionale e sembra ripiegata su se stessa, concentrata sulla continuità nella qualità e nella raffinatezza che caratterizzano il made in Italy.
Il vostro ultimo progetto è ZigPack: che riscontro ha avuto dopo la sua presentazione al Salone Satellite?
ZigPack ha incuriosito e stupito i visitatori che non riuscivano a credere che la sedia si piegasse completamente e che da aperta risultasse veramente stabile! Abbiamo ricevuto diversi apprezzamenti, e tra i più gratificanti c’è stato sicuramente quello di essere riusciti in un’impresa, se possibile, ancora più ardua di quella intrapresa da Rietveld nel secolo scorso. Un giornalista ha addirittura definito il nostro progetto come uno dei pochi ad avere davvero un senso in un contesto in cui risulta molto difficile conciliare estetica e utilità.
Sul sito a-profiles.com sono pubblicati tutti i progetti di A.Profiles ed è possibile anche acquistare alcuni oggetti (ad esempio Lamp IPE 80 al prezzo di € 950, il pouf IPE 80 a partire da € 420) direttamente dallo shop.
Il team che compone A.Profiles – Luca Caprioli, Ludovica Ferrari, Domizia Picalarga, Teresa Rossini ed Eleonora Vitellozzi
Tutte le immagini del servizio si riferiscono a ZigPack, design A.Profiles