di Marta Santacatterina.
Lasciarsi andare in un abbraccio accogliente: una sensazione estremamente piacevole, che desideriamo ogni qual volta ci sentiamo stanchi, stressati, un po’ giù di morale.
Ed è anche la sensazione che si intuisce osservando la pluripremiata poltroncina PILA-47, disegnata dal duo Luca Maria Arosio & Paolo-Emanuele Nava, fondatori di Nava + Arosio studio: nonostante le dimensioni ridotte, la sua forma quasi cilindrica e il ruolo essenziale giocato dal morbido tessuto rendono la seduta avvolgente ed essenziale, che non trascura un pensiero estremamente ironico e innovativo del design d’arredo, tanto che nelle foto di presentazione la poltroncina viene proposta per scherzo come contenitore.
Presentandovi, definite il vostro modo di fare design come “umanistico”: cosa intendete e perchĂ© proprio questa scelta?
Nei nostri lavori, fin dalle prime prove, l’iter verte su uno degli argomenti più attuali e intimi: uomo e oggetto. Nel dettaglio, poniamo le persone al centro di un’indagine psicologica e antropologica sostenuta da un’accurata ricerca che ha come obiettivo ultimo la comprensione delle finalità del progetto, combinata alla lettura dei bisogni dell’uomo, inteso come fruitore, interlocutore e co-operatore dell’oggetto.
PILA-47, design Nava + Arosio studio, photo by Marco Mussi.
Il nostro fine è perciò da sempre volto al rispetto della materia nella sua natura, seguendo quel connubio contenuto-estetica che è il fulcro dei nostri progetti, in quanto secondo noi capace di soddisfare sia le aspettative del sistema-azienda sia del sistema-cliente. Siamo convinti che l’intelligenza del prodotto dia sempre un valore aggiunto: l’oggetto di design dev’essere espressione delle necessità umane e costituire una risposta precisa a richieste altrettanto precise.
Qual è stato il primo prodotto “ufficiale” realizzato insieme?
Dal punto di vista della realizzazione di idee progettuali, la nostra collaborazione è cominciata già ai tempi dell’Università , periodo in cui si sono delineate la sinergia e la capacità di confronto. Abbiamo partecipato a differenti contest universitari, dai quali sono arrivati i primi riconoscimenti, e successivamente il punto focale di questa sintonia si è espressa con il progetto di tesi condiviso Manical Mirrors: un’autoproduzione di specchi che è stata notata anche al di fuori dell’ambito accademico.
PILA-47, design Nava + Arosio studio, photo by Marco Mussi.
Siamo stati infatti invitati a esporla l’anno seguente a Superstudio di via Tortona, ottenendo la menzione speciale al concorso Young&design del 2013. Poi abbiamo intrapreso il nostro vero e proprio percorso professionale che ha portato alla realizzazione del primo complemento d’arredo seriale realizzato da un’azienda: Obeliscus Sofà per LAGO che, presentato al Salone del Mobile, ha anch’esso ottenuto la menzione speciale del concorso Young&design 2014.
Tra i vostri lavori colpisce in particolare la seduta PILA-47, che effettivamente ha vinto numerosi e prestigiosi premi: com’è nata?
Seguendo l’oscillazione costante tra tradizione e innovazione, abbiamo voluto proporre un nuovo approccio alla vasta collezione di tessuti dell’azienda Rubelli, dando vita a un progetto in cui il tessuto è posto al centro e reso autentico protagonista della stessa poltroncina.
PILA-47 nasce dal desiderio di valorizzare la materia e di sperimentare una maggiore libertà espressiva; è una poltrona tessile, capace di esaltare le potenzialità della stoffa recuperando l’idea di bellezza dei materiali e delle loro naturali linee. Linee che creano spazi, luci e ombre. Spazi che si lasciano definire dalla fisicità umana: le due unità , uomo-tessuto – ossia forza umana-forza tessile –, entrano in relazione creando un oggetto unico e in rapporto con la mutabilità corporea. Schiudendosi, la poltrona svela poi la sua doppia anima: il rivestimento esterno lascia intravedere e introduce un secondo tessuto all’interno.
PILA-47 YELLOWSTONE, design Nava + Arosio studio, photo by Marco Mussi.
Quali sono i punti di forza che, secondo voi, hanno permesso a PILA-47 di ottenere un grande successo?
Sono molteplici: in primis il suo aspetto mutevole che la rende particolarmente riconoscibile in un panorama “bombardato” di migliaia di prodotti nuovi e spesso conformi. In secondo luogo l’idea di coinvolgere il fruitore nella realizzazione finale: ogni poltrona, infatti, quando viene consegnata al cliente si presenta nella sua forma “embrionale”, a tronco di cono; ed è proprio privilegio del fruitore plasmarla, sedendosi per la prima volta.
Infine, l’idea di riuscire a valorizzare i magnifici tessuti Rubelli è stata un’arma vincente anche per l’azienda: ogni nuova combinazione di riflessioni, pieghe e intrecci, colori e decorazioni del tessuto rivela le diversificate anime, enfatizzando la capacità PILA-47 di adattarsi ai più svariati ambienti.
PILA-47 Visions47, design Nava + Arosio studio in collaborazione con Vanni Cuoghi.
Per ora in quanti differenti tessuti avete realizzato la poltroncina?
Come da nostra idea iniziale, Pila-47 viene rinnovata ogni anno con nuove combinazioni di tessuti che la rendono in continua evoluzione, e finora sono state realizzate circa 20 differenti varianti. Inoltre, per progetti speciali, può essere realizzata con combinazioni a richiesta.
Quest’anno abbiamo inoltre lanciato un nuovo progetto collaterale che coinvolge PILA-47, in occasione del Salone del Mobile 2018: da “semplice” poltroncina si trasforma in una tela circolare tutta da interpretare e a tal scopo abbiamo affidato la prima interpretazione di VISION47 all’artista Vanni Cuoghi, che ha subito saputo cogliere la sfida con entusiasmo e grande spirito ironico di interpretazione.
Sia PILA-47 sia altri lavori piĂą recenti, come Domino, sono realizzati da Rubelli, storica azienda che rappresenta l’eccellenza dei tessuti. Come è nata questa collaborazione e quali frutti vi sta dando, non solo in termini commerciali?
La collaborazione con Rubelli nasce circa quattro anni fa, quando per una serie di coincidenze abbiamo incontrato l’AD Nicolò Favaretto Rubelli il quale, sin dal nostro primo appuntamento, ha avuto la lungimiranza di investire e credere nel progetto PILA-47, appositamente pensato per la sua azienda. Dobbiamo sicuramente molto a Rubelli, che ha svolto un ruolo importante nella nostra evoluzione dello studio.
A sinistra, PILA-47 WAIKIKI, design Nava + Arosio studio, photo by Marco Mussi. A destra, PILA-47 RIO, design Nava + Arosio studio, photo by Marco Mussi.
Da un punto di vista progettuale questa collaborazione è un continuo scambio, una continua crescita, un mix di tradizione e innovazione che si intrecciano costantemente, dando vita ogni anno a nuovi prodotti. I frutti che raccogliamo sono quindi tanti e spesso vanno anche oltre al prodotto, perché lavorare con Rubelli diventa man mano motivo di crescita personale oltreché professionale. Da Rubelli possiamo dire che ormai ci sentiamo a casa, poiché è stato coltivato un autentico senso di commitment, valore per noi indispensabile per generare successi personali e professionali.
La collaborazione con Jonathan e Alexander Nava vi ha permesso di dilatare i vostri orizzonti internazionali, potendo contare su referenti a Shanghai e ad Amburgo: quali riscontri state ottenendo dall’estero?
Il confronto con Jonathan e Alexander è da sempre un grande stimolo progettuale per noi, in quanto, oltre a un continuo interscambio di idee e visioni provenienti da differenti parti del globo, ci permette di interfacciarci anche con le nuove realtà e con i nuovi mercati, che sempre più svolgono un ruolo importante nell’economia del settore. Oggi, quando si disegnano dei prodotti, non si può più pensare solo a un singolo mercato; per questo il nostro studio mira a fondere in soluzioni armoniche i concetti più innovativi tra Europa e Asia.
Nava + Arosio Studio – navaarosiostudio.it
Luca Maria Arosio & Paolo-Emanuele Nava, photo by Costantina Pozzi.
Nell’immagine di copertina, PILA-47, design Nava + Arosio studio, photo by Marco Mussi