La firma di Stefano Boeri architetto – Urban Foresty
Abbiamo ricevuto di recente, dall’ufficio stampa di Stefano Boeri la notizia del nuovo allestimento della Sala dell’Ambrosiana che è tornata a ospitare, dopo quattro anni di restauro, il Cartone preparatorio alla Scuola di Atene di Raffaello e ne abbiamo dato notizia. Leggendo però l’email fino in fondo, mi ha incuriosito il modo in cui si chiudeva, non solo con la canonica firma con i soliti riferimenti (telefonici, social e web), ma con un video in cui lui, Stefano Boeri, sorregge un cartello con una frase in inglese. Mi sono incuriosita.
E inizialmente ho creduto facesse parte del comunicato ma, aprendolo, si capisce subito che è scollegato dal resto e che non c’entra con la notizia principale. Il video, della durata di due minuti circa, mostra una sequenza di cartelli, sorretti inizialmente da Boeri e poi, suppongo, dal resto del suo team, con una serie di messaggi che enunciano un manifesto: Urban Foresty. In pratica un invito a tutti “gli addetti del settore” (architetti, urbanisti, botanici…) a lanciare una campagna globale sulla forestazione urbana, spiegandone nel dettaglio i motivi. Un gesto, se ci pensate, di cui beneficeremmo anche noi comuni cittadini.
Questo il video e sotto il testo in italiano
Noi, progettisti del primo Bosco Verticale a Milano, invitiamo architetti, urbanisti, botanici, agronomi, forestali, arboricoltori, paesaggisti, geografi, etologi, studiosi del paesaggio, tecnici, ricercatori ed esperti in cura del verde e forestazione urbana, operatori immobiliari, amministratori e rappresentanti delle istituzioni locali e della società civile, membri e rappresentanti di organizzazioni internazionali, di agenzie di finanziamento, di università e enti di ricerca e ONG
a considerare che:
– nel 2030, il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle città.
– già oggi le città consumano il 75% delle risorse naturali e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2.
– le emissioni cumulative di CO2, insieme a quelle di metano e di altri gas serra, determinano il surriscaldamento globale del pianeta, che è causa dello scioglimento dei ghiacciai, della perdita di biodiversità e dell’innalzamento crescente del livello degli oceani.
e considerare inoltre che:
– foreste e alberi, a rischio di continua erosione in tutto il mondo, assorbono ogni anno quasi il 40% delle emissioni di combustibili fossili prodotte in larga parte dalle nostre città .
– le foglie e le radici di un albero maturo assorbono CO2 attraverso la fotosintesi e aiutano a ridurre le sostanze inquinanti presenti nell’aria (responsabili di un’altissima percentuale di malattie respiratorie e morti premature).
– se un unico albero può portare notevoli benefici alla città e ai suoi abitanti, un bosco o una foresta urbana possono essere un aiuto straordinario per migliorare la qualità della salute e della vita in una città.
noi crediamo che:
– le città, in gran parte responsabili del problema del cambiamento climatico, hanno l’opportunità di diventare parte integrante della soluzione, aumentando il numero di foreste e alberi che possono “combattere il nemico” sul suo stesso campo (la città), utilizzando la CO2 come fertilizzante.
– incrementare le foreste e gli alberi nelle città del mondo può aiutare ad assorbire CO2, ridurre drasticamente l’inquinamento, il consumo energetico e l’effetto “isola di calore urbano”, migliorando la biodiversità delle specie viventi e rendendo le città più sicure, piacevoli e salubri.
– un movimento globale sulla forestazione urbana potrà aiutare a impedire che la temperatura globale nel pianeta cresca sopra il tetto dei 2°C, considerata la soglia massima accettabile dagli accordi formulati dalla COP 21 a Parigi nel 2015.
quindi:
abbiamo il dovere di impegnarci per lanciare una campagna globale sulla forestazione urbana che moltiplichi la presenza di foreste e alberi nelle nostre città.
Una campagna che dovrebbe iniziare con queste principali azioni:
– proteggere e aumentare le superfici permeabili e verdi nella città,
– creare nuovi parchi e giardini,
– trasformare i tetti della città in prati e orti urbani,
– trasformare i muri di cinta e le barriere urbane in facciate verdi,
– trasformare cortili e vuoti urbani in oasi verdi,
– promuovere ovunque orti urbani e potenziare l’agricoltura urbana,
– utilizzare le radici degli alberi per bonificare i suoli inquinati,
– creare una rete di corridoi verdi (viali alberati, filari…) per connettere parchi, boschi e architetture verdi,
– moltiplicare il numero di edifici verdi e boschi verticali,
– creare nuove foreste orbitali e boschi intorno alle nostre città.
perciò:
se vogliamo invertire il cambiamento climatico,
se vogliamo favorire la sopravvivenza delle specie viventi,
se vogliamo che le nostre città siano più verdi, salubri e piacevoli,
la forestazione urbana deve diventare una priorità nell’agenda internazionale dei governi e delle istituzioni internazionali e locali.
I prossimi mesi sono decisivi per raccogliere adesioni, esperienze e progetti per la Forestazione Urbana, in previsione del primo World Forum on Urban Forests, promosso dalla FAO (Food and Agriculture Organization) con Comune di Mantova, SISEF (Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale), Politecnico di Milano, che si terrà dal 28 novembre 2018 al 1 dicembre 2018 a Mantova.
unisciti a noi. è tempo di agire
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Che dire, se non oggi 30 marzo, a parte il cambio dell’ora, si celebra anche l’Earth Hour, un’ora al buio per aiutare la Terra. Un altro piccolo gesto verso un rispetto maggiore del nostro (unico) pianeta, sofferente solo per causa nostra.