Nell’era digitale, dove siamo abituati a scrivere su una tastiera o direttamente sul telefono qualsiasi cosa, anche i messaggi d’amore sono finiti nell’essere espressi attraverso un messaggio o una chiamata. È San Valentino, perché non affidarsi alla buona e vecchia carta e riscoprire l’autenticità di scrivere un biglietto, o una lettera a mano.
Sicuramente è più personale e rappresentativo di qualsiasi altra cosa, proprio perché, a causa della tecnologia, molte persone senza accorgersene stanno perdendo la capacità di scrivere. Sembra paradossale ma è così. Ad esempio, scrivere in corsivo per molti non è automatico.
Pochi ricordano che il simbolo d’amore per antonomasia sono i biglietti dove scrivere messaggi e promesse d’amore. Personalizzandolo con l’incredibile scelta di carte dedicate all’argomento.
I pattern romantici, se risultano stucchevoli durante l’anno, sotto San Valentino rivivono di un rinnovato interesse. Il cuore è il simbolo per eccellenza dell’amore e diventa il marchio iconico della festa degli innamorati.
Non solo lettere e bigliettini. Un regalo alternativo per San Valentino può essere un diario dove annotare la propria vita, un quaderno dove scrivere pensieri e poesie, oppure un vero e proprio kit da corrispondenza, capace di far sognare gli amanti della cartoleria.
Perché se da un lato la tecnologia ha creato un esercito di proseliti, dall’altro c’è chi ancora ama l’eleganza e la raffinata sensibilità della carta, che ha rivoluzionato la nostra storia come veicolo di comunicazione e ha rappresentato per secoli l’unico vero modo per dire “ti amo” a una persona lontana.
Un San Valentino diverso?
Iniziatelo con un messaggio unico, riscoprendo la bellezza di scrivere i propri sentimenti senza l’ausilio di tastiere e correttori automatici. Riceverlo sarà speciale, perché ormai in disuso, e sarà sicuramente più ‘sentito’ in confronto al solito messaggio sul telefono, soprattutto per la possibilità di scrivere un vero e proprio pensiero, lontani dai messaggi minimal e, ancora peggio, dalle chiamate vocali, di cui ormai tutti abusano.
Tutte le immagini sono di Tassotti