Il futuro è luminoso per molti prodotti tecnologici che i consumatori già conoscono e amano, dallo smartphone al laptop, passando per i nuovi tv ultrasottili con definizioni impensabili fino a qualche anno fa. Ma lo sarà anche per tutti quei dispositivi che saranno sempre più protagonisti della smart home.
L’idea fantascientifica di dialogare con la lavatrice o comandare gli interruttori della luce con la voce, non è più un frammento di un film con l’universo come sfondo. Tanti colossi, basta guardare Google, Amazon o Apple si sono letteralmente consumati i talloni per la corsa alla realizzazione degli assistenti digitali, complice anche la politica dei prezzi sempre più aggressiva e competitiva. Bisogna però fare delle precisazioni per capire cosa sia veramente domotica e cosa invece ricada nel vasto panorama del gadget di lusso.
E soprattutto focalizzare bene gli errori da non commettere nella scelta e realizzazione di un impianto domotico, perché questa sarà la strada migliore verso un nuovo modo di abitare, all’insegna dell’efficienza e del risparmio energetico. Infatti, già oggi nella maggior parte delle ristrutturazioni, la domotica è sempre più strategica per massimizzare il comfort e fornire valore aggiunto all’immobile.
I sistemi non sono tutti uguali
Nelle case degli italiani c’è sempre più voglia di domotica, forse perché la pubblicità è in grado di trasmettere in modo istantaneo la facilità di utilizzo e l’idea che quel dispositivo, semplicemente appoggiato sul top della cucina, sia in grado di dettare legge a tutti gli elettrodomestici presenti, attraverso il nostro intervento dalla app sullo smartphone.
In realtà le cose stanno diversamente. Non tutti i sistemi sono uguali e in grado di interfacciarsi e integrarsi con quello che vogliamo diventi smart. Bisogna quindi stabilire in partenza cosa serve realmente tra le nostre mura domestiche per facilitarci la vita.
Sicuramente un sistema di audio in tutta la casa è ben diverso dall’avere la possibilità di gestire scenari differenti durante la giornata ( alzare le tapparelle al mattino o far partire l’irrigazione del giardino dopo una certa ora) attraverso il nostro smartphone direttamente dall’ufficio. Quindi avere bene in mente che i sistemi possono essere standard o evoluti, con una sensibile differenza di prezzo e prestazioni.
Facilità di utilizzo
L’interfaccia dell’impianto, piccolo o grande che sia, deve essere assolutamente facile nell’utilizzo. Non tutti i sistemi sono uguali e banalmente andranno verificate le capacità di ogni componente della famiglia nell’utilizzare la nuova tecnologia.
La classica scena della nonna alle prese con la lavatrice smart non è da sottovalutare, anche se sempre più spesso si sviluppano tecnologie smart che possano aiutare anche gli anziani non autonomi. Ad ogni modo l’ideale è scegliere un brand che fornisca una demo dell’interfaccia prima dell’installazione per testare dal vivo le varie situazioni che si presenteranno agli occhi delle persone che abitano la casa.
Dopo tutto è la tecnologia che deve adattarsi alle persone e non il contrario. In più, meglio avere dispositivi che funzionino anche in maniera tradizionale, quindi l’interruttore della luce ad esempio o il termostato della caldaia, comandabili anche manualmente. Il senso della domotica è comandare o controllare qualcosa da remoto quando effettivamente non siamo presenti.
Materiali utilizzati
Altro aspetto da non sottovalutare è la scelta dei materiali in fase di progettazione. Non bisogna chiamare semplicemente un installatore e farsi “montare” il sistema. Visto che siamo sempre più attenti al design delle nostre case, faremo in modo che i vari sensori e dispositivi, a partire dai pannelli touch di comando a parete, siano esteticamente gradevoli e poco invadenti nel contesto generale.
Classico esempio possono essere le videocamere di sorveglianza da interno o le casse acustiche per la diffusione della musica nei vari ambienti della casa. Ovvio che intervenire su una casa in ristrutturazione, facilita il compito di mimetizzazione dei vari componenti, ma quando si tratta di inserire il sistema in una casa già finita, sarà meglio prendere in considerazione i componenti più discreti possibile.
Scegliere il brand
Abitudine ormai consolidata quella di navigare in rete per cercare quello che ci serve. Anche per la domotica naturalmente possiamo sfruttare in pieno tutte le risorse del web per trovare il prodotto che soddisfi le nostre necessità.
Ma non dobbiamo farci prendere la mano da presentazioni o recensioni che ci mettono il prodotto direttamente nel carrello dello shop on line di turno, per non trovarsi poi un dispositivo inutilizzabile o peggio ancora non integrabile con il nostro ambiente domestico.
Non si tratta di stabilire quale marchio sia migliore rispetto ad un altro, meglio focalizzare da subito che il brand sia internazionale e non di nicchia (la startup indiana che ti propone sensori che si attivano con il batter delle ciglia), che possegga le varie certificazioni del caso e soprattutto abbia un’assistenza post vendita in grado di fornire soluzioni veloci, magari anche da remoto, e pezzi di ricambio.