di Sebastiano Tonelli.
La rassegna sui designer che hanno esposto a Source – self made a Milano continua con Maria Flocco, architetto libero professionista che indaga il mondo dell’artigianato e dell’autoproduzione.
Raccontaci di te. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo del design? Su cosa preferisci lavorare?
Mi sono avvicinata al mondo del design alla ricerca di una via espressiva più personale ed autonoma, più intima ed emozionale, in cui la componente manuale, artigianale, rappresentasse il valore aggiunto. Questa ricerca è sfociata nel progetto telàio, presentato a Source all’ultimo Fuorisalone, nel cui processo creativo sono confluiti, istintivamente, ricordi di attività manuali legate alla mia infanzia, sedimentate e riemerse attraverso forme personali e materiali attuali.
È un progetto che avvicina un materiale industriale con una tecnica artigianale. Spiegaci il progetto e il perchè di questa scelta.
Telàio è una famiglia di arredi e complementi realizzati ricamando la lamiera forata con fettucce in pelle. Il progetto nasce dalla volontà di reinterpretare il ricamo nell’arredamento, superando la tradizionale distinzione tra tessuto di rivestimento e supporto: il ricamo viene così realizzato direttamente sul pezzo d’arredo.
Le abilità artigianali del ricamo e dell’intreccio vengono applicate ad oggetti funzionali e contemporanei, rendendoli magici ed evocativi. I materiali tradizionali del ricamo – tela e fili – vengono sostituiti dalla lamiera forata e dai nastri in pelle: la foratura della lamiera, realizzata su misura, consente di intrecciare la pelle creando macro-punti, nell’ottica di una dilatazione e stilizzazione del motivo da ricamare.
I motivi scelti richiamano i lavori all’uncinetto della nonna, accostati a tessuti maschili o intrecci in paglia di Vienna.
Che importanza ha una manifestazione come Source al giorno d’oggi?
In cerca per la prima volta di un contesto in cui esporre i miei pezzi nella giungla del Fuorisalone, sono approdata a Source attraverso il web, attratta dalla locuzione che la contraddistingue: self-made design. Source accende un riflettore sull’autoproduzione e consente a creativi, autoproduttori, makers, moderni artigiani di esporre le proprie creazioni – spesso piccole serie o addirittura pezzi unici – in contesti di rilievo come il Fuorisalone, assicurando supporto e consentendo uno scambio di esperienze tra progettisti.
I tavolini telàio sono i primi pezzi di arredo realizzati in lamiera ricamata ma molteplici sono le applicazioni realizzabili: testate per letti, paraventi, vassoi.
Cosa ne pensi dell’autoproduzione? Pro e contro.
L’autoproduzione rappresenta la possibilità per molti creativi di veder realizzato un progetto che l’industria, per i suoi processi, volumi e tempi, non terrebbe in considerazione. È anche una scelta di indipendenza e controllo totale sul progetto e su tutte le sue fasi, dalla realizzazione alla promozione e commercializzazione.
Ritengo che proprio questa necessità di sviluppare competenze esterne alla sfera prettamente progettuale sia una delle maggiori difficoltà dell’autoproduzione ma può nel contempo rappresentare una sfida stimolante.
Maria Flocco