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Incentivi e bonus casa nel 2019, cosa cambia.

Quali sono le novità per il 2019, che rigurdano le detrazioni sulla casa? Lo abbiamo chiesto al nostro esperto, Davide Arancio Dottore Commercialista e Revisore Legale, titolare dello “Studio Arancio – Dottori Commercialisti Associati”.
“Con la recente emanazione della Legge di Bilancio – spiega – anche per il 2019 sono previste detrazioni fiscali per chi esegue interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia, acquisto di mobili e anche interventi di sistemazione del verde”.  Vediamo quindi nel dettaglio le conferme o le modifiche che sono state inserite nel panorama degli incentivi e bonus sulla casa.

Ristrutturazioni con acquisto di mobili ed elettrodomestici

Rimane invariata la detrazione del 50% sui lavori di ristrutturazione degli immobili e prorogata fino al 31 dicembre del 2019. Il limite massimo di spesa sarà di 96mila euro per ogni unità immobiliare, da suddividere in dieci quote annuali. Per quanto riguarda i mobili e gli elettrodomestici, rimane in essere per tutto il 2019 l’incentivo del 50% per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ ( per i forni la classe A), con un tetto massimo di 10mila euro, a patto che sia gli arredi che gli elettrodomestici siano destinati ad un immobile oggetto di una ristrutturazione.

Il bonus mobili deve essere collegato alle seguenti tipologie di intervento: 

  • manutenzione ordinaria effettuata su parti comuni di edifici residenziali
  • manutenzione straordinaria su parti comuni di edifici residenziali o su singole unità immobiliari residenziali
  • restauro e risanamento conservativo, effettuati su parti comuni di edifici residenziali o su singole unità immobiliari residenziali
  • ristrutturazione edilizia, relativamente a parti comuni di edifici residenziali o su singole unità immobiliari residenziali
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, anche se non compresi nelle categorie precedenti, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, effettuati da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

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Bonus Verde

L’agevolazione consiste in un incentivo al rinverdimento di tetti, balconi e altre pertinenze di abitazioni. La detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche spetta nella misura del 36% e riguarda le spese sostenute nell’anno 2019 per gli interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi, nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, anche se relativi a parti comuni di un condominio.

Il tetto di spesa è di 5mila euro. Tale soglia va considerata per ciascuna unità immobiliare, che, per usufruire dell’incentivo, deve essere ad uso abitativo. Le spese devono essere documentate e sostenute da chi possiede o detiene l’immobile.
Nel caso di interventi sulle parti comuni esterne dei condomìni, la detrazione spetta fino ad un importo massimo di 5mila euro per appartamento. Nei limiti dei 5mila euro devono intendersi ricomprese anche le connesse spese di progettazione e di manutenzione. La detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, «a condizione che la stessa sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi».

Sia che si tratti di interventi realizzati sulle pertinenze di un appartamento che di rinverdimento di parti comuni di edifici condominiali, i pagamenti devono essere effettuati con strumenti che ne garantiscano la tracciabilità. Inoltre, la detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

verde pensile tetto condominio
Ecobonus

Prorogato per tutto il 2019 il bonus del 65% per gli interventi di efficientamento energetico delle abitazioni e confermata la scadenza al 31 dicembre 2021 per l’ecobonus applicato ai condomìni. Si potrà scegliere la cessione del credito (ovvero saldare parte del costo dei lavori cedendo il bonus direttamente ai fornitori oppure a intermediari finanziari) non solo per i lavori sulle parti comuni dei condomini, ma anche per quelli sulle singole unità immobiliari.

Confermato al 50% il bonus per l’acquisto e la posa in opera di finestre comprensive di infissi e delle schermature solari.
Continuano ad usufruire del 65% gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza ma solo se pari alla classe A e dotate di sistemi di termoregolazione evoluti. (nessun incentivo per le caldaie a condensazione con una classe inferiore alla A)

Prevista la detrazione al 65% anche per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione o per le spese per l’acquisto e posa di generatori d’aria calda a condensazione.
Prevista la detrazione del 65% anche per l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100mila euro, a condizione che l’intervento porti a un risparmio di energia primaria pari al 20%.

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Sismabonus

Rimane sostanzialmente invariato e scadrà il 31 dicembre 2021. Prevede un incentivo per tutti i soggetti che effettuano interventi di riduzione di rischio sismico di immobili ricadenti nelle zone 1 e 2 ( zone classificate come sismiche ad alta pericolosità). La detrazione delle spese sraà dal 50% al  70% se sarà fatto il passaggio ad una classe inferiore di rischio e dell’80% se le classi saranno 2.

Fino al 31 dicembre 2021 anche i condomini beneficeranno delle detrazioni sugli interventi effettuati sia sulle parti comuni che sull’intero edificio. Avranno una detrazione del 75% nel caso di riduzione di una classe di rischio e dell’80% se le classi saranno 2.

Lo sconto sisma bonus, deve essere recuperato non in 10 anni ma in 5 quote annuali di pari importo e il credito d’imposta può essere ceduto a soggetti terzi o all’impresa, in modo tale da permettere ai condomini incapienti, di poter fruire dell’agevolazione. Il limite massimo di spesa sarà pari a 96mila euro.

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