di Marta Santacatterina.
Un sapere antico, una tradizione inimitabile, una città proverbiale: sono questi i tre ingredienti su cui nei secoli si è fondato il vetro di Murano, simbolo di un’eleganza impareggiabile e allo stesso tempo di una Venezia operosa, del duro lavoro nelle fornaci, dell’abilità assoluta dei maestri vetrai che si tramandano, una generazione dopo l’altra, i segreti di un’arte preziosa e millenaria. E il vetro in laguna non è solo continuazione di una pratica del passato che tutti conoscono, dai lampadari a gocce alle murrine: è anche contemporaneità, è coinvolgimento – come del resto è sempre stato – dei migliori designer che pensano e progettano oggetti destinati alla casa realizzandoli in quel materiale fragile e traslucido che pare scaturire dalle acque cangianti dei canali.
A celebrare e a far conoscere al più grande pubblico i prodotti che escono dalle fabbriche dopo essere stati fusi, modellati, soffiati, ci penserà dal 9 al 14 settembre 2018 la Venice Glass Week, manifestazione ricchissima di mostre, eventi, visite guidate, conferenze, persino corse podistiche che anno dopo anno si pongono l’obiettivo di fare il punto sulle attuali produzioni in vetro d’autore indagandone qualità, potenzialità e fama.
Senza dimenticare poi Homo Faber: Crafting a more human future, manifestazione organizzata dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship (14-30 settembre) e allestita alla Fondazione Giorgio Cini per porre in risalto i mestieri d’arte rari. Ma tratteremo questo importante evento approfonditamente più avanti.
Impossibile tracciare una guida completa di tutto ciò che accadrà tra calli e campielli – solo le mostre e le installazioni sono ben 119, e consigliamo di consultare il pratico sito theveniceglassweek.com per scoprire il programma completo – ma vogliamo darvi in anteprima qualche spunto per non perdere i grandi must della settimana settembrina dedicata al vetro.
• Gabriella Belli – direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia – e Chiara Squarcina curano la rassegna monografica Mario Bellini per Murano, allestita al Museo del Vetro per far conoscere le raffinate realizzazioni vitree del celebre designer nato a Milano nel 1935 e che ha collaborato con la celebre Venini dal 1992. Tra le sue collezioni, Sogni Infranti e Uragano, mentre più recenti sono Chimera e Canneti.
dove: museo del Vetro di Murano – Fondamenta Giustinian 8 – 30141 Murano, Venezia
Museo del Vetro, Mario Bellini per Murano, 2012, Vasi CANNETI (© Mario Bellini per Venini Spa).
Museo del Vetro, Mario Bellini per Murano, 2012 Vaso CHIMERA (© Mario Bellini per Venini Spa).
• Un altro protagonista assoluto del disegno industriale – per non parlare della storia dell’architettura – è di scena nelle Stanze del Vetro sull’isola di San Giorgio Maggiore, spazio privilegiato per lo studio e le esposizioni relative al vetro a Venezia e che per la Glass Week dedica una mostra a La vetreria M.V.M. Cappellin e il giovane Carlo Scarpa 1925-1931, a cura di Marino Barovier. All’esterno sarà installata anche la monumentale scultura in vetro dell’artista americana Pae White, Qwalala, mentre il Centro Studi del Vetro offrirà per tutta la settimana la possibilità di visitare l’Archivio del Vetro e la biblioteca specializzata.
dove: Le stanze del vetro – Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia
Vaso in pasta vitrea corallo e oro e vaso in pasta vitrea turchese e oro, 1929-31. Per gentile concessione di LE STANZE DEL VETRO, ph. Enrico Fiorese.
Pesci in vetro policromo, 1928-29. Per gentile concessione di LE STANZE DEL VETRO, ph. Enrico Fiorese.
Vasi in vetro nero con applicazione di foglia d’argento e finiture in pasta vitrea corallo, 1930 ca. Per gentile concessione di LE STANZE DEL VETRO, ph. Enrico Fiorese.
• A Palazzo Querini sarà invece presente un gruppo selezionato di artisti indipendenti tra cui segnaliamo Michela Cattai con la mostra Chiaroscuro: una serie di pezzi unici in vetro soffiato basati sul tema del riciclo – l’artista introduce infatti degli scarti di bronzo recuperati nella storica Fonderia Battaglia di Milano – e realizzati grazie al maestro vetraio Andrea Zilio.
dove: The Venice Glass Week Hub, Palazzo Querini – Calle lunga San Barnaba, Dorsoduro 2691 – 30123 Venezia
Michela Cattai, Chiaroscuro (gruppo), Italy, 2018. Per gentile concessione di Michela Cattai.
• La galleria di Porte Italia ospita Luce del Barocco di Silvia Finiels, la designer che per Aventurina Design costruisce lampade partendo da elementi d’epoca ritrovati, assemblandoli e componendoli per ottenere risultati sorprendentemente contemporanei. Il suo allestimento impiega colori e atmosfere barocche e inserisce gli oggetti in un contesto di mobili dipinti in stile e trompe l’oeil tipici di una delle epoche di maggior splendore per Venezia.
dove: Galleria Porte Italia Interiors – Campo Santo Stefano 2950 – 30124 Venezia
“Luce del Barocco“ by Aventurine, concept glass design 2018.
• In una Glass Week che si rispetti non possono mancare esposizioni significative relative al lightning: e allora i designer di Irregolare giocano da protagonisti nello spazio di Sportmaniak dove espongono le loro lampade pensate per restituire a ogni ambiente un’atmosfera particolare in modo da rappresentare gusto e carattere di chi in quell’ambiente vive o lavora. Lo studio è attivo dal 2013 ed è stato fondato da Mauro Ferrandi e Nicolò Zavagno e i loro lampadari sono spesso soluzioni uniche ed esclusive realizzate su misura.
dove: Sportmaniak – Calle del Mondo Novo 5786/C – 30122 Venezia
Mauro Ferrandi & Nicolò Zavagno, Hypnose. Per gentile concessione di IRREGOLARE.
• Dalla natura alla fornace: è così che acciughe, rane, farfalle, fagiolini, agrifogli, leggerissimi ragni e libellule diventano oggetti in vetro delicati e in grado di abbellire con leggerezza e trasparenza o colore ogni ambiente. L’autore, Bruno Amadi, lavora il vetro fin da quando era ragazzino, ha poi seguito la Scuola per Vetrai Abate Zanetti e ora produce queste graziose sculture che nascono dall’osservazione attenta di animali e piante.
dove: Bruno Amadi – Calle dei Saoneri 2749 – 30100 Venezia
Bruno Amadi, Alici. Per gentile concessione di Carlo Morucchio.
• A che serve un prodotto di design se non viene usato? Se proprio la funzione contraddistingue il design dall’arte, ecco che la galleria A plus A presenta il Glass Bar, un ambiente in cui i bicchieri ideati da Jochen Holz e Laura Sattin non sono solo esposti, ma utilizzati per servire – ogni sera dalle 17.30 alle 19.30 – originalissimi cocktail preparati in base a una ricetta ogni volta differente; e mentre si sorseggia il drink ci si può confrontare su arte, design e soprattutto sulle tecniche di lavorazione del vetro. Per non dimenticare che tra i compiti originari di questo materiale vi è proprio quello del “contenere”.
dove: A plus A Gallery – San Marco 3073 – 30124 Venezia
GLASS BAR. Laura Sattin – Carnevale – Photo Credits © Giovanni Comparelli. Per gentile concessione di A plus A Gallery.
• Linee essenziali e raffinatissime che giocano con le trasparenze e con le forme geometriche primarie sono le caratteristiche dei “vetri di confine” dello studio Kanz Architetti i quali nei loro spazi mettono in mostra oggetti che “esplorano tecniche tradizionali per creare forme adatte al vivere contemporaneo”, ponendo “particolare attenzione al rapporto tra innovazione e possibilità tecniche, consapevoli che la conoscenza di queste ultime è la base di qualunque possibile sperimentazione”.
dove: KANZ Architetti – Dorsoduro 1621/a – 30123 Venezia
GUGO, Pitcher Kanz. Per gentile concessione di Kanz architetti.
• Ci fu un tempo in cui alla Biennale di Venezia un intero padiglione era dedicato alle arti decorative veneziane. Da qui nasce la collezione della Fondazione di Venezia i cui pezzi vengono esposti durante la Glass Week per illustrare quanto, per il vetro di Murano, la Biennale sia stata “un palcoscenico prestigioso, sul quale esibirsi periodicamente, un appuntamento preceduto dalla elaborazione di nuove proposte tecniche ed estetiche, svincolate dalla urgenza di un immediato sbocco commerciale”. Tra i pezzi più importanti, quelli dei Barovier, antichissima impresa vetraria di Murano.
dove: Fondazione di Venezia – Dorsoduro 3488/u – Venezia
A sinistra, Monachina, 1970 c., Vetreria Vistosi. Disegno: Gino Vistosi. Soffiato di cristallo incamiciato di lattimo. Per gentile concessione di Bruno Barovier. A destra, Coppa (particolare), 1960. Seguso Vetri d’Arte. Disegno: Flavio Poli. Vetro soffiato sommerso. Per gentile concessione di Bruno Barovier.
• Le gabbie di fili d’acciaio abbracciano gli esili vetri soffiati di Murano trasformandoli in leggere lanterne capaci di creare particolari giochi di luce: proprio in questo settore è specializzata l’azienda Siru, che in occasione della Venice Glass Week presenta due lampade innovative di design proponendo così una forte connessione tra la tecnica antica del soffiaggio del vetro e le linee contemporanee basate su nuove tecnologie.
dove: Palazzo Trevisan Cappello – Castello 4392/A – 30122 Venezia
VETRO FUTURO: Giorgio Biscaro, Galapagos per Siru. Vetro soffiato in gabbia. Per gentile concessione di Siru srl.
• Ancora lampadari, del resto quelli veneziani sono noti in tutto il mondo “come la più iconica forma di illuminazione per interni per la sua bellezza e complessità, un equilibrio tra forma estetica e decorativa che si associa alla sua funzione pratica”. Al Berengo Exhibition Space di Murano, con la mostra Lux Lumen, vengono allora esposte – a cura di Adriano Berengo, allestimento di CONCEPTICONstudio-Andrea Cingoli – le opere di 23 artisti contemporanei che hanno lavorato sul tema del lampadario: da Ai Weiwei a Zaha Hadid Design for Lasvit, da Massimo Lunardon a Penzo+Fiore, da Joanna Vasconcelos a Fred Wilson.
dove: Berengo Exhibition Space – Campiello della Pescheria – 30141 Murano, Venezia
LUX-LUMEN, Installation View, Photo Credit: Francesco Allegretto, Courtesy Fondazione Berengo.
Infine, un cenno brevissimo sugli eventi: anche in questo caso, molte sono proposte. tra cui vi suggeriamo Mind Blowers, una serata ambientata in una delle più antiche fornaci di Murano dove saranno presenti i glass artist Mauro Bonaventura e Simone Crestani, entrambi abili nella tecnica della soffiatura a lume. Organizzato da Orovetro Murano, l’evento si svolgerà venerdì 14 settembre quando una performance live fortemente coinvolgente permetterà di assistere alla realizzazione “in presa diretta” un’opera d’arte che nasce dal fuoco e dal sapere delle mani degli artisti e dei maestri vetrai.
Mind Blowers: Mauro Bonaventura e Simone Crestani, photo Diego Lazzarini.
Nell’immagine di copertina, LUX-LUMEN photo-credit-Francesco-Allegretto. Courtesy-Fondazione-Berengo.