Due anime e una doppia identità: non a caso lo studio si chiama Ildoppiosegno (già li avevamo incontrati) ed è nato dalle idee di Monica Ferrigno e Carlo Dameno, i quali, dopo sei anni dedicati alla ricerca, all’innovazione e al concept design come collaboratori in centri di ricerca e università, nel 2008 hanno deciso di portare avanti un loro progetto autonomo.
Oggi, come dichiarano loro stessi, lavorano su due binari paralleli: l’esperienza tecnica, abbinata alla conoscenza dei fornitori, permette loro di accompagnare le aziende, oltre che per l’aspetto creativo, anche su quello della pre-produzione e produzione; guidandole nella scelta dei materiali, dei fornitori e delle tecniche.
Per quando riguarda invece i progetti di ricerca, questi seguono una direzione sempre più tecnologica: l’esperienza sul concept design e sull’innovazione consente a Monica e Carlo di “amalgamarsi” in team formati da profili eterogenei – ingegneri, grafici, commerciali ecc. – trasformando in parte il servizio: “più che creativi, assumiamo il ruolo di ‘facilitatori’ del sistema progetto”, dichiarano.
Natale è passato, ma grazie a voi possiamo continuare a parlare di Panettoni… il vostro, in particolare, cos’è?
Il Panettone “all you can stop”, è un omaggio al celebre dissuasore milanese. È realizzato in cemento, proprio come il suo omonimo più grande, ma sta in una mano e pesa 600 grammi, non può essere utile nel traffico di una città ma funziona come ferma carte o ferma porte.
Il design è di Moreno Dalca, pseudonimo usato dallo studio Ildoppiosegno per firmare i progetti meno “pragmatici” e slegati dalla committenza delle aziende; sono quelli ideati in una sorta di spazio creativo senza limiti e, per regola autoimposta, al di fuori dell’orario di lavoro. Con lo stesso pensiero e medesima firma sono nate le lampade in legno autoprodotte.
Parliamo di queste lampade: quali sono i punti di forza di Lapoverina, di Mini Lamp collection e delle altre?
Lapoverina, insieme a La Precaria e La Scontata fanno parte della collezione “povero design” e nascono dal desiderio di costruire lampade con un quid in più, con costo abbordabile e utilizzando materiali poveri. Ognuna abita, smontata in piccoli moduli, in un tubo in cartone, povero anche lui, come in una confezione di costruzioni per bambini.
È l’utente stesso che scopre la magia di montarla semplicemente, senza l’uso di alcun attrezzo, quindi rappresenta anche un modo per far vivere, in una sorta di rapido “rewind”, l’esperienza dei vari passaggi della progettazione. L1, Arco e Costanzina, sono invece Mini lampade USB in legno di ciliegio: un tributo ai più famosi light designer, da Castiglioni a Jacobsen.
Icone intramontabili che possiamo tenere ogni giorno a portata di mano o meglio di pc. Ci sembrava interessante proporre il contrasto tra il calore del legno e i materiali hightech dei laptop.
Mini Lamp Collection.
Tuttavia non vi dedicate solo all’autoproduzione, come ben testimonia la lampada Chiaraluce, vero?
Sì, Chiaraluce è prodotta dall’azienda Status, ed è il classico esempio in cui estetica e funzionalità si fondono in un unico oggetto. La volontà di ottimizzare i costi di produzione e assemblaggio di una lampada – problematica principe per tutte le aziende made in Italy – ci ha portati a pensare a un prodotto costituito da soli due pezzi.
La struttura, in lamiera piegata, è disegnata in modo da ospitare i portalampada standard; il paralume, derivato dalla semplice fustellatura e piegatura di un foglio di metacrilato , viene semplicemente inserito nella struttura della lampada e rimane bloccato per le stesse proprietà elastiche del materiale di cui è composto.
A sinistra, lampada Lapoverina, a destra, lampada Chiaraluce.
In vista della primavera, vi chiediamo di presentare ai lettori de “La casa in ordine” Pic&Nic: come vi è venuta questa idea?
Pic&Nic – prodotto da Lineoarredo – è una sintesi della moderna colazione al sacco: si tratta di un tavolino da montare e piantare nel giardino o in un vaso in terrazza. La struttura è in legno, il piano superiore è un vassoio staccabile in Solid Surface bianco e ha due tagli sottili per appoggiare i calici di vino.
Nasce da un’esigenza concreta di Monica Ferrigno, in occasione del suo matrimonio, di organizzare un pic-nic elegante per più di 80 persone: è interessante come bastino pochi e semplici accessori per convincere una persona in giacca e cravatta a sedersi su un prato, senza perdere l’atmosfera di un contesto chic.
Pic&Nic, design Ildoppiosegno.
Il carrello portavivande Servitù invece è stato pensato in omaggio a Carlo Mollino: qual è il vostro rapporto con i maestri del design?
Qualche anno fa, disegnando una collezione di mobili per un’azienda artigiana, abbiamo potuto collaborare con maestri capaci di lavorare il legno massello come solo in Brianza e in poche altri parti del mondo sanno fare.
Abbiamo sentito quasi il dovere di infondere a questi prodotti un’anima che rispecchiasse la loro qualità e per questo ci siamo ispirati a forme diventate archetipe e nate dalla matita di grandi architetti: Mies van der Rohe, Charles Eames, Otto Frei, ci hanno permesso di disegnare prodotti che, appena conclusa l’ultima fase di lucidatura, avevano già all’interno un loro vissuto.
Per quanto riguarda Servitù, l’apporto della grande firma è stata più di tipo concettuale e di approccio progettuale: Carlo Mollino portava le forme dinamiche delle strutture degli aerei nel mondo più statico dell’arredamento, con la stessa leggerezza con cui portava amanti nella sua dépendance; il nostro intento è stato “sdoganare” la forma, in un contesto, a nostro avviso, un po’ troppo rigoroso.
Servitù, design Ildoppiosegno.
Per ulteriori descrizioni dei prodotti si può consultare il sito Ildoppiosegno.com , mentre al seguente link si possono acquistare alcuni degli oggetti prodotti. In particolare, il Panettone è in vendita a € 12, Lapoverina a € 160, le Mini Lamp a € 32 e Pic&Nic a € 130. Servitù, realizzato da Lineoarredo in legno e Solid Suface, ha prezzo al pubblico di € 880.
Monica Ferrigno e Carlo Dameno, fondatori de Ildoppiosegno.
Nell’immagine di copertina, Panettone “all you can stop”, design Moreno Dalca.