di Alessia Varalda – elettricomagazine.it.
Il mercato è pieno di accessori e prodotti “smart”, capaci di fare cose apparentemente strabilianti. Ma, come abbiamo già accennato (leggi articolo), i risultati migliori si hanno quando i vari dispositivi dialogano tra loro e collaborano per andare oltre il loro scopo primario.
Quando ci si imbatte in prodotti come Nest Protect, quindi, si possono notare le reali potenzialità di una casa connessa e sicura. Si tratta di un sensore di sicurezza appartenente all’ecosistema Nest di Amazon la cui funzione non è solo segnalare l’eventuale presenza di fumo o monossido di carbonio: Nest Protect si comporta infatti in modo opportuno in base alle condizioni dell’ambiente, del tipo di evento (incendio o solo fumo, ad esempio) e della presenza di altri eventuali dispositivi intelligenti.
Non un semplice sensore di fumo
Ciò che ci si aspetta da un sensore di fumo e di monossido di carbonio è segnalare l’eventuale pericolo. Sappiamo benissimo, però, che spesso un po’ di fumo emesso da una pentola sui fornelli può innescare la fastidiosa sirena di allarme. Nest Protect utilizza una particolare tecnologia che consente di individuare diversi tipi di fumo e rilevare velocemente gli incendi. In questo caso, quindi, si limiterà a segnalare con un delicato segnale audio accompagnato da una voce che i livelli di fumo e monossido di carbonio stanno aumentando. Discorso diverso, invece, in presenza di un reale incendio: anche in questo caso il sensore si comporterà in modo intelligente, segnalando con una voce registrata il tipo di pericolo, l’eventuale stanza nella quale è stato rilevato (se i sensori installati sono più di uno) e inviando sugli smartphone collegati tramite app un messaggio di allarme.
Tutto connesso e operativo
L’interconnessione tra i vari dispositivi è però una preziosa opportunità che questo sensore riesce a sfruttare a dovere. Innanzitutto può comunicare gli avvisi di emergenza agli altri prodotti Nest presenti in casa e far sì che rispondano in modo corretto e utile in base all’emergenza: ad esempio, può segnalare al termostato di spegnere la caldaia (tipicamente la fonte di possibili problemi con il monossido di carbonio). Allo stesso modo, può segnalare alle telecamere Nest Cam di registrare delle immagini e renderle disponibili anche da remoto al fine di verificare in tempo reale la condizione dell’abitazione.
Ma la connettività si spinge ben oltre, anche a difesa delle fasce più deboli (leggi articolo ) e in presenza di apparecchiature di altri produttori. Il sensore può segnalare l’emergenza in modo coerente con le condizioni degli occupanti della casa: ad esempio, se si possiedono le lampadine smart Philips Hue, è possibile farle lampeggiare con una luce rossa così da permettere a coloro che hanno problemi di udito di comprendere rapidamente la situazione di pericolo e comportarsi di conseguenza.