Tra i bonus per la casa ci sono alcune agevolazioni fiscali che scadono il 31 dicembre 2017. Cerchiamo di capire quali sono, la più importante riguarda sicuramente la detrazione del 50% sul recupero edilizio fino a una spesa massima di 96mila euro, che interessa sia i lavori nelle singole abitazioni che quelli in condominio (e comprende anche la tinteggiatura delle parti comuni).
Altra grande opportunità che offre questa agevolazione fiscale è il Bonus mobili e grandi elettrodomestici che in pratica permette di avere, tramite il modello 730 della dichiarazione dei redditi, una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe A+ (per i forni la A) destinati ad arredare immobili che si trovano in ristrutturazione edilizia. La detrazione viene applicata per un importo complessivo non superiore ai 10mila euro e viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Quanto invece all’acquisto di una casa in classe A o B, se non verrà rinnovata, scomparirà purtroppo la possibilità di detrarre in dieci anni dall’Irpef il 50% dell’Iva pagata. In altre parole è un ottima occasione da cogliere al volo se avete in mente di ristrutturare casa, rifare la facciata o semplicemente dare una bella rinfrescata con una tinteggiatura.
Se invece, non dovesse arrivare la proroga, le precedenti agevolazioni dal 1 gennaio 2018 torneranno alla percentuale originaria del 36% su una spesa massima di € 48mila. Il che resta comunque un vantaggio per chi si trova nella condizione di dover intraprendere una qualsiasi ristrutturazione.
Inoltre l’Ecobonus, utilizzato da oltre 320 mila contribuenti nel 2016, potrebbe subire un destino particolare nel 2018. Sarà infatti eliminato per la riqualificazione delle single unità immobiliari, e già prorogato fino al 2021 per gli interventi su parti comuni condominiali. Chi dunque ha in programma interventi rilevanti dovrà muoversi in questo periodo per programmare i lavori con il massimo sconto.
Come si può usufruire dell’Ecobonus?
Dovete sapere che il diritto alle detrazioni fiscali, che si maturano nei confronti dello Stato usufruendo degli incentivi per la ristrutturazione e di quelli per la riqualificazione energetica, è un credito che ciascun proprietario di appartamento – o edificio sottoposto a intervento edilizio – può rivendicare a partire dall’anno successivo a quello in cui sono stati svolti i lavori.
Un esempio: per il rifacimento di un bagno o per la sostituzione degli infissi avvenuti a settembre del 2013 la documentazione andrà presentata nella dichiarazione dei redditi del 2014, entro il mese di maggio (se si tratta del modello 730) o entro luglio per il modello Unico.
Ma come funziona la detrazione? La detrazione per gli interventi effettuati va divisa in quota di pari importo da scaricare con la dichiarazione dei redditi quindi tramite modello 730 o Unico. Il numero delle quote da scaricare sono al massimo 10 quindi da dividere in 10 dichiarazione dei redditi. La suddivisione delle quote va effettuata in base alla spesa rispettando sempre i limiti di spesa per ogni tipologia di intervento.
Attenzione però a verificare se la quota da scaricare per le spese di riqualificazione sia superiore a quella dovuta dal contribuente su IRPEF o IRES, perché in tal caso se la detrazione Ecobonus è più alto di quanto dovuto, l’eccedenza non può essere riportata all’anno successivo né tantomeno essere richiesta a rimborso. In ogni caso potete rivolgervi a un commercialista di vostra fiducia per tutte le delucidazioni del caso.
Importante è sapere: quali sono i documenti, detrazione 65% (Ecobonus), da conservare per i controlli Agenzia Entrate?
· Asseverazione del tecnico abilitato.
· Dimostrazione dell’avvenuta trasmissione della documentazione trasmessa all’ENEA + copia inviata.
· Fatture, ricevute fiscali delle spese effettuate relative all’Ecobonus.
· Ricevuta dei bonifici effettuati, fatta eccezione per le imprese.
· Per interventi sulle parti comuni condominiali: copia delibera assembleare e tabella millesimale di ripartizione delle spese
· Per gli interventi effettuati dall’affittuario- usufruttuario: dichiarazione di consenso all’intervento da parte del proprietario.
· Documentazione che attesti l’esistenza dell’edificio oggetto della detrazione Ecobonus quindi vanno bene iscrizione al catasto dell’immobile o richiesta di accatastamento, oppure, copia F24 IMU eventualmente dovuta.
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