È stata una settimana eccitante, non c’è dubbio. Mi riferisco alla magnifica kermesse che si è appena conclusa a Milano: Salone del Mobile & Fuorisalone. Oggi però la mia attenzione è tutta per il Salone e non solo perché la maggior parte della settimana l’ho trascorsa in fiera ma perché, credo, sia il posto migliore dove leggere le nuove tendenze che abiteranno le nostre case.
Per capire meglio la vastità di questo fenomeno che abita gli spazi di Rho FieraMilano, bisogna dare prima qualche numero.
In tutto 343.602 presenze in 6 giorni provenienti da 165 paesi. Sono numeri che confermano un trend positivo che si è percepito nei padiglioni del Salone del Mobile e delle biennali Euroluce e Workplace3.0, con un incremento del 10% rispetto al 2015 quando erano presenti le stesse biennali di questa edizione dedicate a luce e ufficio. Oltre 2.000 espositori di cui il 34% esteri – suddivisi tra Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, Euroluce, Workplace3.0 e SaloneSatellite.
Nei prossimi giorni affronteremo meglio e con maggiore attenzione le tante novità emerse dalla fiera, ma una prima impressione voglio regalarvela attraverso queste foto, non molto professionali, scattate al volo con il mio Huawei mentre mi avvicendavo da un padiglione e l’altro. Prometto una documentazione fotografica più precisa nei prossimi articoli. Quello che mi premeva trasmettere era l’atmosfera di vivacità creativa che si respirava negli stand affollati di persone – me inclusa – curiose di vedere, conoscere e scoprire.
Cosa ho visto. In generale negli imbottiti si assiste a un ritorno al velluto nei colori porpora, verde, carta da zucchero. Divani, chaise longue e poltrone eleganti vestite da questo materiale decisamente piacevole al tatto. Arredi e sedute dalle forme morbide, pur sempre nella loro essenzialità ma, diciamo, meno asciutte rispetto alle proposte degli scorsi anni. In verità il concetto “less is more” è ancora tacitamente condiviso dalla pluralità dei designer, ma con qualche concessione in più alle rotondità.
Euroluce è forse la parte scenograficamente più attraente e, in generale, si assiste a una continua evoluzione e sperimentazione in questo settore capace di regalare soluzioni di design al “limite dell’immaginazione”, ma con un deciso risparmio energetico che giova al pianeta e alle nostre tasche.
Sperimentazione continua di materiali e innovazione con sempre maggiore attenzione verso l’ambiente: tappeti tessuti con materiale sintetico di scarto, ma morbidi come fossero di lana, arredi realizzati con essenze derivanti da disboscamenti controllati e certificati. Insomma, nonostante qualcuno snobbi la necessità di salvaguardare la salute del nostro (unico) pianeta, mi sembra che la parola eco-friendly cominci a fare capolino in maniera insistente anche al Salone.
Infine, quest’anno segna i vent’anni del SaloneSatellite, celebrati con una edizione che ha visto protagonisti oltre 650 designer e 16 scuole internazionali di design e una Mostra speciale alla Fabbrica del Vapore che prosegue fino al 25 aprile. E il merito va a Marva Griffin ideatrice e curatrice del SaloneSatellite.
A me è piaciuto, stancante ma imperdibile, ovvio si tratta della mia personale opinione. Appuntamento dunque alla prossima edizione a Milano dal 17 al 22 aprile 2018 con le biennali del Bagno, della Cucina e FTK (Technology For the Kitchen).
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