Brignetti & Longoni – il design è unione di etica e tecnologia
Ecco altri due nuovi talenti provenienti dalla fucina di Source self-made design. Loro sono Laura Brignetti e Edoardo Longoni. Dopo varie esperienze lavorative in studi milanesi e nella Brianza, hanno deciso di unire le competenze individuali e dare vita al Brignetti Longoni Design Studio, dove possono esprimere il loro modo di concepire il design. “Non ci limitiamo alla produzione industriale di arredi e prodotti – spiegano – ma spaziamo dagli allestimenti, alla grafica, ai servizi digitali. La chiave unica di lettura dei nostri progetti è l’unione di etica e tecnologia: tutti gli ingredienti devono sempre essere armoniosamente combinati nel rispetto delle tradizioni di ieri e del mondo di domani”.
Se per alcuni essere designer è un lavoro, per loro rappresenta un modo di essere: la risposta ad un’esigenza innata. “Spesso ci succede di entrare in uno spazio e arredarlo con gli occhi o prendere in mano un oggetto e avere l’improvvisa curiosità di sapere come è fatto dentro, come funziona o come è stato prodotto. Per questi motivi, ma anche per il desiderio di non essere mai ripetitivi, abbiamo capito che la nostra strada era quella di essere designer. Il progettista cambia lavoro ogni giorno e vede mondi sempre diversi, spazia dall’artigiano all’inventore, dal chimico all’elettricista, dal grafico all’arredatore. Con un solo mestiere si può essere molte figure in una”.
E adesso le nostre domande di rito. Come mai ti sei iscritto a Source e cosa ti aspetti da questo concorso?
“Source è il baluardo del design consapevole: sostenibilità ambientale e socio-etica sono il leitmotiv di questa manifestazione e da sempre contraddistinguono anche il nostro modo di progettare. In più quest’anno il tema era quello dell’autoproduzione, argomento affrontato però in chiave moderna, Source infatti parla di artigiani 2.0 che sfruttano le tecnologie del passato ma anche quelle moderne, e Zagreo ci è sembrato il progetto adatto a questa edizione. È un prodotto insolito, infatti, che riesce a coniugare antiche tecniche artigianali della lavorazione del vetro con i materiali all’avanguardia della stampa 3d”.
Qual è la spinta che ti ha portato verso l’autoproduzione?
“Nei nostri lavori cerchiamo sempre di combinare l’innovazione tecnologica con la cura della tradizione, aggiungendo però anche una componente riflessiva. Crediamo infatti che in un mondo pieno di cose, le uniche che facciano la differenza siano quelle che raccontano una storia. Nel mondo dell’industria invece si mette la vendibilità dei prodotti al di sopra di tutto, per questo abbiamo visto nell’autoproduzione il mezzo migliore per raccontare alcune delle nostre storie e dar vita a prodotti insoliti”.
Tubino è un supporto che trasforma in vaso alcuni oggetti domestici dimenticati. Barattoli, bottiglie e bicchieri si vestono con un abito nuovo per integrarsi con l’ambiente. Marmo, pietra, mattone, sabbia o cemento, sono le finiture che accentuano i giochi di luce creati dalla combinazione tra la forma del vaso e la porosità del materiale.
Lo specchio Zagreo è il loro ultimo progetto (quello che stato presentato a Source a settembre) vuole dare forma al tempo, valorizzando il concetto di imperfezione. Come le rughe sulla pelle, un ricamo antico compare sulla superficie dello specchio trasformandolo con il passare degli anni. Un oggetto che invecchia, capace di evolvere e acquisire una nuova dignità mostrando su di sé i segni indelebili dello scorrere della vita.
Lampada Kippot. Dare una seconda vita ad oggetti del passato, associando elementi della tradizione a tecnologie innovative come la stampa 3d. Questo è l’obiettivo di Kippot, una lampada realizzata con parti di vecchi lampadari, trasformati e rimodernati in una lampada da terra o da tavolo grazie all’unione di elementi realizzati in stampa 3d.
Lampada Omega. Trasformare gli oggetti a volte diventa un atto spontaneo: così è successo per Omega Lamp. La base Brån per abat-jour di Ikea è arricchita da piccoli elementi che le danno un sapore completamente diverso. Un cavo colorato, un nuovo cappello e la voglia di hackerare gli oggetti, hanno dato vita a questa nuova lampada da comodino, che con un delicato fascio di luce illumina l’ambiente in modo originale e facilita la lettura. C’è anche un video, qui.
Sopra Edoardo, la parte social dello studio, facebook-thingiverse-Cults-myminifactory e Laura.
Tutti i loro link:
Web: brignettilongoni.com
Facebook: brignettilongoni
Cults: Brignetti_Longoni