di Laura Tasso
L’artigianato coreano torna a Milano per il quarto anno consecutivo con una mostra organizzata dalla Korea Crafts & Design Foundation alla Triennale di Milano.
Il titolo Making is Thinking is Making, ovvero “fare è pensare è fare”, tratto da una citazione del sociologo Richard Sennett, ben illustra il percorso espositivo.
Una costante ricerca di materiali e forme nuove che, senza rinnegare i valori del passato, vuole sottolineare la collaborazione fra designer e artigiani nella creazione di oggetti che sappiano coniugare antica sapienza e nuove tendenze.
Kang Seungchul — Vaso della serie Memoria della Terra
I vasi della foto di copertina, per esempio, sono realizzati da Lee Kyungmin, basandosi su stampi in gesso. Per la serie Motion ne ha utilizzati ben quaranta, spostandoli di posizione e fissandoli poi con un elastico per creare forme diverse.
Kang Seungchul lavora invece con l’argilla locale non invetriata che, durante la cottura, si colora di sfumature che passano dal marrone chiaro con macchie gialle al marrone scuro. Alcuni pezzi vengono ricotti fino ad assumere una colorazione nera. Nella foto sopra un esempio tratto dalla serie Memoria della Terra.
Kim Hyejoeng — Ciotole delle serie Fioritura (a sinistra) e Perla (a destra)
Diversamente da Saungchul, Kim Hyejoeng è, per sua stessa definizione, una “vasaia itinerante” che si è spostata fra Corea, Giappone, Nepal e Inghilterra alla ricerca di tecniche antiche e di collaborazioni fra le diverse culture. Le ciotole delle serie Fioritura e Perla, esposte in mostra, sono fra gli esiti di questi suoi viaggi. Anche Choi Jungyou crea vasi, ma in… canapa, un materiale che, per l’artista, rappresenta il modo per avvicinarsi alla natura. L’ispirazione per la serie della foto viene da un vaso di porcellana bianca visto in un museo che l’artista ha voluto ricreare con questo materiale insolito. L’effetto di chiaroscuro è ottenuto applicando alla stoffa inchiostro nero mescolato con acqua.
Choi Jungyou — Vasi di canapa
Quasi avveniristica, al contrario, la sedia da meditazione di Choy Byunghoon, un designer che crea mobili al confine fra scultura e design. Le sue opere della serie Afterimage sono lineari e prive di decorazioni. Togliere il superfluo, a suo parere, invita alla meditazione.
Choy Byunghoon — Afterimage, Sedia da meditazione
Una libreria insolita è quella di Yoo Jinkyung, Forest. Di forma estremamente semplice, si contraddistingue per una sorta di tenda che crea un effetto vedo-non vedo e dà la sensazione di osservare, appunto, i tronchi degli alberi di una foresta.
Yoo Jinkyung — Forest
La versatilità del metallo e la funzionalità degli oggetti sono invece al centro dei lavori di Kim Seoyoon. Brocche e teiere dove i manici in legno servono a dare maggiore stabilità, i beccucci sono studiati per versare i liquidi in modo uniforme e le superfici possono variare in funzione della lavorazione. Ne risultano forme insolite ed estremamente gradevoli anche alla vista.
Kim Seoyoon — Due brocche e una teiera
Making is Thinking is Making: New Korean Craft
Triennale di Milano – Viale Alemagna 6
2 aprile – 12 settembre 2016
Nell’immagine di apertura: Lee Kyungmin — Vasi della serie Motion