C’è questa cosa che ti hanno insegnato da piccolo – e sei pure abituato a vedere ovunque, fin da quando giocavi nel soggiorno della nonna sul tappeto con le frange – che la lampada a sospensione deve stare solo sopra il tavolo da pranzo o in corrispondenza del punto luce a centro stanza.
Sorvolando sull’orrore della seconda ipotesi che, per quelli più alti di 1,80 rappresenta pure un grosso disagio funzionale (quante volte, amici miei, avete urtato il lampadario di cristallo o vi siete ritrovati a ricoprire il ruolo ingrato di stelo di abat-jour a soggiorno pieno di zii e nipoti?), mi prendo un secondo per farvi una rivelazione: la lampada a sospensione può stare anche altrove ed è assolutamente consentito dalla legge che arrivi a sfiorare, con il suo limite inferiore, quote da terra contenute tra i 70 e gli 80 cm.
Fidatevi, gli scandinavi hanno sdoganato la faccenda senza fare tante storie e ora abbiamo il via libera un po’ tutti, anche la nonna con il suo tappeto a frange. Il divano può rimanere proprio dov’è, con la poltrona messa accanto; il tavolino frontale non è indispensabile (dipende dall’ampiezza del soggiorno; è sufficiente poterci girare intorno senza difficoltà) mentre quello nell’angolo sì. Proprio sul suo centro, infatti, va concentrata la luce di una lampada pronta a offrire la sua dose di intimo chiarore domestico, perfetto per indurre al relax e alle confidenze serali (Normann Copenhagen, Ikono, come l’immagine in copertina).
Con il solo divano – e un pouf e una poltrona come unica compagnia – la sospensione può ambire a un ruolo da protagonista. La scenografia va costruita attorno alle sue dimensioni e ai suoi colori, giocando alternativamente sui contrasti e sul ton sur ton (ancora Normann Copenhagen, Norm 69).
Proprio questo gioco, poi, può svolgersi sul campo dei materiali. Sfodero una piccola, deliziosa lampada a sospensione di Formagenda in rame lucidissimo per dissuadervi dall’idea che il metallo sia qualcosa da lasciare agli amanti dello stile industriale (che magari abitano in gelidi loft rubati all’abbandono dell’era industriale). Niente di più sbagliato, specie in abbinamento a texture e colori tradizionali, morbidi e rassicuranti.
La sospensione Marble Light di & Tradition, con ancoraggio a terra fuori asse e luce da concentrare su un punto strategico della zona giorno, è il ribaltamento del discorso che facevo due righe fa. Ora è il materiale della lampada a essere tradizionale, mentre variano il concetto e le possibilità di interpretazione; qualcosa che, anche a vederlo solo nell’immagine, lascia senza parole.
Inevitabile, in chiusura, cadere sul grappolo. Se già magari facevate fatica a vederlo sopra il tavolo da pranzo, vi introduco un ulteriore grado di difficoltà: acchiappatelo così com’è e spostatelo sopra il tavolino con i suoi bei soprammobili, in un angolo. Tenete sempre tutto in ordine perché chiunque, entrando in casa vostra, guarderà subito lì, incantato (Northern Lighting, Unika).