design fashion victim's

Filippo Protasoni, that’s design

In attesa di scoprire tutte le anteprime del Salone e Fuorisalone, continuiamo le nostre interviste con i designer che hanno partecipato a SOURCE SELF-MADE DESIGN l’evento internazionale che si occupa di design autoprodotto e che quest’anno parteciperà alla Design Week milanese. Passiamo la parola al designer Filippo Protasoni e scopro che è di Varese (come me), ma milanese di adozione, amante del rap anni ’90, dei viaggi e della pallacanestro.

Come sei arrivato al design autoprodotto?
” Il senso dell’autoproduzione si colloca, per quanto mi riguarda, in una triangolazione con la mia attività di designer per le aziende e la mia attività di docenza. Queste tre componenti della mia professionalità dialogano l’una con l’altra per arricchirsi, ognuna è funzionale alle altre due. Significa guardare le cose, di volta in volta, da punti di vista diversi per migliorare la percezione complessiva”.

Secondo te è possibile autoprodursi in Italia?
“Certo che è possibile: considera che ad oggi l’Italia è ancora l’unico contesto al mondo in cui possiamo farci produrre i nostri oggetti dalle stesse realtà che producono per i grandi marchi, non credo sia una cosa da poco… poi è chiaro che oggi il mercato italiano non è dei più ricettivi, quindi bisogna comunque pensare in maniera più globale”.

Come mai hai scelto Source? Ci tornerai?
“Inizialmente mi ha colpito la bellissima location… Firenze era una piazza nella quale non avevo ancora mai esposto, in più il contesto mi sembrava favorevole per i visitatori: non un gelido capannone fieristico, ma un luogo piacevole e affascinante dove fermarsi per un drink o passeggiare nel parco. Una situazione diversa che stimola l’incontro e il dialogo: spero in un invito anche per quest’anno!”.

Cosa fai per far conoscere le tue produzioni?
“Francamente non faccio nulla di particolare, fortunatamente il mio sito ha da qualche anno dei buoni numeri in termini di visite, quella è la mia principale vetrina. Per quanto riguarda invece Clique Editions, il marchio portato a Source, partecipiamo a molte mostre ed eventi sia in Italia che all’estero… c’è sempre qualche pezzo in viaggio”.

Come di consueto la parola, adesso passa alle produzioni di Filippo, prima però vi ricordo il suo sito – filippoprotasoni.it

Foto sotto REFILL. E’ una seduta d’attesa modulare, pensata per spazi pubblici, che integra tavolini-portaoggetti dotati di caricabatterie wireless per cellulari e tablet. Clique Editions è il marchio con cui, assieme a Claudio Larcher, riflettiamo sul rapporto tra tecnologia e materiali tradizionali.

living design self made

COULISSE
Sempre della collezione Clique-Editions, è uno speaker wireless a sospensione in marmo di Carrara e Lycra: grazie alla geometria del filo, è possibile regolare l’altezza per adattarlo all’ambiente – clique-editions.com

coulisse design source self made

Infine OPENBOX. E’un foglio di carta formato 50×70, fustellato a tratteggio e cordonato per la piega. Una volta finito il disegno, strappato l’eccesso ed incastrati tra loro i bordi, il foglio si richiude e diventa un supporto tridimensionale pronto per essere appeso e mostrato. Openbox è confezionato in un album-cartelletta contenente 10 fogli ed è stato finanziato con una campagna crowdfunding su Indiegogo – indiegogo.com

paper design

E nell’immagine di apertura:  WHO’S THE FASHION VICTIM. Questo è stato il mio primo progetto di autoproduzione, nato da un’analogia di forma e lessico tra mondi apparentemente distanti. E’ una serie limitata che mi ha dato molta visibilità e che ha venduto molto bene, soprattutto in nord Europa.

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