lenzuola

Le lenzuola della nonna

di Maria Cristina Fortini.

Tutte noi abbiamo nell’armadio delle vecchie lenzuola di lino appartenute a qualche nonna, zia, suocera etc. oppure comprate in un mercatino e poi dimenticate là. Oltre al piacere di dormire avvolti da questi meravigliosi tessuti, sottili o grezzi che siano, cosa possiamo farne?

Le lenzuola più sontuose possono essere trasformate in bellissime tende i cui ricami vengono esaltati dalla luce naturale, lasciate cadere a terra in scenografici drappeggi, o diventare romantiche cortine che scendono morbide da un ciel de lit. Quelle più grezze sono degli ottimi copridivani, facili da lavare anche per chi, come me, ha necessità di cambiarli spesso visto che i nostri amici a quattro zampe ne sono i principali fruitori…

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Inoltre, possiamo usare le lenzuola come tovaglie per grandi tavoli, anche due sovrapposte in modo che le parti ricamate scendano simmetriche. Quelle più pesanti, tessute a telaio e formate da tre teli uniti fra loro, diventano dei bellissimi copriletti estivi, freschi e raffinati.

E che ne dite di cucirne due insieme su tre lati e farne un sacco per il piumino chiuso poi da vezzosi fiocchetti? Vi dò un’ultima idea che ho “rubato” in Provenza: tingerle con colori naturali in delicate sfumature pastello, malva, cipria, grigio perla, salvia, ocra pallido, così da reinventarne l’uso e l’aspetto ma lasciandone intatto il fascino d’antan.

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