Un progetto così merita davvero che se ne parli. Si chiama Ceramica Made in Umbria ed è stato promosso dall’illuminata Regione Umbria che, tra i suoi fini istituzionali, ha anche quello di valorizzare l’artigianato artistico. Che di fatto ha poi saputo tradurre in pratica. Nello specifico, il progetto ha messo in collaborazione, dopo attenta selezione, le migliori realtà artigianali del territorio. Le ventuno aziende prescelte, tutte appartenenti a città di antica tradizione ceramica (tra cui Deruta, Gualdo, Tadino, Gubbio, Orvieto e Città di Castello), si sono prestate a un interessante dialogo tra artigianlità, tradizione e design, trasformando bozzetti e disegni esecutivi in prototipi.
Ne è nato Banchetto Contemporaneo che rappresenta il concept della collezione.
Il simposio è un elemento centrale nella cultura classica, Greci, Romani e anche negli Etruschi. Oggi come allora le cose non sono cambiate e le occasioni di convivialità rappresentano un momento importante in tutte le relazioni sociali. E ogni singola maiolica della collezione rispecchia le sue specifiche peculiarità, a partire dall’identità storica, ma rivisitata in chiave moderna, dove innovazione e design giocano un ruolo fondamentale.
Ecco i primi due oggetti. Lampada Vulcano che riprende la forma delle antiche lanterne ad olio e Fiasca, una moderna brocca per acqua o vino che si rifà alla tradizionale fiasca da pellegrino.
Si chiamano Maschio e Femmina. Questo set di bicchieri impilabili che si ispira nella forma ai famosi ceri di Gubbio e logo della Regione Umbria, celebra l’amore fecondo tra uomo e donna.
Il primo è Piani Piatti un sottopiatto con relativo sottobicchiere con decoro a rilievo che svela la costruzione geometrica presente in un uno storico piatto da pompa di Angelo Micheletti del 1895. Nella seconda foto piatto e bicchiere impilabili facili da tenere in una mano sola, adatti per pranzi in piedi. Sono nati dalla rivisitazione del Kylix, nelle culture classiche era la coppa dove si beveva il vino.
Le antiche tazze da convento oggi riviste come moderne Mug. Un pratico ed elegante set di tazze impilabili.
Si chiama Bacile, come quello di una volta con brocca annessa, è un vassoio centrale composto da piatto da portata con ciotola rialzata. Reinterpreta le forme dell’antico bacile rinascimentale, diventando il protagonista centrale della tavola.
Elisabetta Furin designer e docente all’Istituto Italiano Design di Perugia, è la responsabile della progettazione dell’intera collezione, “attraverso i principi di contaminazione e di sperimentazione, concepisce la cultura del progetto come importante veicolo di valorizzazione dell’artigianato artistico e come catalizzatore di innovazione che si fa interprete della contemporaneità, proiettando così la tradizione nel futuro”.